Lecco: mons. Delpini celebra la messa per i malati. “Unire la dimensione medica alla cura degli affetti"

“Qui a Lecco chi ha bisogno trova una comunità accogliente”. In occasione della Giornata del Malato, Monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, è giunto in visita a Lecco ed ha presieduto la Santa Messa svoltasi questa mattina nella Basilica di San Nicolò.
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Monsignor Mario Delpini

Tra il pubblico erano presenti il personale e i pazienti della RSA Borsieri – Colombo, gestita da Fondazione Sacra Famiglia, il personale medico e infermieristico della Casa di Cura “Beato Luigi Talamoni” e le suore Misericordine di San Gerardo, guidate dalla Madre Generale Laura Moiolo.
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“Alcuni preti Santi, come Luigi Talamoni o Domenico Pogliani, hanno compreso che, oltre alla cura delle anime, era necessario dedicarsi alla cura dei corpi poiché il malato ha bisogno tanto di affetto quanto di medicina. Questi religiosi hanno praticato la Sapienza al quale anche il Papa ci richiama nel suo messaggio per la giornata del malato. È necessario sviluppare dei percorsi di cura che mettano insieme la dimensione medica e quella umana degli affetti” ha sottolineato monsignor Delpini nell’omelia.
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Assieme all’arcivescovo, sull’altare erano presenti Monsignor Davide Milani, prevosto di Lecco, e Monsignor Bruno Marinoni, presidente di Fondazione Sacra Famiglia, oltre a diversi sacerdoti attivi nelle comunità pastorali della città. È stato proprio Monsignor Marinoni a leggere il brano di Vangelo in cui Maria fa visita ad Elisabetta.
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Monsignor Bruno Marinoni

“Maria corre da Elisabetta perché soltanto con lo sguardo degli altri si può conoscere sé stessi e provare gioia. Le opere di Dio si comprendono solo insieme. L’individualismo rischia di essere una forma di stupidità. Alla stupidità risulta incomprensibile l’idea che la nostra vita sia una vocazione” ha aggiunto Monsignor Delpini. “Tutti noi dobbiamo essere uniti nel desiderio di condividere la speranza e la responsabilità di contrastare un individualismo stupido. Le istituzioni sono chiamate a mettere insieme le loro competenze per evitare che il mondo diventi indifferente alle necessità dei malati”.
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Al termine della predica, l’arcivescovo ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti i volontari e gli operatori, compresi i membri di UNITALSI, che hanno reso possibile la presenza in Basilica dei malati e degli anziani ricoverati in RSA. Con loro e con le loro famiglie monsignor Delpini si è poi intrattenuto a lungo sia durante la comunione sia al termine della cerimonia.

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“Grazie agli operatori che si prendono cura della persona integralmente dei pazienti. Voi rappresentate l’identità cristiana che si fa cura. La relazioni tra i diversi enti permette una cura maggiore. Qui siamo tutti vicini di casa: la parrocchia è attaccata alla Borsieri, la quale è vicina alla casa di cura delle Misericordine. Tutt’intorno poi si sviluppa la comunità” ha concluso monsignor Marinoni. “Noi abbiamo avuto il dono della presenza di Dio. Egli per primo si è preso cura di noi. Noi volentieri portiamo il Gesù attraverso questa cura straordinaria a beneficio di chi ha bisogno. Questo segno di oggi possa diventare un segno fruttuoso, in grado di portare frutti di opere buone attraverso buone relazioni che l’unico scopo di portare il Signore nei luoghi di fragilità”. 
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A.Bes.
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