Fondato da un gruppo di amici l'Atletico Civate 'cresce' e si rafforza

Per ogni luogo comune contro le giovani generazioni, c’è una narrazione differente pronta a smentirlo nei fatti. Questa è una storia dal sapore antico, “pre – social”. È il racconto di un’amicizia tra ragazzi nata nel modo più classico ed affascinante che esista: sul campo da calcio dell’oratorio. È lì, sul rettangolo verde posto vicino alla chiesa dei Santi Vito e Modesto a Civate che Mattia Fumagalli e i suoi amici sono cresciuti. Ed è sempre lì che oggi l’Atletico Civate, la società sportiva che gli stessi giovani hanno fondato, si allena.
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“Siamo un gruppo di amici che esce insieme la sera e si ritrova al campetto a giocare nel fine settimana. La gran parte di noi l’anno scorso giocava a Suello ma c’era la voglia di venire a casa nostra. Per svariate ragioni, tra cui il fatto che dall’anno prossimo saliremo in categoria open, non abbiamo potuto entrare a far parte del San Vito e così ci è venuta l’idea di fondare una nuova società” ha spiegato Mattia Fumagalli, giovanissimo presidente di un gruppo sportivo nato ufficialmente il 9 agosto dello scorso anno. “Quella sera si è svolta la prima assemblea, durante la quale abbiamo scelto nome, logo e membri del consiglio direttivo. Da lì poi è partito tutto l’iter burocratico che ha portato alla nascita della nuova società. Marcello Scola, presidente del San Vito, ci ha dato una mano nei rapporti con il CSI all’inizio”.
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Oltre a Mattia Fumagalli, il direttivo dell’Atletico Civate è composto dal vicepresidente, nonché allenatore, Davide Panzeri e dai consiglieri Federico Frigerio, Marco Illaretti e Matias Gjoni. Mattia Bruno, invece, ricopre il ruolo di segretario. “Per il logo la scelta del caprone è stata ovvia. Si tratta dell’animale che compare nello stemma del comune di Civate. Il nero – verde, invece, deriva dai colori del Gs San Pietro, ovvero quella che negli anni Novanta fu la seconda squadra a undici di Civate” ha proseguito Mattia Fumagalli. Quattordici in tutto i componenti della gruppo, d’età compresa tra i venti e i ventidue anni, a cui si aggiungono l’allenatore e due accompagnatori. “All’inizio non è stato semplice abituarsi alla nuova situazione. Ci trovavamo per gli allenamenti con lo stesso spirito di quando venivamo qui a giocare solo per divertirci. Non a caso, all’inizio abbiamo subito qualche sconfitta evitabile. Piano piano, siamo maturati e abbiamo acquisito la forma e la concentrazione giuste” ha aggiunto il presidente dell’Atletico Civate. “Ora siamo terzi nel campionato CSI Top Junior a sette. Abbiamo vinto sei partite consecutive. Ci aspetta il derby con il Suello dopo la sosta. È una partita molto sentita da entrambe le squadre, all’andata in trasferta sugli spalti era una bolgia”. 
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“Siamo molto contenti della scelta che abbiamo fatto. Ci ha reso più responsabili e ci ha permesso di rafforzare il gruppo. Insieme lavoriamo in settimana per raggiungere un obiettivo e insieme festeggiamo le vittorie la domenica” ha commentato Mattia con un sorriso. Oltre al gruppo, in questi mesi si è rafforzato anche il legame tra questi ragazzi e la loro comunità. “Abbiamo scelto di dare una mano durante le feste di paese perché ci sentiamo parte di questa comunità. Anche don Luca, da quando è arrivato, è stato molto disponibile e ha sostenuto il nostro progetto” ha concluso il giovane presidente.
Dopo un primo anno di rodaggio, l’Atletico Civate è atteso dal passaggio tra i grandi. “Dall’anno prossima saliremo in categoria Open, quindi potremo sfidare anche squadre composte da adulti. Sarà dura ma ce la caveremo”. 
A.Bes.
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