Lecco: il CAI festeggia 150 anni pensando a ambiente, giovani e solidarietà

Al via le celebrazioni per i 150 anni della sezione lecchese del Cai, costituita il 22 maggio 1874: una quindicina i soci promotori, mentre oggi gli iscritti sono arrivatri a 3.300, «una delle primissime sezioni in Italia se non la prima per rapporto tra iscritti e popolazione» come ha sottolineato il presidente lombardo che è poi il lecchese Emilio Aldeghi. 
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Proprio per la serata del prossimo 22 maggio è programmato il momento di festa all’auditorium della Casa dell’economia dove, tra le altre cose, il Coro Alpino Lecchese eseguirà l’Inno Alpino scritto da Antonio Ghislanzoni e musicato da Carlo Gomes. Ma la stagione dei festeggiamenti si aprirà già domani a con il convegno  e l’inaugurazione della mostra dedicati a don Alberto Maria De Agostini, missionario salesiano, esploratore, cartografo alpinista e che è all’origine del forte legame tra gli alpinisti lecchesi e la Patagonia.
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Emilio Aldeghi con la maglietta celebrativa
Un’iniziativa che si intreccia con le proposte per ricordare un altro anniversario, la conquista del Cerro Torre nel 1974 da parte della spedizione nostrana guidata da Casimiro Ferrari e organizzata in occasione del centenario dell’associazione alpinistica lecchese. E l’intreccio di anniversari è inevitabile ricorrendo quest’anno il centenario della morte di Mario Cermenati che fu guida del Cai lecchese per oltre trent’anni, e il bicentenario della nascita di Antonio Stoppani che nel 1874 fu il primo presidente per quanto in via provvisoria ed onorifica (essendo egli già alla testa del Cai milanese costituito l’anno precedente) lasciando l’incarico a Giovanni Pozzi. E visto che si è parlato dell’Inno Alpino, è anno bicentenario (della nascita) anche di Antonio Ghislanzoni.
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Adriana Baruffini
Il programma delle celebrazioni è stato presentato alla sede del Cai con l’intervento della presidente sezionale Adriana Baruffini, del presidente regionale Aldeghi, del “ragno” Alberto Pirovano e della presidente della Fondazione Cassin, Marta Cassin. Hanno portato il loro contributo anche Marco Anemoli del Soccorso alpino, Antonio Bossi della cooperativa Eliante, Graziano Salvalai del Polo lecchese del Politecnico di Milano, Pietro Corti  che è uno degli autori del nuovo libro promosso dal Cai lecchese e di prossima uscita, mentre in apertura ci sono stati i saluti del sindaco Mauro Gattinoni e del consigliere regionale Giacomo Zamperini.
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Giacomo Zamperini e Mauro Gattinoni

Festeggiamenti, certo, ma “abbiamo fatto in modo – ha spiegato la presidente Baruffini – che gli eventi non fossero solo celebrativi, ma un’occasione per riflettere sul nostro passato e ritornando al passato non soltanto per compiacimento ma per trarne spunti positivi per l’attualità e per il futuro”.
La serie di appuntamenti si articola in convegni e iniziative sportive, cercando di mettere sotto i riflettori le varie anime e attività del Cai all’insegna della parole d’ordine indicate da Aldeghi: ambiente, giovani e solidarietà. Ai giovani si guarda perché naturalmente sono il futuro per qualsiasi associazione, ma ai giovani si guarda anche per diffondere una maggiore consapevolezza dell’andare in montagna. Perché – è stato sottolineato – negli ultimi anni e soprattutto dopo il covid sui sentieri montani si registra un flusso di persone spropositato che comporta problemi di carattere ambientale ma anche di sicurezza perché in troppi affrontano le escursionisti impreparati e male attrezzati, magari solo per aver visto in internet un filmato. Un allarme che il Soccorso alpino aveva già lanciato nei mesi scorsi e che in questa occasione è stato reiterato. Inoltre, nell’anno 150 della sezione c’è anche l’impegno – come ha detto Pirovano – a rilanciare l’aspetto alpinistico negli ultimi anni un po’ messo da parte per privilegiare altri obiettivi quali l’attenzione per l’ambiente.
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Le celebrazioni, come detto, cominceranno domani (venerdì 9 febbraio) con la giornata dedicata a don Alberto Maria De Agostini: alle 15 convegno a Palazzo delle paure con l’intervento di don Francesco Motto  dell’Istituto salesiano di Roma, Nicola Bottiglieri dell’Università di Cassino,  dello scrittore e giornalista nonché “ragno” Serafino Ripamonti, dell’alpinista Giuliano Maresi e dello storico dell’alpinismo Alberto Benini. Alle 18 ci si sposterà invece alla Torre Viscontea per l’inaugurazione della mostra che resterà aperta fino al 3 marzo (giovedì dalle 10 alle 13, venerdì e sabato dalle 14 alle 18, domenica dalle 10 alle 18; ingresso libero).
Il 15 marzo (alle 20,45 alla Casa dell’Economia), serata con Silvio “Gnaro” Mondinelli, l’alpinista bresciano che, secondo italiano dopo Reinhold Messner, ha salito tutti i 14 Ottomila senza bombole di ossigeno.
Il 16 marzo attenzione rivolta all’alpinismo giovanile: una passeggiata per spiegare ai ragazzi come affrontare la montagna con sicurezza, con partenza alle 9,30 dal piazzale della funivia dei Piani d’Erna.
Si continua in aprile: venerdì 5 alle 18 a Palazzo delle paure presentazione del nuovo riallestimento del Museo dell’alpinismo lecchese, mentre nel fine settimana del 20 e 21 l’appuntamento è a Montalbano con “Sasso a Sasso”, un’iniziativa dell’Operazione Montagna Pulita per riscoprire l’antica mulattiera da Cereda a Montalbano: il gruppo che nel Cai lecchese si occupa del recupero di vecchi sentieri accompagnerà l’escursione, mentre un maestro spiegherà la costruzione dei muretti a secco e le tecniche per tracciare o sistemare sentieri “perduti”.
Il 6 maggio, alle 20,45 in Sala Ticozzi, “Dove hai la testa”, un appuntamento con il soccorso alpino: racconti, immagini e suggerimenti.
Il fine settimana del 10 e 11 maggio è invece dedicato ad Antonio Stoppani: sabato 10 è in calendario un convegno scientifico all’Eremo del Monte Barro (informazioni e iscrizioni: educazione@eliante.it, cellulare 366.238.0659)  mentre per domenica 11 è stata programmata un’escursione a San Tomaso e al Sasso di Malascarpa con partenza alle 9,30 dal cimitero di Valmadrera. L’omaggio stoppaniano dei Cai lecchese – è stato spiegato – porterà anche alla realizzazione di una mappa con itinerari alla scoperta dei geositi del territorio lecchese e alla sistemazione  apertura al pubblico del sito geologico dell’Azzarita alle falde del monte Barro (alle spalle del forno inceneritore di Valmadrera) dove Stoppani raccolse e catalogò una ricca fauna marina del Triassico superiore, con un programma di escursioni guidate per gruppi e scuole.
Il 19 maggio è invece in programma un incontro dedicato alle falesia con Delfino Formenti: appuntamento alle 14 alla Capanna Stoppani.
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Mauro Pirovano, Emilio Aldeghi, Adriana Baruffini e Marta Cassin

Il 22 maggio, come detto, la festa di compleanno che si terrà alle 20,45 alla Casa dell’economia con l’esibizione del Coro Alpino Lecchese che appunto eseguirà l’ormai dimenticato inno ghislanzoniano, ma anche con la presentazione del libro curato da Pietro Corti, Alberto Benini e Sergio Poli, concentrato sui primi 50 anni del Cai lecchesi, quelli epici, tra il 1874 della fondazione e quel 1924 in cuì morì Mario Cermenati, scienziato e parlamentare radicale, ma anche il presidente del Cai dalla durata record.
Anche il 5 giugno si parlerà di Antonio Stoppani con un convegno pomeridiano (dalle 14 alle 19) al Politecnico sull’attualità dell’approccio scientifico ai problemi della montagna nell’era dei cambiamenti climatici.
Il 16 giugno, al rifugio Lecco ai Piani di Bobbio tradizionale raduno sezionale, mentre il 30 giugno l’appuntamento sarò a Camposecco con un’esibizione di danza acrobatica sugli alberi e un concorso di disegno per i bambini della scuola primaria.
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Si proseguirà il 12 luglio con una serata sulle spedizioni dei Ragni in Patagonia in questi ultimi due anni proprio per celebrare il cinquantesimo della conquista del Torre, mentre il 13 e 14 luglio in piazza Cermenati sarà allestita una palestra di arrampicata.
A settembre, il 20 e 21 settembre al rifugio Sel dei Piani Resinelli, si discuterà della conservazione degli archivi di montagna, alla luce del lavoro effettuato in questi ultimi anni dal Cai lecchese che dispone di un archicio vincolato dalla Soprintendenza proprio per la presenza di scritti di Stoppani e Cermenati, un lavoro che è punto di riferimento per le altre sezioni del club alpino.
Infine, il 28 settembre e il 5 ottobre due giornate dedicate all’andare in montagna con i cani: consigli e suggerimenti nel corso di escursioni accompagnate da un istruttore. Partenza alle 9,30 dal piazzale della funivia per Erna. Gruppi a numero ridotto (informazioni alla sede del Cai).
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D.C.
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