Visita a Pian di Spagna per la giornata delle zone umide
Domenica 4 febbraio il gruppo delle associazioni ambientali Occhi sul Pian di Spagna, ha celebrato la Giornata Mondiale delle zone umide invitando ad una passeggiata nella Riserva Pian di Spagna e lago Mezzola che è una delle 66 zone umide italiane di importanza internazionale, riconosciute e inserite nell’elenco della Convenzione di Ramsar.
L’intero territorio della Riserva Naturale è compreso entro i confini della zona Ramsar, estesa area umida che costituisce un unicum paesaggistico in riva al Lario ed è di vitale importanza per un gran numero di specie di uccelli che la utilizzano durante le migrazioni, oltre che per la nidificazione e lo svernamento.
Un bel gruppo di persone ha camminato in mezzo agli spazi aperti nella zona settentrionale, guidato dai racconti degli esperti; un’occasione anche per scambiare informazioni e ragionare insieme.È in corso la procedura per la Variante Mobilità dolce al Piano di Gestione della Riserva, che introduce previsioni di viabilità secondarie e infrastrutturazioni le quali potrebbero avere un impatto negativo aggiungendo pressioni ad un’area così delicata. In particolare recepisce il progetto, proposto dal Comune di Colico, di una passerella in attraversamento dell’Adda, effettuando una valutazione comparata dei punti di forza e di debolezza, senza individuare una precisa localizzazione, che rimanda alle fasi successive del progetto, una volta valutate tutte le possibili ricadute sul sistema paesaggistico e ambientale.
Pertanto le associazioni ambientali hanno condiviso la richiesta della Provincia di Como e di quella di Sondrio di sottoporre questa Variante alla procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica), anche tenuto conto che il Piano della Riserva sarà vincolante per i Piani Comunali.Ribadiscono che, per collegare i sentieri ciclopedonali verso la Valtellina e la Valchiavenna, occorre innanzitutto portarne a termine la realizzazione, e successivamente individuare il punto e la modalità più opportuna, con il minor impiego di denaro pubblico e minor impatto ambientale e paesaggistico, per assicurare a pedoni e ciclisti l’attraversamento dell’Adda. In particolare, come anche la Soprintendenza raccomanda, è da evitare il moltiplicarsi dei ponti sul corso finale dell’Adda verso il Lario ed eventualmente collocare una passerella a fianco del ponte stradale/ferroviario, come è stato fatto al Ponte del Passo.
L’intero territorio della Riserva Naturale è compreso entro i confini della zona Ramsar, estesa area umida che costituisce un unicum paesaggistico in riva al Lario ed è di vitale importanza per un gran numero di specie di uccelli che la utilizzano durante le migrazioni, oltre che per la nidificazione e lo svernamento.
Un bel gruppo di persone ha camminato in mezzo agli spazi aperti nella zona settentrionale, guidato dai racconti degli esperti; un’occasione anche per scambiare informazioni e ragionare insieme.È in corso la procedura per la Variante Mobilità dolce al Piano di Gestione della Riserva, che introduce previsioni di viabilità secondarie e infrastrutturazioni le quali potrebbero avere un impatto negativo aggiungendo pressioni ad un’area così delicata. In particolare recepisce il progetto, proposto dal Comune di Colico, di una passerella in attraversamento dell’Adda, effettuando una valutazione comparata dei punti di forza e di debolezza, senza individuare una precisa localizzazione, che rimanda alle fasi successive del progetto, una volta valutate tutte le possibili ricadute sul sistema paesaggistico e ambientale.
Pertanto le associazioni ambientali hanno condiviso la richiesta della Provincia di Como e di quella di Sondrio di sottoporre questa Variante alla procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica), anche tenuto conto che il Piano della Riserva sarà vincolante per i Piani Comunali.Ribadiscono che, per collegare i sentieri ciclopedonali verso la Valtellina e la Valchiavenna, occorre innanzitutto portarne a termine la realizzazione, e successivamente individuare il punto e la modalità più opportuna, con il minor impiego di denaro pubblico e minor impatto ambientale e paesaggistico, per assicurare a pedoni e ciclisti l’attraversamento dell’Adda. In particolare, come anche la Soprintendenza raccomanda, è da evitare il moltiplicarsi dei ponti sul corso finale dell’Adda verso il Lario ed eventualmente collocare una passerella a fianco del ponte stradale/ferroviario, come è stato fatto al Ponte del Passo.