'In inverno niente battelli nel lecchese': il Consorzio Albergatori 'alza la voce'
"Arrivano i turisti a Lecco e nei Comuni rivieraschi per fare un giro sul lago, ma per prendere il battello devono andare a Como o Varenna". È il Consorzio Albergatori Lecchesi presieduto da Fabio Dadati ad accendere i riflettori su un tema centrale per il turismo sul nostro territorio, che sta vivendo un momento di chiara espansione ma necessita ancora, evidentemente, di interventi atti a favorirne un'ulteriore crescita: si tratta dell'assenza del servizio di Navigazione pubblica durante il periodo più freddo dell'anno, dunque quello attualmente in corso, che poi in realtà tanto freddo non è.
Di seguito il comunicato diffuso dal Consorzio.
La mancanza di servizio di navigazione pubblica sul ramo orientale del Lario e nel capoluogo di provincia di Lecco durante la stagione invernale sta creando un grave danno al turismo lecchese. Va avanti così da mesi, ma in questi giorni di inizio febbraio in cui il clima è mite, le giornate soleggiate, le temperature che arrivano a 18 gradi, molti turisti soggiornano nelle strutture ricettive del nostro territorio, alberghi, B&B e case vacanza.
La domanda di rito in reception è: dove posso prendere il battello per fare un giro a Bellagio? Immaginate l’imbarazzo nel dover rispondere che il servizio è sospeso in inverno. Il turista si arrabbia e si sente truffato e la reputazione di questa parte del lago peggiora. Noi albergatori eravamo già intervenuti ad inizio novembre, avevamo contattato le autorità preposte, tra queste l’Amministrazione Provinciale era intervenuta direttamente con la Navigazione, ma questi ultimi non hanno fatto nulla per risolvere la situazione.
A Como per tutto l’inverno c’è coda all’imbarcadero, a Lecco non c’è il battello: se andate sul sito della Navigazione i Comuni del nostro ramo, capoluogo in testa, non sono nemmeno indicati - come si nota nello screenshot -, così chi si informa per prenotare anche nei periodi di primavera ed estate pensa che queste aree non siano coperte dal servizio e cambia destinazione guardando Como, il centro lago, l’Alto lago.
Inoltre, Como è collegata a Bellagio con le corse veloci dell’aliscafo, Lecco da alcuni decenni non lo è più, e anche questo è un bel problema. Il danno potrebbe essere anche oggetto di una class action e far sì che cambi la situazione per vie legali, ma sarebbe una sconfitta per le Istituzioni. Oggi il Lago di Como, nei fatti, al di là delle dichiarazioni pubbliche, è costituito da aree che hanno un vantaggio competitivo su altre.
Se poi consideriamo che zone come Como e il centro lago vivono gravi problemi di gestione dei flussi di turisti ed escursionisti, che non riescono a sopportare, e stanno progressivamente perdendo a loro volta reputazione a danno di tutti, non si capisce il disinteresse rispetto a questo tema da parte del sistema lariano nel suo complesso. Il riequilibrio dell’offerta di navigazione pubblica è anche una forte leva utile non solo a chi è escluso, come i lecchesi, ma anche a chi è favorito, perché permetterebbe di mettere in atto politiche virtuose per contrastare il problema enorme dell’over tourism.
Con questo comunicato stampa chiediamo di nuovo aiuto ai soggetti pubblici e privati che hanno voce in capitolo e rapporti con la Navigazione del Lago di Como perché si risolva l’annoso problema.
Di seguito il comunicato diffuso dal Consorzio.
La mancanza di servizio di navigazione pubblica sul ramo orientale del Lario e nel capoluogo di provincia di Lecco durante la stagione invernale sta creando un grave danno al turismo lecchese. Va avanti così da mesi, ma in questi giorni di inizio febbraio in cui il clima è mite, le giornate soleggiate, le temperature che arrivano a 18 gradi, molti turisti soggiornano nelle strutture ricettive del nostro territorio, alberghi, B&B e case vacanza.
La domanda di rito in reception è: dove posso prendere il battello per fare un giro a Bellagio? Immaginate l’imbarazzo nel dover rispondere che il servizio è sospeso in inverno. Il turista si arrabbia e si sente truffato e la reputazione di questa parte del lago peggiora. Noi albergatori eravamo già intervenuti ad inizio novembre, avevamo contattato le autorità preposte, tra queste l’Amministrazione Provinciale era intervenuta direttamente con la Navigazione, ma questi ultimi non hanno fatto nulla per risolvere la situazione.
A Como per tutto l’inverno c’è coda all’imbarcadero, a Lecco non c’è il battello: se andate sul sito della Navigazione i Comuni del nostro ramo, capoluogo in testa, non sono nemmeno indicati - come si nota nello screenshot -, così chi si informa per prenotare anche nei periodi di primavera ed estate pensa che queste aree non siano coperte dal servizio e cambia destinazione guardando Como, il centro lago, l’Alto lago.
Inoltre, Como è collegata a Bellagio con le corse veloci dell’aliscafo, Lecco da alcuni decenni non lo è più, e anche questo è un bel problema. Il danno potrebbe essere anche oggetto di una class action e far sì che cambi la situazione per vie legali, ma sarebbe una sconfitta per le Istituzioni. Oggi il Lago di Como, nei fatti, al di là delle dichiarazioni pubbliche, è costituito da aree che hanno un vantaggio competitivo su altre.
Se poi consideriamo che zone come Como e il centro lago vivono gravi problemi di gestione dei flussi di turisti ed escursionisti, che non riescono a sopportare, e stanno progressivamente perdendo a loro volta reputazione a danno di tutti, non si capisce il disinteresse rispetto a questo tema da parte del sistema lariano nel suo complesso. Il riequilibrio dell’offerta di navigazione pubblica è anche una forte leva utile non solo a chi è escluso, come i lecchesi, ma anche a chi è favorito, perché permetterebbe di mettere in atto politiche virtuose per contrastare il problema enorme dell’over tourism.
Con questo comunicato stampa chiediamo di nuovo aiuto ai soggetti pubblici e privati che hanno voce in capitolo e rapporti con la Navigazione del Lago di Como perché si risolva l’annoso problema.