Protesta dei trattori: oltre un centinaio di mezzi al corteo, 'per i nostri figli'
Un centinaio i trattori questa mattina ha preso parte al corteo, partito da Piantedo e diretto verso Berbenno di Valtellina, voluto da agricoltori e allevatori delle province di Lecco, Como e Sondrio, far sentire la voce dei lavoratori della terra, non disposti a piegarsi alle disposizioni dell'Unione Europea, invocando, di contro, interventi anche del governo nazionale a tutela di un settore fortemente penalizzato dalla concorrenza e dai rincari.
Quest'oggi al già nutrito gruppo di manifestanti in picchetto da giorni nell'area verde a margine dell'interconnesione tra la ss36 e la vecchia statale 38, al trivio di Fuentes, si sono aggiunti anche "colleghi" arrivati appositamente per il carosello - ampiamente annunciato e autorizzato dalla Questura - dalla Valchiavenna, dalla Valsassina e dal comasco. Tutti uniti per fare valere i propri diritti.
I motori dei veicoli si sono accesi alle 9.30, quando il serpentone - aperto dalle forze dell'ordine - si è incanalato lungo la vecchia ss38, marciando, ad una velocità di circa 15 chilometri all'ora, verso l'Alta Valle. Usati solo i clackson per richimare l'attenzione, senza eccessi.
Si tratta infatti di una protesta pacifica, senza bandiere di apparenza. Unico vessillo presente, il Tricolore, simbolo unitario e richiamo non solo alla nazione ma in senso più ampio alla terra, tanto cara a chi vive dei suoi frutti.
Molti gli agricoltori che hanno scelto di portare in manifestazione anche i propri figli, "quelli - ci hanno spiegato - per i quali vogliamo portare avanti questa nostra protesta. Sono loro il motivo per cui andiamo avanti ogni giorno".
Ad ogni passaggio in un centro abitato, in tanti hanno salutato i conducenti dei trattori, a riprova di come la comunità stia facendo quadrato a sostegno della causa.
Molti anche i mezzi che, strada facendo, al passaggio del corteo, si sono uniti al lungo serpentone che ha poi raggiunto il Ristorante La Brace, dove è stato offerto un ricco aperitivo prima di riprendere la marcia per far ritorno a Piantedo dove il presidio si protrarrà fino alla tarda mattinata di domani.
Quest'oggi al già nutrito gruppo di manifestanti in picchetto da giorni nell'area verde a margine dell'interconnesione tra la ss36 e la vecchia statale 38, al trivio di Fuentes, si sono aggiunti anche "colleghi" arrivati appositamente per il carosello - ampiamente annunciato e autorizzato dalla Questura - dalla Valchiavenna, dalla Valsassina e dal comasco. Tutti uniti per fare valere i propri diritti.
I motori dei veicoli si sono accesi alle 9.30, quando il serpentone - aperto dalle forze dell'ordine - si è incanalato lungo la vecchia ss38, marciando, ad una velocità di circa 15 chilometri all'ora, verso l'Alta Valle. Usati solo i clackson per richimare l'attenzione, senza eccessi.
Si tratta infatti di una protesta pacifica, senza bandiere di apparenza. Unico vessillo presente, il Tricolore, simbolo unitario e richiamo non solo alla nazione ma in senso più ampio alla terra, tanto cara a chi vive dei suoi frutti.
Molti gli agricoltori che hanno scelto di portare in manifestazione anche i propri figli, "quelli - ci hanno spiegato - per i quali vogliamo portare avanti questa nostra protesta. Sono loro il motivo per cui andiamo avanti ogni giorno".
Ad ogni passaggio in un centro abitato, in tanti hanno salutato i conducenti dei trattori, a riprova di come la comunità stia facendo quadrato a sostegno della causa.
Molti anche i mezzi che, strada facendo, al passaggio del corteo, si sono uniti al lungo serpentone che ha poi raggiunto il Ristorante La Brace, dove è stato offerto un ricco aperitivo prima di riprendere la marcia per far ritorno a Piantedo dove il presidio si protrarrà fino alla tarda mattinata di domani.
M.A.