Lecco: consegnate le Medaglie d'Onore in ricordo di 12 internati, 'finisca la negazione della bellezza dell'essere umano'

Carlo Valsecchi, classe 1915, lo diceva sempre: per sopravvivere, in guerra, ci vuole fortuna. Lui stesso, per ben due volte, si è salvato per un pelo. La prima volta, dopo essersi allontanato dalla tenda dove, con altri commilitoni, si stava riposando in un breve momento di apparente tregua. Doveva espletare un bisognino: una bomba colpì proprio quel riparo improvvisato, uccidendo tutti i suoi compagni. Fu l'unico superstite. La seconda, quando la scheggia di una granata gli sfiorò il viso, senza trafiggerlo.
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I parenti di Carlo Valsecchi. In galleria le foto di tutte le Medaglie consegnate

Non era evidentemente quella la sua ora, anche se sofferenze e patimenti erano ancora ben lontani dal finire, venendo poi fatto prigioniero dai tedeschi e deportato, dal fronte greco, alla Germania fascista, come IMI. In quella baracca che per mesi per lui è stata "casa", era anche riuscito anche a far "amicizia"... con un topolino a cui, tutti i giorni, riservava qualche bricciola che gli offriva poi durante la notte, quando il roditore passava a trovarlo, quasi a volergli fare compagnia, riempiendo il vuoto lasciato dalla lontananza dagli affetti, quelli veri. 
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La consegna della Medaglia per Carlo Rusconi

Per un tozzo di pane, invece, un altro Carlo, Rusconi di cognome, perse la vita il 14 dicembre 1943. Aveva appena appena 24 anni e si trovava nel campo di Viernau, in Germania, dopo essere stato deportato a seguito dell'Armistizio. A Valmadrera, suo paese natale, la salma è arrivata solo nel 1968, inumata poi nel cimitero locale con una solenne cerimonia, una delle tante al quale il fratello ha partecipato in suo onore con il fazzoletto dell'Associazione nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in guerra al collo. Lo stesso fazzoletto oggi indossato da sua moglie e suo figlio Antonio sul palco dell'Auditorium della Casa dell'Economia in occasione della solenne cerimonia di attribuzione della Medaglia d'Onore ai due Carlo e a altri dieci internati, tutti rappresentanti da uno o più parenti, accomunati da orgoglio e sincera commozione. 
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Andrea Vitali riceve la Medaglia quale nipote di Domenico Vitali

"Cerimonie come queste restituiscono dignità a queste persone" ha sostenuto lo scrittore bellanese Andrea Vitali, intervenendo quale nipote di Domenico Vitali, classe 1909, congedato nel 1930, richiamato alle armi dieci anni dopo e catturato poi, dopo aver combattuto nei Balcani, a Reggio Emilia, dove si trovava in licenza. Inviato in Pomperania, venne liberato dall'Armata Rossa, nel gennaio 1945. 
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I figli di Giulio Fumagalli

Belle parole come quelle pronunciate anche - ringraziando in particolare una delle nipoti che, con caparbietà ha ricostruito le vicissitudini del nonno - da don Giovanni Fumagalli, ricevendo con i fratelli Maurizio, Emanuele, Maria e Barbara, il riconoscimento attribuito a papà Giulio Fumagalli, classe 1924, di Lomagna, catturato il 9 settembre 1943 e rimpatriato solo il 29 agosto 1945. 

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Con i sindaci o loro delegati in fascia tricolore, si è attraversata con la consegna delle Medaglie, tutta la Provincia da Esino, ricordando Matteo Adamoli (classe 1924), fino a Verderio con Alfredo Ghezzi (classe 1924), passando per Suello con Pasquale Canali (1924), Lecco con Giovanni Battista Colombo (1922) e Mandello con Antonio Morganti (classe 1923). In quest'ultimo caso, l'onorificenza è stata ricevuta direttamente dalla moglie, quale inaspettato regalo che le hanno voluto fare i nipoti. E ha salutato la medaglia come un dono anche la premanese Lorena, figlia di Mario Codega, che, proprio oggi avrebbe compiuto 98 anni. 
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Ha voluto lasciare un dolce ricordo della prigionia patita da papà Vito Immediato, invece, Patrizia, strappando un sorriso nel ricordare come a Berlino, dopo la liberazione, l'uomo abbia conosciuto quella bellissima ragazza ucraina poi divenuta sua moglie. 
Spazio infine anche a un partigiano, il calolziese Frigerio Angelo Aquilino, per tutti "Lino Gabbia", sbandato dopo l'Armistizio, attivo poi tra Val Taleggio e Val Brembana, fino all'arresto ad opera delle Brigate Nere, due giorni di torture, l'invio prima a San Vittore e poi a Fossoli con destinazione finale Mauthausen, dove venne liberato dall'esercito americano. A casa arrivò con un diario tenuto durante la prigionia, oggi esibito – in copia - dalle figlie al Prefetto Sergio Pomponio
DSC05623.jpg (265 KB)Il Prefetto Sergio Pomponio

Proprio Sua Eccelenza, prendendo la parola e proponendo alla platea un parallelismo tra i fatti di allora e le guerre che insanguinano ancora l'oggi, ha cercato di dare un senso a questo momento, legato alle celebrazioni per la Giornata della Memoria, auspicando che cerimonie come quella odierna possano servire a "coltivare la fiammella della speranza, perché finisca la continua negazione della bellezza dell'essere umano".

DI SEGUITO LE SCHEDE DI TUTTI I DESTINATARI DELLE MEDAGLIE:
1)ADAMOLI MATTEO, classe 1924 
Era partigiano. Nato a Esino Lario il 24 giugno 1924. Viene chiamato alle armi il 17 agosto 1943. Dopo l'armistizio riesce a raggiungere la propria famiglia e rimane sbandato. Il 17 marzo 1944 viene richiamato nel 3^ Reggimento Artiglieria Alpina, Divisione Julia e dopo circa due mesi diserta e aderisce alla formazione partigiana 89^ Brigata Poletti operante sulle Grigne.
Viene catturato dalle Brigate Nere a Esino Lario il 2 novembre 1944 mentre si stava recando dal Parroco Don Rocca per consegnargli una importante missiva per conto del Comando partigiano. 
Portato a Bellano e ferocemente torturato, e' poi trasferito prima a Bolzano e dopo alcuni giorni presso il campo di concentramento di Mauthausen sottocampo di Melk dove muore il 12 febbraio 1945.
Riconosciuto partigiano combattente caduto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il certificato n. 4310 del 14 luglio 1947.

2)CANALI PASQUALE, classe 1924 
nato a Cesello Brianza il 3 agosto 1924, è chiamato alle armi il 19 agosto 194, nel 2° Reggimento Artiglieria Alpini “Gruppo Bergamo”. L’8 settembre 1943, è catturato dai tedeschi a Merano. Internato in Germania nel Campo 11 B. di “Fallimboster” fino alla data del rimpatrio avvenuto il 25 luglio 1945. 

3)CODEGA MARIO, classe 1926
Nato a Premana il 30 gennaio 1926, è chiamato a prestare il servizio militare per la RSI (Repubblica Sociale Italiana) ma, come altri giovani Premanesi delle classi 1925 e 1926, non si presenta. Viene dichiarato renitente e si aggrega agli sbandati locali. È catturato dalle Brigate Nere e SS tedesche nel rastrellamento del 23 ottobre 1944, trasferito al carcere di San Vittore a Milano e, dopo alcuni giorni, deportato in Germania e con altri Premanesi è destinato al lavoro coatto. Viene liberato dalle Truppe alleate e rimpatriato nel mese di Giugno del 1945.

4)COLOMBO GIOVANNI BATTISTA, classe 1922 
nato a Germanedo il 26 dicembre 1922. Chiamato alle armi il 24 gennaio 1942 nel Deposito del 3° Reggimento Artiglieria Corpo D’Armata. Il 21 marzo 1942 è trasferito al 21° Regg. Art. Motorizzata in Piacenza. Trasferito alla “Scuola Artificieri” in Piacenza, ha frequentato il Corso di Artificiere dal 20/4/1942 al 30 /4/942, riportando la classifica di ottimo, (punti 10/10). Trasferito al 112° Regg. Artiglieria di marcia a Nola. Il 29 agosto 1943, trasferito con tutto il Reparto a Bolzano, ivi catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943 e deportato in Germania, Stammlager 11 B Hannover. Lo stesso è stato rimpatriato il 25/7/1945. 

5)FRIGERIO ANGELO AQUILINO, classe 1921 
partigiano, nasce a Calolziocorte il 1° aprile 1921. Alla dichiarazione dell'armistizio (8.9.1943) e' militare del V Reggimento Alpini presso la caserma di Monza.
Si allontana dal reparto e raggiunge la sua famiglia a Calolziocorte e, volontariamente aderisce alle prime Brigate partigiane operative in Val Taleggio e Valle Brembana.
Viene arrestato dalle Brigate Nere, in seguito a delazione, l'11 febbraio 1944 a Bergamo e dopo due giorni di torture e' trasferito alle carceri di San Vittore a Milano, dove rimane per circa tre mesi. È poi trasferito al campo di Fossoli (Modena) e verso la metà di luglio del 1944 deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. 
Viene liberato dall'Esercito Americano il 5 maggio 1945 e rimpatriato il 28 giugno dello stesso anno.

6)FUMAGALLI GIULIO, classe 1924 
Nato a Lomagna il 30/01/1924 viene chiamato alle armi il 18 maggio 1943 nell’89° fanteria a Genova Bolzaneto.
Catturato dai tedeschi il 9 settembre 1943, viene deportato in Germania e internato nello Stalag VI C con il numero di internamento 56473. Viene poi spostato dall’estate del 1944 in vari campi dello Stalag VI F, in particolare da settembre 1944 a Gladbeck in Westfalia. Viene liberato dagli alleati e rimpatriato il 29 agosto 1945 nel centro di raccolta di Como.

7)GHEZZI ALFREDO LUIGI, classe 1924 
nato a Sartirana Briantea (Merate) il 27 ottobre 1924.
Militare nel 7° RGT Bersaglieri a Bolzano territorio dichiarato in stato di guerra, lì prelevato e catturato dai tedeschi il giorno 8 settembre del 1943 e deportato in Germania in campo di concentramento.
E' stato rimpatriato il giorno 9 settembre del 1945.

8)IMMEDIATO VITO, classe 1921      
nato a Eboli (SA) il 13 ottobre 1921.  Il 19 agosto 1940 si arruola Aviere Volontario nell’Aeronautica. Il 13 ottobre 1940 viene trasferito al 1° Reggimento Avieri, 1° Battaglione, a Roma e il 6 ottobre 1942 nella Caserma Presidiaria di Torino. L’8 settembre 1943 è catturato dalle Forze armate tedesche e resta prigioniero in Germania fino al 7 settembre 1945. Ha titolo al computo di 3 Campagne di guerra: 1943-1944-1945 ed è stato decorato con la Croce al merito di guerra. 

9)RUSCONI CARLO, classe 1919
nato a Valmadrera il 10 luglio 1919. Arruolato per il servizio di leva nel compartimento marittimo di Genova con la classe 1919 per la ferma di mesi 28. Il 15 maggio 1939 arriva al Deposito C.R.E.M. di La Spezia e, successivamente a Taranto, a Palermo, a Pola. Prigioniero in Germania dal 9-9-1943, sino al 14 -12 – 1943. E’ deceduto il 14 dicembre 1943 nel Campo di Viernau (Germania), e lì sepolto. Nel 1968 la salma è stata rimpatriata e inumata nel Cimitero di Valmadrera con una solenne Cerimonia Patriottica, organizzata dal Comune di Valmadrera. 

10)MORGANTI ANTONIO, classe 1923
nato a Rongio il 25 dicembre 1923, meccanico, viene chiamato alle armi il 20 gennaio 1943, nel 5^ Reggimento Alpini, Battaglione Morbegno, matricola n. 22972. 
È fatto prigioniero dai tedeschi il 9 settembre 1943 a San Candido e internato in Germania nello Stammlager IV B di Mulberg (Prussia). Viene liberato dall'Armata Rossa il 23 aprile 1945 e rimpatriato il 26 agosto 1945 presso il centro raccolta di Bolzano.

11)VALSECCHI CARLO, classe 1915
nato a Carella Mariaga, il 3 febbraio 1915, è chiamato alle armi il 16 aprile 1936 nel 7° Reggimento Bersaglieri. Il 10 marzo 1937 è nominato Bersagliere Scelto. Mandato in Congedo illimitato per fine ferma, il 10 agosto 1937, è richiamato alle armi il 5 novembre 1940, nel 3° Regg. Bersaglieri in Lodi. Il 3 dicembre trasferito al 2° Bersaglieri in Roma. Il 20 dicembre imbarcatosi a Brindisi diretto in Albania, sbarcato a Valona. Il 9 settembre 1943 catturato prigioniero dai tedeschi a Kelksis (Grecia) e deportato in Germania ove rimase fino alla data del 30 agosto 1945. Lo stesso non ha mai fatto parte ad alcuna delle formazioni della ex repubblica fascista. 

12)VITALI DOMENICO, classe 1909
IMI, muratore, nato a Bellano il 5 aprile 1909, viene chiamato alle armi il 27 aprile 1929, nel 1^ Reggimento Granatieri, matricola n. 12687. Promosso caporale il 15 agosto 1929 e caporal maggiore il 31 dicembre 1929. Congedato il 25 giugno 1930 e richiamato alle armi per mobilitazione il 15 giugno 1940. Promosso sergente il 5 giugno 1942 partecipa alle operazioni di guerra in Balcania (ex Jugoslavia) dal 20 maggio 1942 al 7 settembre 1943.
Viene catturato dai tedeschi a Reggio Emilia, mentre si stava recando in licenza, il 14 settembre 1943 e internato in Germania nello Stammlager XX B di Marienburg (Pomerania), prigioniero n. 55891. È liberato dall'Armata Rossa nel gennaio del 1945 e rimpatriato il 16 ottobre 1945 presso il centro alloggio di Pescantina (Vr).
Il 30 aprile 1950 gli viene conferita la Croce al merito di guerra per il periodo bellico e per l'internamento in Germania.
A.M.
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