Colico: 'Mussolini Decadence', tra racconti e musica
Una lettura teatrale-musicale: è questo è stato proposto a Colico, all'auditorium Ghisla, in occasione della Giornata della Memoria.
Gigi Maniglia e Matteo Binda, accompagnati dalla band “Surfin Calire and the Whisky Rockers”, hanno approfondito l’argomento dell’emancipazione femminile, riflettendo sulla condizione della donna ai tempi del regiome fascista.
Alla "Mussolini decadence" - questo il titolo - hanno assistito i ragazzi dell'IIS Marco Polo. Nello specifico, presenti tra il pubblico, le classi del triennio che hanno dunque investito le ultime due ore di lezione del 27 gennaio per tale approfondimento, nel quale alcuni studenti sono stati coinvolti direttamente.
“Mara una donna del 900” di Ritanna Armeni il libro che ha fatto da guida, con gli interventi della voce narrante alternati a quelli del gruppo rockabilly. Un modo dunque assolutamente originale per indagare il rapporto tra fascimo e donna, con quest'ultima - in una società ancora assolutamente patriarcale - "esclusa da un processo di emancipazione, tuttavia cittadina di cui la politica tiene conto. Non è un cambiamento da poco, è una rottura da cui occorre partire per capire l’atteggiamento femminile durante il regime”.
Uno spettacolo coinvolgente, grazie ai protagonisti che lo hanno messo in scena e alla loro bravura, che ha catturato l’attenzione del giovane pubblico.
Gigi Maniglia e Matteo Binda, accompagnati dalla band “Surfin Calire and the Whisky Rockers”, hanno approfondito l’argomento dell’emancipazione femminile, riflettendo sulla condizione della donna ai tempi del regiome fascista.
Alla "Mussolini decadence" - questo il titolo - hanno assistito i ragazzi dell'IIS Marco Polo. Nello specifico, presenti tra il pubblico, le classi del triennio che hanno dunque investito le ultime due ore di lezione del 27 gennaio per tale approfondimento, nel quale alcuni studenti sono stati coinvolti direttamente.
“Mara una donna del 900” di Ritanna Armeni il libro che ha fatto da guida, con gli interventi della voce narrante alternati a quelli del gruppo rockabilly. Un modo dunque assolutamente originale per indagare il rapporto tra fascimo e donna, con quest'ultima - in una società ancora assolutamente patriarcale - "esclusa da un processo di emancipazione, tuttavia cittadina di cui la politica tiene conto. Non è un cambiamento da poco, è una rottura da cui occorre partire per capire l’atteggiamento femminile durante il regime”.
Uno spettacolo coinvolgente, grazie ai protagonisti che lo hanno messo in scena e alla loro bravura, che ha catturato l’attenzione del giovane pubblico.