Lecco: ''Costruiamo insieme il futuro". In 300 al cammino interreligioso per la pace.
Almeno 300 persone si sono radunate questo pomeriggio presso la chiesetta della comunità ortodossa in Via Seminario per partecipare al “Cammino interreligioso per invocare la pace”, organizzato dal gruppo “Pace e creato” con le parrocchie del decanato.
A guidare il colorato corteo lungo le vie cittadine sono state le parole del “documento sulla Fratellanza umana universale”, sottoscritto da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb nel febbraio di cinque anni fa. “Noi – credenti in Dio, nell’incontro finale con Lui e nel Suo Giudizio – partendo dalla nostra responsabilità religiosa e morale, e attraverso questo Documento, chiediamo a noi stessi e ai Leader del mondo, agli artefici della politica internazionale e dell’economia mondiale, di impegnarsi seriamente per diffondere la cultura della tolleranza, della convivenza e della pace” hanno scandito con forza alcuni volontari di fronte ad un pubblico talmente folto da non riuscire a entrare tutto nella chiesetta di Santa Maria Maddalena.
“Oggi da qui parte un cammino di fratellanza tra cristiani di diverse confessioni e non cristiani. Un dialogo teso a far sì che ognuno possa trovare nell’altro non un nemico o un concorrente ma un fratello da accogliere e abbracciare. Oggi camminiamo e preghiamo insieme” ha ricordato don Andrea Lotterio nel suo saluto introduttivo. Il sacerdote è poi tornato al documento firmato dal Pontefice e dal Grande Imam, in cui si afferma che “o costruiamo insieme l’avvenire oppure non ci sarà futuro. Non c'è alternativa”.
Un messaggio all’apparenza semplice, eppure non più così scontato in un’epoca in cui il dramma della guerra è tornato di nuovo al centro delle cronache quotidiane. “Ormai questi eventi sono diventati ricorrenti come prima della Prima Guerra Mondiale. Purtroppo, le persone dimenticano molto rapidamente la storia, la quale dopo poco tempo si ripete identica a prima. Dobbiamo ricordare il passato e non farci guidare dai politici che, per la maggior parte, non si preoccupano dell’agenda comune. Non dimentichiamo quello che è successo e non permettiamo che la storia si ripeta” ha sottolineato padre Vitaly Korsakov, assente causa malattia, in un messaggio letto da padre Maxim. “Qualcuno si chiede che cosa possiamo fare. Oggi, qui in questo tempio, troviamo la risposta grazie a questa preghiera comune per la pace nel mondo”.
Dopo il canto del salmo 137, il corteo, scortato dai City Angels, ha lasciato Via Seminario per dirigersi verso la Chiesa di Castello per la seconda tappa. Tra il folto pubblico erano presenti anche Monsignor Gianni Cesena, vicario episcopale, il sindaco Mauro Gattinoni e il collega di Valmadrera Antonio Rusconi. Il colpo d’occhio sulla folla, complice il bel tempo, era di grande impatto anche perché a dominare era l’arcobaleno delle bandiere della pace, forse il più semplice e potente inno alla fratellanza.
Una volta arrivati presso la chiesa di Castello, i presenti hanno ascoltato la testimonianza di Riccardo Bonacina, giornalista lecchese promotore del Movimento Europeo di azione non violenta. La terza tappa ha poi portato il corteo ad Olate, all'Istituto Maria Ausiliatrice, dove si è tenuto un momento di animazione a cura del centro islamico Assalam. Infine, il pomeriggio si è concluso alle Meridiane, così da consegnare idealmente un messaggio di fratellanza e pace a tutta la città.
A guidare il colorato corteo lungo le vie cittadine sono state le parole del “documento sulla Fratellanza umana universale”, sottoscritto da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb nel febbraio di cinque anni fa. “Noi – credenti in Dio, nell’incontro finale con Lui e nel Suo Giudizio – partendo dalla nostra responsabilità religiosa e morale, e attraverso questo Documento, chiediamo a noi stessi e ai Leader del mondo, agli artefici della politica internazionale e dell’economia mondiale, di impegnarsi seriamente per diffondere la cultura della tolleranza, della convivenza e della pace” hanno scandito con forza alcuni volontari di fronte ad un pubblico talmente folto da non riuscire a entrare tutto nella chiesetta di Santa Maria Maddalena.
“Oggi da qui parte un cammino di fratellanza tra cristiani di diverse confessioni e non cristiani. Un dialogo teso a far sì che ognuno possa trovare nell’altro non un nemico o un concorrente ma un fratello da accogliere e abbracciare. Oggi camminiamo e preghiamo insieme” ha ricordato don Andrea Lotterio nel suo saluto introduttivo. Il sacerdote è poi tornato al documento firmato dal Pontefice e dal Grande Imam, in cui si afferma che “o costruiamo insieme l’avvenire oppure non ci sarà futuro. Non c'è alternativa”.
Dopo il canto del salmo 137, il corteo, scortato dai City Angels, ha lasciato Via Seminario per dirigersi verso la Chiesa di Castello per la seconda tappa. Tra il folto pubblico erano presenti anche Monsignor Gianni Cesena, vicario episcopale, il sindaco Mauro Gattinoni e il collega di Valmadrera Antonio Rusconi. Il colpo d’occhio sulla folla, complice il bel tempo, era di grande impatto anche perché a dominare era l’arcobaleno delle bandiere della pace, forse il più semplice e potente inno alla fratellanza.
Una volta arrivati presso la chiesa di Castello, i presenti hanno ascoltato la testimonianza di Riccardo Bonacina, giornalista lecchese promotore del Movimento Europeo di azione non violenta. La terza tappa ha poi portato il corteo ad Olate, all'Istituto Maria Ausiliatrice, dove si è tenuto un momento di animazione a cura del centro islamico Assalam. Infine, il pomeriggio si è concluso alle Meridiane, così da consegnare idealmente un messaggio di fratellanza e pace a tutta la città.
A.Bes.