Fine vita: il centrodestra non può tentennare su valori non negoziabili, come in Veneto
Trovo poco chiaro e confuso l’atteggiamento di alcuni colleghi in Regione Lombardia, come ad esempio Giulio Gallera, che tentano di derubricare a “questioni di coscienza” temi importanti e “politici” come quello del suicidio assistito. Il centrodestra si è candidato con un preciso programma politico di governo ed è tenuto a difendere il diritto alla vita di un essere umano dal suo concepimento fino alla fine della sua esistenza. Su questo tema, che tocca valori non negoziabili, non può e non deve esserci nessun tentennamento mascherato da una presunta libertà di coscienza. Regione Lombardia deve invece prendere una posizione chiara, anche in considerazione delle proprie competenze, altrimenti il rischio è che si creino inevitabili spaccature, come già avvenuto in Veneto. La maggioranza dei cittadini lombardi è saldamente ancorata sui valori provita. Ritengo che si debba creare una forte volontà nel cercare di accompagnare, con tutte le attenzioni possibili, le persone nella fase terminale della loro vita, potenziando dunque le progettualità ed il sistema delle cure palliative piuttosto che proporre loro una morte indotta. L’obiettivo deve essere quello di alleviare le sofferenze anziché sopprimere il sofferente.
Giacomo Zamperini, Consigliere Regionale di Fratelli d'Italia