Lecco: il 27 al via "Una città sul palcoscenico"
Inizia sabato 27 gennaio “Una città sul palcoscenico”, la rassegna di teatro amatoriale organizzata dall’Associazione “Il Cenacolo Francescano” e giunta alla sua 28^ edizione. Sono tante 28 stagioni ma ancora una volta gli organizzatori e le “storiche” compagnie della nostra città hanno deciso di riproporre al pubblico lecchese questa fortunata opportunità di divertimento e di cultura nello stesso tempo. In questi 28 anni alcune compagnie si sono sciolte, altre si sono ricomposte e accanto alle 5 che hanno dato vita alla rassegna si sono aggiunte 3 compagnie del territorio, quella di Malgrate, di Civate e di Sala di Calolzio.La formula è stata mantenuta, uno spettacolo al sabato sera alle ore 21 e la replica il giorno successivo, domenica, alle ore 15.30; una formula che ha funzionato e che con un po’ di è continuata anche dopo il periodo del Covid che l’ha interrotta mentre si accingeva a festeggiare il suoi 25 anni. A partire dall’ultimo sabato di gennaio e fino alla domenica 12 maggio, 9 compagnie si alterneranno sul palcoscenico del Cenacolo con l’intento di divertire, intrattenere e coinvolgere gli spettatori.
La rassegna sarà aperta dalla Compagnia Teatrale di San Giovanni che sabato 27 gennaio e domenica 28 porterà in scena una farsa di Harold Brooke e Kay Bannerman dal titolo ”Una vacanza memorabile". I biglietti e l’abbonamento a tutti e 9 gli spettacoli sono in vendita presso al biglietteria del teatro il mercoledì dalle 15 alle 17.30 e il giorno dello spettacolo a partire dalle ore 20 per quello del sabato e dalle ore 14.30 per quello della domenica. L'abbonamento e i singoli biglietti possono essere acquistati sul sito del teatro, dove si possono trovare le presentazioni dei singoli spettacoli e tutte le altre informazioni circa le attività del Cenacolo Francescano. Il costo del singolo biglietto è di euro 10 per il sabato e euro 8 per la domenica mentre l’abbonamento del sabato ha un costo di 70 euro e 50 per quello domenicale.
Il senso del fare teatro filodrammatico nell'attuale momento storico - sociale seccondo gli organizzatori della rassegna
"Noi facciamo “tranquillamente” il nostro teatro!
Fuori dal teatro ci aspetta un mondo in cui la diffidenza, l'egoismo, la superficialità, l'aggressività sono elevati a Sistema ( Sistema proposto continuamente anche dalle televisioni ad adulti e bambini)
….e noi facciamo teatro filodrammatico!
Oggi, alcune Religioni, anziché offrire soprattutto carità, accoglienza, comprensione, sono usate per ghettizzare o manipolare consenso o, ancora peggio, per uccidere o sottomettere con azioni terroristiche gli altri.
….e noi facciamo teatro filodrammatico!
Oggi si acuisce sempre più il divario tra i pochi che hanno molto ed i molti che non hanno assolutamente nulla. Anche nel nostro civile occidente stanno vistosamente aumentando le nuove povertà.
….e noi continuiamo a fare teatro filodrammatico!
Oggi, la Cultura è spesso relegata a cenerentola, giacché non porta audience o denaro, o voti.
Quindi in un contesto sociale in cui non si favoriscono le attività culturali, creative, artistiche, qual'è il senso del fare Teatro in qualità di Filodrammatici?
Cosa vogliono, si aspettano, cosa cercano, questi teatranti “fuori orario”
Ma soprattutto cosa ci dobbiamo aspettare dagli Amatori?
Non dovrebbero essere proprio loro, non legati da problematiche di audience, cassetta, tempi di realizzazione, a portare avanti un ideale di Cultura senza se e senza ma?
Non dovrebbero essere proprio loro, nelle più sperdute periferie a portare un momento di riflessione, di speranza, alla gente, attraverso i propri spettacoli?
Non dovrebbero essere proprio loro a offrire il proprio gratuito lavoro per contribuire ad un mondo migliore? A un mondo pacificato, senza steccati, senza diffidenze, senza manipolazioni?
Non dovrebbero sentirsi parte unica di un corpo vivo offerto per un cambiamento sociale?
Il teatro amatoriale rappresenta uno dei pilastri del mondo dell’associazionismo culturale.
Per questo da 28 anni la Rassegna “Una città sul palcoscenico” rappresenta una importante vetrina delle produzioni delle compagnie amatoriali della nostra città. La rassegna è un esempio di passione, di impegno e di professionalità, che vuol dire fare bene anche e soprattutto le cose per le quali non si è remunerati se non dal calore e dall’applauso del pubblico.
Per questo nel 1996 le cinque compagnie storiche lecchesi decisero di dare vita a questa esperienza che è continuata per tutti questi anni, ad eccezione degli anni infestati dal COVID.
Fu così che Riccardo Arigoni, Cenacolo Francescano, Gino Bianchi, Stabile Olatese, Gianprimo Mauri, San Genesio di Maggianico, Aurelio Ballerini, Compagnia di San Giovanni, e Luigi Masseretti, Juventus Nova di Belledo, si ritrovarono e furono subito concordi nel proporre alla Città di Lecco una nuova esperienza culturale cui Riccardo Arigoni diede il nome di “Una Città sul Palcoscenico” per indicare l’espressione artistica della Città di Lecco cui veniva affidato, e lo è ancora, l’incarico di renderla viva e vissuta".
La rassegna sarà aperta dalla Compagnia Teatrale di San Giovanni che sabato 27 gennaio e domenica 28 porterà in scena una farsa di Harold Brooke e Kay Bannerman dal titolo ”Una vacanza memorabile". I biglietti e l’abbonamento a tutti e 9 gli spettacoli sono in vendita presso al biglietteria del teatro il mercoledì dalle 15 alle 17.30 e il giorno dello spettacolo a partire dalle ore 20 per quello del sabato e dalle ore 14.30 per quello della domenica. L'abbonamento e i singoli biglietti possono essere acquistati sul sito del teatro, dove si possono trovare le presentazioni dei singoli spettacoli e tutte le altre informazioni circa le attività del Cenacolo Francescano. Il costo del singolo biglietto è di euro 10 per il sabato e euro 8 per la domenica mentre l’abbonamento del sabato ha un costo di 70 euro e 50 per quello domenicale.
Il senso del fare teatro filodrammatico nell'attuale momento storico - sociale seccondo gli organizzatori della rassegna
"Noi facciamo “tranquillamente” il nostro teatro!
Fuori dal teatro ci aspetta un mondo in cui la diffidenza, l'egoismo, la superficialità, l'aggressività sono elevati a Sistema ( Sistema proposto continuamente anche dalle televisioni ad adulti e bambini)
….e noi facciamo teatro filodrammatico!
Oggi, alcune Religioni, anziché offrire soprattutto carità, accoglienza, comprensione, sono usate per ghettizzare o manipolare consenso o, ancora peggio, per uccidere o sottomettere con azioni terroristiche gli altri.
….e noi facciamo teatro filodrammatico!
Oggi si acuisce sempre più il divario tra i pochi che hanno molto ed i molti che non hanno assolutamente nulla. Anche nel nostro civile occidente stanno vistosamente aumentando le nuove povertà.
….e noi continuiamo a fare teatro filodrammatico!
Oggi, la Cultura è spesso relegata a cenerentola, giacché non porta audience o denaro, o voti.
Quindi in un contesto sociale in cui non si favoriscono le attività culturali, creative, artistiche, qual'è il senso del fare Teatro in qualità di Filodrammatici?
Cosa vogliono, si aspettano, cosa cercano, questi teatranti “fuori orario”
Ma soprattutto cosa ci dobbiamo aspettare dagli Amatori?
Non dovrebbero essere proprio loro, non legati da problematiche di audience, cassetta, tempi di realizzazione, a portare avanti un ideale di Cultura senza se e senza ma?
Non dovrebbero essere proprio loro, nelle più sperdute periferie a portare un momento di riflessione, di speranza, alla gente, attraverso i propri spettacoli?
Non dovrebbero essere proprio loro a offrire il proprio gratuito lavoro per contribuire ad un mondo migliore? A un mondo pacificato, senza steccati, senza diffidenze, senza manipolazioni?
Non dovrebbero sentirsi parte unica di un corpo vivo offerto per un cambiamento sociale?
Il teatro amatoriale rappresenta uno dei pilastri del mondo dell’associazionismo culturale.
Per questo da 28 anni la Rassegna “Una città sul palcoscenico” rappresenta una importante vetrina delle produzioni delle compagnie amatoriali della nostra città. La rassegna è un esempio di passione, di impegno e di professionalità, che vuol dire fare bene anche e soprattutto le cose per le quali non si è remunerati se non dal calore e dall’applauso del pubblico.
Per questo nel 1996 le cinque compagnie storiche lecchesi decisero di dare vita a questa esperienza che è continuata per tutti questi anni, ad eccezione degli anni infestati dal COVID.
Fu così che Riccardo Arigoni, Cenacolo Francescano, Gino Bianchi, Stabile Olatese, Gianprimo Mauri, San Genesio di Maggianico, Aurelio Ballerini, Compagnia di San Giovanni, e Luigi Masseretti, Juventus Nova di Belledo, si ritrovarono e furono subito concordi nel proporre alla Città di Lecco una nuova esperienza culturale cui Riccardo Arigoni diede il nome di “Una Città sul Palcoscenico” per indicare l’espressione artistica della Città di Lecco cui veniva affidato, e lo è ancora, l’incarico di renderla viva e vissuta".