A tavola ed in cantina, Ombriaco festeggia 'il suo' San Vincenzo
È iniziata sabato pomeriggio con la tombolata presso la tensostruttura - allestita nello spazio sopra la chiesa - la festa di San Vincenzo a Ombriaco e subito ha visto una grande partecipazione di pubblico. La riprova la sera stessa, con una gradita cena a base di polenta e brasato, che si è protratta fino a notte fonda.
Ieri, la vigilia della ricorrenza canonica, la celebrazione è entrata nel vivo, con l'illuminazione del paese - luci accese a forma di arco - ad indicare le più note cantine. Patol e Nusit sono stati poi i protagonisti sulle tavolate. Se i primi, i ravioli di pasta fresca con un ripieno di carne, sono stati serviti ai commensali anche nell'area del Circolo Fenalc, i secondi, piccole frittelle a base di farina, uova, zucchero e vaniglia, oltre ad essere consumati in loco, potevano essere acquistati d'asporto.
Grandi quantità di entrambe le iconiche specialità locali, dunque, sono state prodotte e servite dagli Amici di Ombriaco che organizzano la festa, come nelle case della frazione che, già da una settimana, hanno visto provetti cuochi e cuoche impegnati nella loro preparazione, per accogliere amici e parenti che, come ogni anno, non hanno mancato questo appuntamento.
Ieri dunque, muovendosi attraverso le caratteristiche vie interne della frazione, il profumo di vin brulé accompagnava gli avventori e richiamava all'interno di una o l'altra cantina. Al "Gatto Verde" intenso era invece il profumo della vaniglia: in cottura, nell'olio sfrigolante, c'erano infatti "le frittelle del Pat" - nome derivante dal cuoco che le friggeva, Patrizio per l'appunto - dolce che da alcuni anni si è affiancate ai Nusit in questi giorni di festa.Un via vai di gente ha animato la serata, prima per la cena e poi per il tour nelle cantine, tutto in attesa dello spettacolo pirotecnico. Verso le 22, i fuochi hanno illuminato i pendii su cui il borgo si sviluppa, attirando l'attenzione non solo di chi si era radunato a Ombriaco ma anche di chi in quel momento si trovava a transitare, anche solo in auto, sul versante opposto (Bonzeno e strada che scende verso Bellano dalla ss36). Tutti dunque si sono fermati per ammirare lo show di luci e colori tipico, da sempre, della festa patronale.
Una ricorrenza dedicata alla commemorazione del santo dalla storia insolita. La chiesa del borgo, costruita tra il 1450 e il 1455, fu dedicata infatti in prima battuta a San Bernardino. Solo dal 1864 ospita una quadro del martirio di San Vincenzo: la tela doveva essere destinata a Vendrogno ma una forte nevicata costrinse i parrocchiani incaricati del trasporto a riparare nella chiesa di Ombriaco da dove, a seguito di successivamente vicende, fu impedito il trasferimento dell'opera che, di fatto, non ha dunque mai raggiunto la parrocchia della Muggiasca. Forse per "desiderio del Santo" sostiene qualcuno.
Ieri, la vigilia della ricorrenza canonica, la celebrazione è entrata nel vivo, con l'illuminazione del paese - luci accese a forma di arco - ad indicare le più note cantine. Patol e Nusit sono stati poi i protagonisti sulle tavolate. Se i primi, i ravioli di pasta fresca con un ripieno di carne, sono stati serviti ai commensali anche nell'area del Circolo Fenalc, i secondi, piccole frittelle a base di farina, uova, zucchero e vaniglia, oltre ad essere consumati in loco, potevano essere acquistati d'asporto.
Grandi quantità di entrambe le iconiche specialità locali, dunque, sono state prodotte e servite dagli Amici di Ombriaco che organizzano la festa, come nelle case della frazione che, già da una settimana, hanno visto provetti cuochi e cuoche impegnati nella loro preparazione, per accogliere amici e parenti che, come ogni anno, non hanno mancato questo appuntamento.
Ieri dunque, muovendosi attraverso le caratteristiche vie interne della frazione, il profumo di vin brulé accompagnava gli avventori e richiamava all'interno di una o l'altra cantina. Al "Gatto Verde" intenso era invece il profumo della vaniglia: in cottura, nell'olio sfrigolante, c'erano infatti "le frittelle del Pat" - nome derivante dal cuoco che le friggeva, Patrizio per l'appunto - dolce che da alcuni anni si è affiancate ai Nusit in questi giorni di festa.Un via vai di gente ha animato la serata, prima per la cena e poi per il tour nelle cantine, tutto in attesa dello spettacolo pirotecnico. Verso le 22, i fuochi hanno illuminato i pendii su cui il borgo si sviluppa, attirando l'attenzione non solo di chi si era radunato a Ombriaco ma anche di chi in quel momento si trovava a transitare, anche solo in auto, sul versante opposto (Bonzeno e strada che scende verso Bellano dalla ss36). Tutti dunque si sono fermati per ammirare lo show di luci e colori tipico, da sempre, della festa patronale.
M.A.