Una tesi sul rifugio Brioschi vince il premio 'Fabio Favaretto'
Roberto Villa e Michele Riva, neolaureati in Ingegneria Edile-Architettura presso il Polo territoriale di Lecco, hanno vinto la settima edizione del Premio di Laurea “Fabio Favaretto” con la tesi di “RE(3).Hab Brioschi (REfuge, Recladding, REbuilding Habitat)”, volta al recupero del Rifugio Luigi Brioschi sulla vetta della Grigna Settentrionale.
Il premio, istituito dal CAI-Veneto, la Commissione Centrale TAM e la Sezione di Mestre del Club Alpino Italiano, è dedicato alla memoria di Fabio Favaretto, alpinista, storico e scrittore, noto per la sua attività di tutela dell'ambiente montano. L'iniziativa mira a incentivare e sviluppare gli studi e la ricerca sulla storia e la cultura delle terre alte che desiderano contribuire al futuro sostenibile delle aree montane, celebrando l'eccellenza e l'innovazione nel campo dell'architettura e della tutela ambientale.
La tesi di Roberto Villa e Michele Riva ha colpito la commissione giudicatrice per il suo approccio innovativo e sostenibile al recupero del Rifugio Luigi Brioschi. Il progetto vincitore infatti si è distinto per l’utilizzo di sistemi modulari leggeri in legno e l’ottimizzazione del comfort dinamico attraverso integrazioni impiantistiche autosufficienti. La Commissione ha sottolineato l’importanza di affrontare le sfide ambientali specifiche dei rifugi di alta montagna con un limitato impatto ambientale. Con oltre 700 strutture tra rifugi, bivacchi e capanne sociali, il Club Alpino Italiano è particolarmente interessato a soluzioni che soddisfano la domanda crescente degli escursionisti, ma allo stesso tempo rispondono alle nuove esigenze di autosufficienza energetica. La tesi premiata ha dimostrato di affrontare queste sfide con maestria, fornendo una risposta innovativa alle esigenze tecnologiche moderne, mantenendo al contempo il rispetto per il patrimonio originario del rifugio. La commissione ha elogiato la capacità del progetto di soddisfare la domanda turistica in crescita, garantendo al contempo la conservazione delle forme architettoniche tradizionali.
Le parole di Roberto Villa, ora assegnista di ricerca preso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano riflettono chiaramente la dedizione e la passione che lui ed il suo compagno Michele Riva hanno investito nel loro progetto di tesi: “il premio, che riceviamo con grande soddisfazione, è un ulteriore conferma delle competenze acquisite durante il corso di laurea e conferma la bontà dell’approccio progettuale adottato in un contesto non certo usuale”.
Congratulandosi con i vincitori, il prof. Graziano Salvalai, loro relatore di tesi, dichiara: “il premio ripaga Roberto e Michele dell’impegno e della passione dedicata allo sviluppo del progetto che trova origine in un meticoloso studio del contesto, sia naturale che costruito, e nella traduzione, in forme architettoniche, delle necessità di funzionamento e gestione dell’attuale struttura. Il progetto, attraverso un dettagliato studio tecnologico-energetico, dimostra le elevate competenze tecniche acquisite dai nostri studenti del corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura”.
Il premio, istituito dal CAI-Veneto, la Commissione Centrale TAM e la Sezione di Mestre del Club Alpino Italiano, è dedicato alla memoria di Fabio Favaretto, alpinista, storico e scrittore, noto per la sua attività di tutela dell'ambiente montano. L'iniziativa mira a incentivare e sviluppare gli studi e la ricerca sulla storia e la cultura delle terre alte che desiderano contribuire al futuro sostenibile delle aree montane, celebrando l'eccellenza e l'innovazione nel campo dell'architettura e della tutela ambientale.
La tesi di Roberto Villa e Michele Riva ha colpito la commissione giudicatrice per il suo approccio innovativo e sostenibile al recupero del Rifugio Luigi Brioschi. Il progetto vincitore infatti si è distinto per l’utilizzo di sistemi modulari leggeri in legno e l’ottimizzazione del comfort dinamico attraverso integrazioni impiantistiche autosufficienti. La Commissione ha sottolineato l’importanza di affrontare le sfide ambientali specifiche dei rifugi di alta montagna con un limitato impatto ambientale. Con oltre 700 strutture tra rifugi, bivacchi e capanne sociali, il Club Alpino Italiano è particolarmente interessato a soluzioni che soddisfano la domanda crescente degli escursionisti, ma allo stesso tempo rispondono alle nuove esigenze di autosufficienza energetica. La tesi premiata ha dimostrato di affrontare queste sfide con maestria, fornendo una risposta innovativa alle esigenze tecnologiche moderne, mantenendo al contempo il rispetto per il patrimonio originario del rifugio. La commissione ha elogiato la capacità del progetto di soddisfare la domanda turistica in crescita, garantendo al contempo la conservazione delle forme architettoniche tradizionali.
Le parole di Roberto Villa, ora assegnista di ricerca preso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito del Politecnico di Milano riflettono chiaramente la dedizione e la passione che lui ed il suo compagno Michele Riva hanno investito nel loro progetto di tesi: “il premio, che riceviamo con grande soddisfazione, è un ulteriore conferma delle competenze acquisite durante il corso di laurea e conferma la bontà dell’approccio progettuale adottato in un contesto non certo usuale”.
Congratulandosi con i vincitori, il prof. Graziano Salvalai, loro relatore di tesi, dichiara: “il premio ripaga Roberto e Michele dell’impegno e della passione dedicata allo sviluppo del progetto che trova origine in un meticoloso studio del contesto, sia naturale che costruito, e nella traduzione, in forme architettoniche, delle necessità di funzionamento e gestione dell’attuale struttura. Il progetto, attraverso un dettagliato studio tecnologico-energetico, dimostra le elevate competenze tecniche acquisite dai nostri studenti del corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura”.