Lecco: le iniziative di Comune e Provincia per la Giornata della Memoria
In occasione del "Giorno della Memoria", in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, il Comune di Lecco, in collaborazione con Anpi Lecco, promuove per sabato 27 gennaio alle 10.30 un momento istituzionale commemorativo presso le pietre d'inciampo posate nel 2019 alla memoria di Lino e Pietro Ciceri, lungo la scalinata che sale alla Madonna di Lourdes nel rione di Acquate. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Inoltre, in collaborazione con la Provincia di Lecco, per la serie istituzionale "Tra Memoria e Ricordo" promossa all'interno della programmazione teatrale de “Il Teatro della società è in città”, il Comune di Lecco propone uno spettacolo a ingresso libero di invito alla riflessione, che andrà in scena sul palco della sala Don Ticozzi di via Ongania sabato 27 in serata alle 21: “Eja, Eja, Tralalà” di e con Federico Bario. Un Recital liberamente tratto dal volume del 1959 di Gian Carlo Fusco “Le rose del Ventennio” con la fisarmonica e le tastiere di Luca Pedeferri, la tromba e il flicorno soprano di Fausto Tagliabue ad accompagnare la voce narrante.
Infine, promosso dal Fotoclub Libero Pensiero di Lecco in collaborazione con il Comune di Lecco, già martedì prossimo 23 gennaio alle 21 al Palazzo delle Paure, si terrà a ingresso libero la “Serata della Memoria”, evento durante il quale verrà proiettato un fotodocumentario intitolato "Il muro dell’indifferenza" a cura di Enrico Rolandi e Andrea Pozzati.A sua volta, la Provincia, sempre in concomitanza con la data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, con il Comune di Abbadia Lariana organizza un ulteriore appuntamento istituzionale. Sabato 27 gennaio alle 21.00 - in sovrapposizione con l'evento lecchese - verrà proposto Quatour pour la fin du temps (cine teatro Pier Giorgio Frassati, Abbadia - Ingresso libero).
Il Quartetto per la fine dei tempi, è stato concepito ed eseguito per la prima volta nel 1941 in un campo di prigionia, a Görlitz. La composizione è stata scritta mentre Olivier Messiaen, nato ad Avignone nel 1908, uomo di grande religiosità e profondità intellettuale, era detenuto nel campo di prigionia tedesco di Görlitz. La formazione, pianoforte, violino, violoncello, clarinetto, nasce dalla presenza nello stesso campo di tre musicisti: Jean le Boulaire (violinista), Henry Akoka (clarinettista) e Étienne Pasquier (violoncellista). Messiaen iniziò a comporre un trio per violino, violoncello e clarinetto, poi, lavorando alla ristrutturazione d’una baracca adibita a teatro dei prigionieri, riuscì a procurarsi un vecchio pianoforte. In prima esecuzione fu egli stesso a eseguire la parte pianistica.
“Quest’anno la proposta culturale in onore delle vittime della persecuzione nazifascista è frutto della condivisione tra la Provincia di Lecco e il Comune di Abbadia Lariana - commentano la Presidente Alessandra Hofmann e la Consigliere provinciale delegata a Cultura e Beni culturali Fiorenza Albani - Con questa iniziativa vogliamo richiamare l’attenzione sul tema dello sterminio del popolo ebraico e sulle atrocità commesse nei campi di concentramento, proponendo un momento di conoscenza e riflessione, in particolare per le nuove generazioni. La cultura è uno strumento fondamentale per trasmettere valori positivi come il rispetto alla vita e alle diversità”.
Fino al 12 febbraio, poi, nell’atrio di ingresso della sede della Provincia di Lecco in corso Matteotti 3, è allestita la mostra Frammenti di Memoria, aperta a tutta la cittadinanza.
I pannelli presentano immagini inedite o poco note, documenti di archivio e gli articoli di quotidiani del periodo tra il 1933 e il 1945, che hanno ricostruito “una storia fatta di storie”, nella quale sono stati ricordati i passaggi che quasi ogni giorno, con diversi intenti e livelli, colpirono cittadini ebrei, rom e sinti, malati definiti incurabili, dissidenti politici, partigiani.
Infine, il Consorzio Villa Greppi, di cui la Provincia di Lecco fa parte, anche quest’anno propone l’iniziativa Percorsi nella Memoria, dal 19 gennaio al 5 febbraio nei diversi comuni consorziati.
Conferenze, incontri con storici e studiosi, proiezioni di film per riflettere su come gli Europei abbiano o meno fatto i conti con la propria storia novecentesca, in particolare quella legata alla Shoah. Un percorso che estende la riflessione alle modalità più efficaci per ricordare l’Olocausto, al ruolo della memoria storica nella vita pubblica e al complesso rapporto tra lo stato di Israele e la Shoah.
Inoltre, in collaborazione con la Provincia di Lecco, per la serie istituzionale "Tra Memoria e Ricordo" promossa all'interno della programmazione teatrale de “Il Teatro della società è in città”, il Comune di Lecco propone uno spettacolo a ingresso libero di invito alla riflessione, che andrà in scena sul palco della sala Don Ticozzi di via Ongania sabato 27 in serata alle 21: “Eja, Eja, Tralalà” di e con Federico Bario. Un Recital liberamente tratto dal volume del 1959 di Gian Carlo Fusco “Le rose del Ventennio” con la fisarmonica e le tastiere di Luca Pedeferri, la tromba e il flicorno soprano di Fausto Tagliabue ad accompagnare la voce narrante.
Infine, promosso dal Fotoclub Libero Pensiero di Lecco in collaborazione con il Comune di Lecco, già martedì prossimo 23 gennaio alle 21 al Palazzo delle Paure, si terrà a ingresso libero la “Serata della Memoria”, evento durante il quale verrà proiettato un fotodocumentario intitolato "Il muro dell’indifferenza" a cura di Enrico Rolandi e Andrea Pozzati.A sua volta, la Provincia, sempre in concomitanza con la data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, con il Comune di Abbadia Lariana organizza un ulteriore appuntamento istituzionale. Sabato 27 gennaio alle 21.00 - in sovrapposizione con l'evento lecchese - verrà proposto Quatour pour la fin du temps (cine teatro Pier Giorgio Frassati, Abbadia - Ingresso libero).
Il Quartetto per la fine dei tempi, è stato concepito ed eseguito per la prima volta nel 1941 in un campo di prigionia, a Görlitz. La composizione è stata scritta mentre Olivier Messiaen, nato ad Avignone nel 1908, uomo di grande religiosità e profondità intellettuale, era detenuto nel campo di prigionia tedesco di Görlitz. La formazione, pianoforte, violino, violoncello, clarinetto, nasce dalla presenza nello stesso campo di tre musicisti: Jean le Boulaire (violinista), Henry Akoka (clarinettista) e Étienne Pasquier (violoncellista). Messiaen iniziò a comporre un trio per violino, violoncello e clarinetto, poi, lavorando alla ristrutturazione d’una baracca adibita a teatro dei prigionieri, riuscì a procurarsi un vecchio pianoforte. In prima esecuzione fu egli stesso a eseguire la parte pianistica.
“Quest’anno la proposta culturale in onore delle vittime della persecuzione nazifascista è frutto della condivisione tra la Provincia di Lecco e il Comune di Abbadia Lariana - commentano la Presidente Alessandra Hofmann e la Consigliere provinciale delegata a Cultura e Beni culturali Fiorenza Albani - Con questa iniziativa vogliamo richiamare l’attenzione sul tema dello sterminio del popolo ebraico e sulle atrocità commesse nei campi di concentramento, proponendo un momento di conoscenza e riflessione, in particolare per le nuove generazioni. La cultura è uno strumento fondamentale per trasmettere valori positivi come il rispetto alla vita e alle diversità”.
Fino al 12 febbraio, poi, nell’atrio di ingresso della sede della Provincia di Lecco in corso Matteotti 3, è allestita la mostra Frammenti di Memoria, aperta a tutta la cittadinanza.
I pannelli presentano immagini inedite o poco note, documenti di archivio e gli articoli di quotidiani del periodo tra il 1933 e il 1945, che hanno ricostruito “una storia fatta di storie”, nella quale sono stati ricordati i passaggi che quasi ogni giorno, con diversi intenti e livelli, colpirono cittadini ebrei, rom e sinti, malati definiti incurabili, dissidenti politici, partigiani.
Infine, il Consorzio Villa Greppi, di cui la Provincia di Lecco fa parte, anche quest’anno propone l’iniziativa Percorsi nella Memoria, dal 19 gennaio al 5 febbraio nei diversi comuni consorziati.
Conferenze, incontri con storici e studiosi, proiezioni di film per riflettere su come gli Europei abbiano o meno fatto i conti con la propria storia novecentesca, in particolare quella legata alla Shoah. Un percorso che estende la riflessione alle modalità più efficaci per ricordare l’Olocausto, al ruolo della memoria storica nella vita pubblica e al complesso rapporto tra lo stato di Israele e la Shoah.