Un portale per gli umarell
Cara Leccoonline
Il Comune ha aperto un Portale web per monitorare le Opere pubbliche nei loro lavori di cantiere, costi, tempi, finanziamenti.
Scenografico.
Ma non è una vetrina è uno specchietto.
Un Postalmarket di Opere e tanti soldi come se il cittadino avesse costruito il suo senso critico solo con le televendite di Mike Bongiorno e Ferragni.
Né sul Portale né alla sua presentazione il tema dei soldi, così sbandierato da Gattinoni, è trasparente e completo.
Il Comune ha aperto un Portale web per monitorare le Opere pubbliche nei loro lavori di cantiere, costi, tempi, finanziamenti.
Scenografico.
Ma non è una vetrina è uno specchietto.
Un Postalmarket di Opere e tanti soldi come se il cittadino avesse costruito il suo senso critico solo con le televendite di Mike Bongiorno e Ferragni.
Né sul Portale né alla sua presentazione il tema dei soldi, così sbandierato da Gattinoni, è trasparente e completo.
Non puoi, infatti, promettere di costruire mega Opere senza sapere con che soldi farle. Restano specchietti anche se poi, fortunosamente, solo grazie alla disgrazia del Covid, ci sono e te li danno.
- Sminuire quelli da Regione liquidandoli come solo il 18% del totale è propaganda, perché in diversi progetti (tanti) risultano indispensabili: Lungolago, De Amicis, Funivia ect. Senza non li facevi.
E senza l'enormità dal Pnrr, manna improvvisa e unica, ne facevi ancora meno.
Bisogna però e soprattutto ricordare a Gattinoni che puoi anche fare la Reggia, i Viali all'inglese, i Ponti e pure mettere i Quadri più belli alle pareti, ma se intanto hai ridotto i servizi, aumento al massimo possibile le tasse a iniziare dalle famiglie più fragili, se ai disabili manco una passerella vuoi fargli, se hai perso occasioni e possibilità di migliorare il quotidiano ora, qui, adesso delle famiglie procrastinando interventi e aiuti solo appunto per spenderli in consulenze, pubblicità, testardaggine, cornamuse e foto, in più dentro un caos viabilistico ormai autogestito, una città più sporca e troppi cittadini volutamente lasciati indietro, ecco che al di là di un elenco delle Opere pubbliche, c’è soprattutto tutto questo che non si vede e non si fa vedere sul portale.
Ed è la vita quotidiana. Di tutti i giorni.
Che è più di un Portale da sfogliare, è fatica e difficoltà vera buttata addosso a troppi lecchesi.
Paolo Trezzi