Malgrate: il lungolago al centro del nuovo PGT, presentato ai consiglieri comunali
“Condivido l’impostazione che è stata data al nuovo PGT”. È stato Michele Peccati, esponente della minoranza, ad esprimere un sentimento comune anche agli altri consiglieri presenti ieri sera nella sala consiliare di Via Manzoni. Tutti, infatti, hanno approvato la "base" della variante generale al Piano di Governo del Territorio sviluppato dagli architetti Franco Aprà e Marco Engel.
“Quello di stasera è un primo incontro informale e informativo. Dopodiché, partirà l’iter previsto dalla normativa, per il quale ci vorranno alcuni mesi. Pertanto, sarà la nuova amministrazione ad approvare definitivamente il Piano” ha precisato il sindaco Flavio Polano prima di lasciare la parola ai due professionisti. Due i temi intorno a cui si è sviluppato l’intervento di Aprà e Engel: semplificazione e protezione del lungolago.
“È stato allargato il cosiddetto Nucleo di Antica Formazione, che ora non comprende più solo il centro storico. In questo modo si riconosce l’importanza di quella parte del paese e si introducono specifiche tutele per tutti gli edifici che si trovano in quell’area, non solo quelli più vecchi. Qualora qualcuno volesse intervenire sarà necessario prestare particolare attenzione alla conservazione della qualità architettonica delle strutture nonché all’aspetto paesaggistico” ha spiegato Aprà. Come sottolineato dai due esperti, poiché nel PGT vigente non si prevedeva di consumare suolo libero da edificazione, non aveva molto senso parlare di “riduzione del consumo di suolo” per quanto riguarda Malgrate. Pertanto, una volta messo in sicurezza il lungolago, ci si è concentrati sulla semplificazione. “Le norme di attuazione sono state completamente riscritte sulla base di tre principi fondamentali: evitare le duplicazioni di altre disposizioni legislative nazionali e regionali; depurare i testi dalle parti prive di effettivo valore normativo; collaborare con l’ufficio tecnico per garantire la continuità con la fase di applicazione delle norme” ha evidenziato Engel. “Abbiamo anche introdotto le seguenti innovazioni: il riconoscimento delle quantità edilizie esistenti come fondamento dell’assegnazione della capacità edificatoria e condizione imprescindibile per la rigenerazione del patrimonio edilizio; la promozione delle attività lavorative mantenendo una disciplina delle destinazioni d’uso che favorisce quelle produttive e terziarie, in particolare ricettive, in tutte le aree edificabili”.
L’impegno per una radicale semplificazione del Piano è stato ancora più evidente quando si è giunti a parlare degli ambiti di rigenerazione urbana. A Malgrate, in particolare, ce ne sono quattro. “L’attuale ATU 3 viene diviso in due più piccoli di modo da ridurre il numero di proprietà coinvolte e agevolare la fase della pianificazione attuativa. Stiamo parlando dell’area che si sviluppa intorno a Via Stabilini” ha ricordato Aprà. “L’attuale ATU 1 viene riproposto quasi uguale come ARU D. In questo caso una delle proprietà coinvolte ha già presentato un’osservazione chiedendo di lasciare tutto così come è. Stiamo parlando della zona che prospetta sull’Adda in corrispondenza di Ponte Azzone Visconti”. È però sull’attuale ATU2, divenuto ARU C, che è stata operata la semplificazione più importante. In quell’area, situata in Via Sant’Antonio, era previsto un enorme progetto di riassetto della parte pubblica con, tra le altre cose, la costruzione di una strada in sottopasso e un sovrappasso pedonale su ferrovia e statale.
“Le previsioni del vecchio documento di piano per questa zona erano irrealizzabili. Abbiamo eliminato dal perimetro dell’ambito tutta l’area pubblica lasciando solo la proprietà privata” hanno precisato i due architetti. Tutti gli ambiti di rigenerazione urbana previsti hanno destinazione mista, sia residenziale sia di carattere terziario/commerciale. “Solo negli ARU è possibile realizzare strutture commerciali con una superficie di vendita pari a 1.500 metri quadri” ha precisato Aprà.
Dopodiché, l’attenzione dell’assise si è spostata sul Piano dei Servizi. “A Malgrate non è necessario acquisire nuove aree da destinare ai servizi scolastici. Serve invece prestare attenzione alla manutenzione degli edifici esistenti. Stante la dinamica demografica, inoltre, nel futuro si prevede un incremento dei bisogni della popolazione anziana” hanno aggiunto gli esperti. Sul punto è intervenuto il sindaco Flavio Polano spiegando che già oggi a Malgrate sono presenti 233 "nonni" ogni 100 ragazzi nella fascia 0–14 anni. “La popolazione 0–6 è in costante decremento. Nell’ultimo biennio sono nati 35 bambini, di cui 27 italiani e 8 stranieri. In parallelo, il numero di anziani sta aumentando, anche nella fascia tra 90 e 100 anni” ha aggiunto il primo cittadino.
Infine, è stata rilevata la necessità di procedere a un completamento della rete ciclabile esistente nel territorio comunale.
“Quello di stasera è un primo incontro informale e informativo. Dopodiché, partirà l’iter previsto dalla normativa, per il quale ci vorranno alcuni mesi. Pertanto, sarà la nuova amministrazione ad approvare definitivamente il Piano” ha precisato il sindaco Flavio Polano prima di lasciare la parola ai due professionisti. Due i temi intorno a cui si è sviluppato l’intervento di Aprà e Engel: semplificazione e protezione del lungolago.
“È stato allargato il cosiddetto Nucleo di Antica Formazione, che ora non comprende più solo il centro storico. In questo modo si riconosce l’importanza di quella parte del paese e si introducono specifiche tutele per tutti gli edifici che si trovano in quell’area, non solo quelli più vecchi. Qualora qualcuno volesse intervenire sarà necessario prestare particolare attenzione alla conservazione della qualità architettonica delle strutture nonché all’aspetto paesaggistico” ha spiegato Aprà. Come sottolineato dai due esperti, poiché nel PGT vigente non si prevedeva di consumare suolo libero da edificazione, non aveva molto senso parlare di “riduzione del consumo di suolo” per quanto riguarda Malgrate. Pertanto, una volta messo in sicurezza il lungolago, ci si è concentrati sulla semplificazione. “Le norme di attuazione sono state completamente riscritte sulla base di tre principi fondamentali: evitare le duplicazioni di altre disposizioni legislative nazionali e regionali; depurare i testi dalle parti prive di effettivo valore normativo; collaborare con l’ufficio tecnico per garantire la continuità con la fase di applicazione delle norme” ha evidenziato Engel. “Abbiamo anche introdotto le seguenti innovazioni: il riconoscimento delle quantità edilizie esistenti come fondamento dell’assegnazione della capacità edificatoria e condizione imprescindibile per la rigenerazione del patrimonio edilizio; la promozione delle attività lavorative mantenendo una disciplina delle destinazioni d’uso che favorisce quelle produttive e terziarie, in particolare ricettive, in tutte le aree edificabili”.
L’impegno per una radicale semplificazione del Piano è stato ancora più evidente quando si è giunti a parlare degli ambiti di rigenerazione urbana. A Malgrate, in particolare, ce ne sono quattro. “L’attuale ATU 3 viene diviso in due più piccoli di modo da ridurre il numero di proprietà coinvolte e agevolare la fase della pianificazione attuativa. Stiamo parlando dell’area che si sviluppa intorno a Via Stabilini” ha ricordato Aprà. “L’attuale ATU 1 viene riproposto quasi uguale come ARU D. In questo caso una delle proprietà coinvolte ha già presentato un’osservazione chiedendo di lasciare tutto così come è. Stiamo parlando della zona che prospetta sull’Adda in corrispondenza di Ponte Azzone Visconti”. È però sull’attuale ATU2, divenuto ARU C, che è stata operata la semplificazione più importante. In quell’area, situata in Via Sant’Antonio, era previsto un enorme progetto di riassetto della parte pubblica con, tra le altre cose, la costruzione di una strada in sottopasso e un sovrappasso pedonale su ferrovia e statale.
“Le previsioni del vecchio documento di piano per questa zona erano irrealizzabili. Abbiamo eliminato dal perimetro dell’ambito tutta l’area pubblica lasciando solo la proprietà privata” hanno precisato i due architetti. Tutti gli ambiti di rigenerazione urbana previsti hanno destinazione mista, sia residenziale sia di carattere terziario/commerciale. “Solo negli ARU è possibile realizzare strutture commerciali con una superficie di vendita pari a 1.500 metri quadri” ha precisato Aprà.
Dopodiché, l’attenzione dell’assise si è spostata sul Piano dei Servizi. “A Malgrate non è necessario acquisire nuove aree da destinare ai servizi scolastici. Serve invece prestare attenzione alla manutenzione degli edifici esistenti. Stante la dinamica demografica, inoltre, nel futuro si prevede un incremento dei bisogni della popolazione anziana” hanno aggiunto gli esperti. Sul punto è intervenuto il sindaco Flavio Polano spiegando che già oggi a Malgrate sono presenti 233 "nonni" ogni 100 ragazzi nella fascia 0–14 anni. “La popolazione 0–6 è in costante decremento. Nell’ultimo biennio sono nati 35 bambini, di cui 27 italiani e 8 stranieri. In parallelo, il numero di anziani sta aumentando, anche nella fascia tra 90 e 100 anni” ha aggiunto il primo cittadino.
Infine, è stata rilevata la necessità di procedere a un completamento della rete ciclabile esistente nel territorio comunale.
A.Bes.