Lecco: amministrazione immobile? Un portale per seguire le opere pubbliche
Un portale per tenere sotto controllo le opere pubbliche in città dal punto di vista dei costi e dei tempi. E non è solo una maniera di tenere informati i cittadini, ma anche una risposta – e il sindaco Mauro Gattinoni lo dice esplicitamente – a coloro che accusano la giunta comunale di immobilismo, di vantar meriti sulla scia di quanto deciso e avviato dalle amministrazioni precedenti. Insomma, di aprire e gestire cantieri che altri hanno ideato.
Il nuovo portale – al quale si può accedere dalla home page del sito del Comune di Lecco ( https://www.comune.lecco.it/) cliccando alla voce “piattaforma opere pubbliche (questo comunque il link diretto: https://www.comune.lecco.it/index.php/una-citta-che-cresce/) – è stato presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi al Palazzo Civico con l’intervento del sindaco Gattinoni e della giunta quasi nella sua interezza. Presenti in particolare le assessore alla comunicazione Alessandra Durante e ai lavori pubblici Maria Sacchi, direttamente coinvolte nella realizzazione del nuovo portale.
Entrando nella piattaforma, già in funzione, è possibile seguire l’evoluzione dei cantieri secondo diversi criteri: per rioni o per fasce di “fruizione” (adolescenti, adulti, anziani, bambini, famiglie, turisti), ma anche per categorie di intervento (scuole, impianti sportivi, cultura, rigenerazione e conservazione). Per ciascun progetto sono illustrati le linee di intervento e lo stato dell’arte, i costi e i finanziamenti, il tutto con relativo sintetico corredo fotografico.
Nell’aprire la presentazione, come detto, il sindaco non ha fatto mistero che la nuova “piattaforma” voglia contrastare la “narrazione” di un’amministrazione comunale che si fa belle con progetti e idee di chi l’ha preceduta.
«Siamo rimasti impressionati noi stessi – le parole di Gattinoni – dalla quantità di opere pubbliche in fase di attuazione. E abbiamo immaginato che se avevamo difficoltà noi ad avere il quadro complessivo della situazione, i cittadini lo erano ancora di più. Ecco dunque quello che riteniamo uno strumento di lavoro, un maniera di rendicontare ai cittadini sulle opere in corso, offrendo la disponibilità anche alle parti critiche di avere informazioni. Pio, ciascuno è libero di fare la narrazione che vuole. Ma voglio dare due numeri “grandi”. Stiamo parlando di opere pubbliche per 80 milioni e 400mila euro: è il valore degli interventi in corso, approvati o appaltati e non quelli ancora a venire. Il Comune contribuisce finanziariamente per il 36%: ciò significa che il 63% viene da altre risorse che l’amministrazione è riuscita a intercettare con grandi relazioni e grandi collaborazioni. E quindi lo Stato che copre il 40% e la Regione il 18%. I progetti sono una settantina, e non sono nemmeno tutti, dei quali solo 5 risalgono all’amministrazione precedente e sono presto elencati: il dehor di Pescarenico, l’ostello, l’itinerario turistico sull’Adda, il tribunale, il raddoppio della ciclopedonale di Rivabella e cioè complessivamente opere per 13 milioni di euro, vale a dire il 17% del totale».
Concludendo, il sindaco ha anche sottolineato come la gran mole di progetti avviati non abbia comunque messo a rischio la tenuta finanziaria delle casse comunale: «Non abbiamo acceso mutui. La legge ci consente di indebitarci per il 10% e noi siamo sotto l’1%. Non stiamo quindi ipotecando risorse future o depauperando ciò che abbiamo».
Da parte sua, l’assessore Sacchi ha sottolineato la capacità degli uffici comunali di individuare i bandi disponibili per ottenere finanziamenti che non «ci vengono assegnati perché siamo simpatici, ma perché presentiamo progetti credibili» citando come esempio gli interventi di efficientamento energetico della scuola primaria di Santo Stefano per i quali si sono ottenuti i contributi del Gestore dei servizi energetici, una società pubblica controllata dal Ministero dell’Economia».
L’assessore Durante ha invece spiegato come l’idea di realizzare la piattaforma fosse già presente al momento dell’insediamento della giunta comunale e quindi tre anni fa. Era stata anche esaminata una decina di proposte arrivate al Comune da diverse parti, la più interessante della quale avrebbe previsto una spesa di circa 60mila euro. Era stato quindi deciso di soprassedere e si ora è riusciti «con grande orgoglio» a produrre il portale direttamente in casa, con il lavoro interno degli uffici e quindi a costo zero.