Lecco, niente lavori allo stadio per i disabili: Maiolo 'stizzito', l'appello di due ragazzi
"Migliorare i servizi per le persone con disabilità, in particolare il posizionamento per la visione delle partite e i servizi igienici". Questa la richiesta al centro di uno dei quattro emendamenti - tutti bocciati - presentati dal capogruppo di Appello per Lecco Corrado Valsecchi per migliorare lo stadio Rigamonti-Ceppi, sul quale si è focalizzata buona parte della discussione di ieri sera in sede di Consiglio alla presenza del direttore generale della Calcio Lecco Angelo Maiolo.
76.000 euro la cifra che, negli intenti del proponente, avrebbe potuto (o dovuto) essere destinata allo specifico capitolo, su un importo totale di 685.000 euro recuperato dall'avanzo di amministrazione del 2023 (300.000 euro, poi, erano legati all'adeguamento dei parapetti gialli posti sulle tribune e all'ampliamento della capienza, 211.000 alla trasformazione della cabina elettrica per sostituire l'attuale generatore a diesel e i restanti 98.000 al rifacimento dell'impianto termico, che sempre più spesso lascia le docce senza acqua calda).
Ma è proprio sul primo tema, quello dell'accessibilità, che si sono levate le voci più forti. A partire da quella di Filippo Boscagli di Fratelli d'Italia, che già ieri sera aveva definito gli interventi a favore delle persone diversamente abili "una cosa sacrosanta", per poi tornare sull'argomento quest'oggi sostenendo che, "a prescindere dalla simpatia per la Società Calcio Lecco o dall'appartenenza ai Partiti, si è malamente persa l'occasione per fare qualcosa di buono subito, utile per tutti, rendendo accessibile un pezzo di città che è da sempre e oggi ancor di più nel cuore dei lecchesi". Anche perché i 76.000 euro in questione - pari allo 0.7% dell'avanzo da 9 milioni - sono "una banalità assoluta".
"Non avevamo speranze su nessuno degli emendamenti, ma la scelta che più mi ha lasciato di stucco e che mi ha spinto a uscire dall'Aula è stata proprio quella sugli interventi a favore delle persone con disabilità" ha commentato Angelo Maiolo. "Io stesso ho parenti con difficoltà motorie, quindi so bene cosa significa. Io e la famiglia Di Nunno siamo qui da otto anni: lo stadio non è casa nostra, ma il patron ha investito 1 milione e mezzo di euro di tasca propria per modernizzarlo - per non parlare di tutti i soldi che spendiamo per far allenare i ragazzini al Bione -, quindi mi sembra che da parte del Comune ci sia una certa ingratitudine. Ieri sera ho informato subito il presidente, non nego che ci siamo trovati spiazzati e delusi. Anche perché stiamo parlando di un tema sociale, uno di quelli che stanno tanto a cuore a questa Amministrazione, non sportivo, ed eravamo convinti che almeno quei fondi ci sarebbero stati concessi".Emblematica, a tal proposito, anche la testimonianza di Nicolò Denti, grande appassionato di calcio e tifoso del Lecco, spesso presente allo stadio quando il meteo glielo permette (il giovane, infatti, è affetto da distrofia muscolare di Duchennne, malattia che lo rende particolarmente vulnerabile al freddo e alla pioggia, oltre a costringerlo a usare una carrozzina elettrica per muoversi). "Ho vissuto emozioni incredibili il giorno della promozione in Serie B, una giornata storica che porterò sempre nel cuore", il suo racconto.
76.000 euro la cifra che, negli intenti del proponente, avrebbe potuto (o dovuto) essere destinata allo specifico capitolo, su un importo totale di 685.000 euro recuperato dall'avanzo di amministrazione del 2023 (300.000 euro, poi, erano legati all'adeguamento dei parapetti gialli posti sulle tribune e all'ampliamento della capienza, 211.000 alla trasformazione della cabina elettrica per sostituire l'attuale generatore a diesel e i restanti 98.000 al rifacimento dell'impianto termico, che sempre più spesso lascia le docce senza acqua calda).
Ma è proprio sul primo tema, quello dell'accessibilità, che si sono levate le voci più forti. A partire da quella di Filippo Boscagli di Fratelli d'Italia, che già ieri sera aveva definito gli interventi a favore delle persone diversamente abili "una cosa sacrosanta", per poi tornare sull'argomento quest'oggi sostenendo che, "a prescindere dalla simpatia per la Società Calcio Lecco o dall'appartenenza ai Partiti, si è malamente persa l'occasione per fare qualcosa di buono subito, utile per tutti, rendendo accessibile un pezzo di città che è da sempre e oggi ancor di più nel cuore dei lecchesi". Anche perché i 76.000 euro in questione - pari allo 0.7% dell'avanzo da 9 milioni - sono "una banalità assoluta".
"Non avevamo speranze su nessuno degli emendamenti, ma la scelta che più mi ha lasciato di stucco e che mi ha spinto a uscire dall'Aula è stata proprio quella sugli interventi a favore delle persone con disabilità" ha commentato Angelo Maiolo. "Io stesso ho parenti con difficoltà motorie, quindi so bene cosa significa. Io e la famiglia Di Nunno siamo qui da otto anni: lo stadio non è casa nostra, ma il patron ha investito 1 milione e mezzo di euro di tasca propria per modernizzarlo - per non parlare di tutti i soldi che spendiamo per far allenare i ragazzini al Bione -, quindi mi sembra che da parte del Comune ci sia una certa ingratitudine. Ieri sera ho informato subito il presidente, non nego che ci siamo trovati spiazzati e delusi. Anche perché stiamo parlando di un tema sociale, uno di quelli che stanno tanto a cuore a questa Amministrazione, non sportivo, ed eravamo convinti che almeno quei fondi ci sarebbero stati concessi".Emblematica, a tal proposito, anche la testimonianza di Nicolò Denti, grande appassionato di calcio e tifoso del Lecco, spesso presente allo stadio quando il meteo glielo permette (il giovane, infatti, è affetto da distrofia muscolare di Duchennne, malattia che lo rende particolarmente vulnerabile al freddo e alla pioggia, oltre a costringerlo a usare una carrozzina elettrica per muoversi). "Ho vissuto emozioni incredibili il giorno della promozione in Serie B, una giornata storica che porterò sempre nel cuore", il suo racconto.
"Se da una parte ho visto grande sensibilità da parte di giocatori e staff ricevendo in regalo la maglia della partita con il Foggia da Christian Bunino e recentemente quella di Nicolò Buso contro il Bari, dall'altra devo dire che lo stadio non è per niente attrezzato per noi disabili e questo mi rende davvero triste. In passato sono stato anche a San Siro e al Marassi e devo dire che i disabili hanno tanti posti assegnati, in posizione privilegiata e con un'ottima visibilità" ha proseguito. "A Lecco invece purtroppo non c'è un vero e proprio settore adibito, ci dobbiamo posizionare dietro una recinzione che limita fortemente la visibilità, situata vicino al calcio d'angolo, e di conseguenza non si riesce a vedere dall'altra metà del campo. Contro l'Ascoli qualche mese fa ha iniziato a piovere, ci siamo dovuti riparare sotto una tettoia lì vicino ma era ancora più difficile seguire la partita e poter incitare la squadra. In primavera tornerò comunque a vedere il Lecco perché per me andare allo stadio è sempre emozionante e sono orgoglioso del risultato che stanno ottenendo i ragazzi, ma devo dire che sarebbe davvero importante e un segno di civiltà vedere un intervento strutturale allo stadio che ci permetta di avere le stesse opportunità di chi è stato più fortunato". "In questo modo - la sua chiosa - anche noi disabili potremmo vedere la partita in modo adeguato e continuare a sostenere e tifare il Lecco con ancora più entusiasmo".
Un pensiero, il suo, pienamente condiviso anche da Tommaso Bezzi, tra coloro che sono soliti accompagnare allo stadio "l'amico e tifoso del Lecco" Aly Sankhare citato nel suo intervento odierno da Filippo Boscagli. "Preciso che nessuno ne sta facendo una questione politica", le sue parole. "Il fatto è che, come dice Nicolò, allo stadio non c'è un settore adibito ai disabili, ai quali solitamente viene destinato solo un minimo spazio davanti al bar della tribuna, dove la visibilità è estremamente limitata dalla presenza delle panchine. L'ideale sarebbe creare una piccola area rialzata nella zona dove vengono posizionate le telecamere, con una salita che potrebbe fare buon gioco alle persone anziane. In alternativa si potrebbe pensare a una soluzione nei distinti, ma lì non ci sono bagni attrezzati. Spero che, non appena sarà possibile, si possa provvedere a realizzare queste migliorie: in fondo si tratta di realizzare cinque o sei posti "speciali", perché credo che al momento siano tre o quattro le persone con disabilità che frequentano lo stadio con costanza. E mi sembra che solo a Lecco si faccia così tanta fatica".
B.P.