Minacciò un ferroviere, nigeriano condannato (con pena sospesa)
7 mesi, pena sospesa e una provvisionale di 200 euro da pagare alla parte civile: è la pena oggi irrogata dal giudice Giulia Barazzetta ad un soggetto di origini nigeriane, ritenuto responsabile dei reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Dell'episodio avvenuto il 10 luglio 2021 su un convoglio della tratta Lecco-Bergamo ha riferito quest'oggi in aula uno degli agenti di polizia locale di Ponte San Pietro intervenuti alla fermata del comune bergamasco su richiesta del capotreno, costituitosi parte civile in questo processo.
“Una volta arrivati sul posto il treno era già fermo da parecchio tempo” ha dichiarato l'agente, che, una volta sul vagone avrebbe provveduto a identificare la persona offesa e l'imputato. “Aveva la carta d'identità e permesso di soggiorno in corso di validità”.
Avrebbero quindi raccolto la versione del capotreno, che, sembrerebbe per una discussione in merito al titolo di viaggio del nigeriano, si sarebbe sentito rivolgere una serie di minacce, come “ti ammazzo” e “ti spacco la testa”. Lo straniero si sarebbe poi avvicinato al controllore, passandosi un dito sulla gola a mimare una minaccia di morte.
8 mesi di reclusione la pena di condanna richiesta dal vpo Mattia Mascaro per l'odierno imputato, una richiesta a cui si è associato l'avvocato di parte civile Vittorio Tusa. Il difensore, invece si è battuto per l'assoluzione del proprio assistito, ritenendo che non fosse stata provata la sua colpevolezza.
“Colpevole”, infine, il verdetto della dottoressa Barazzetta.