Un commento sulla lettera di saluto del Dg ASST Paolo Favini
Il saluto del Dott.Favini alle terre manzoniane stimola alcune riflessioni. La lettera firmata dai Sindaci dei 25 Comuni del territorio meratese inviata a Bertolaso per chiedere quale futuro fosse previsto per il Mandic e' evidentemente classificata dal Direttore Favini come espressione di un CAMPANILISMO...mentre e' a tutti evidente la valorizzazione come "struttura di interesse regionale" del nosocomio...Evidentemente le preoccupazioni degli Amministratori erano frutto di una sommaria lettura dello stato del Mandic, dei problemi di chiusura ed esternalizzazione dei reparti, la perdita di primari e professionisti di esperienza, solo drammatizzazioni a fronte di un progetto di valorizzazione del "piccolo-medio" ospedale verso una dimensione di livello regionale. Anche gli esperti del Tavolo Sanita' non si sono accorti della trionfale progressione del Mandic...Ma la causa di tutti questi errori e' stata una miope visione campanilistica, la difesa del proprio orto senza lungimiranza sulle garanzie derivanti dal potenziamento del Manzoni di Lecco. Possiamo solo ringraziare l'avveduta Direzione che ha saputo accompagnare il ns ospedale di campagna verso destini piu' alti. Penso che questo sia il pensiero condiviso da tutti gli utenti del Mandic e non si comprende come mai l"Ass.re Regionale Bertolaso, dopo l'incontro con i Sindaci di dicembre, sentiti personalmente i primari dimissionari, preveda un nuovo incontro nel meratese a gennaio per condividere un progetto di rilancio del Mandic al pari dell'offerta territoriale. Salutiamo dunque il Direttore Favini che ci ha illuminato e prepariamoci ad un percorso programmatico col nuovo Direttore, nella speranza di una migliore condivisa lettura dei bisogni della popolazione lecchese che non credo possa permettersi due ospedali che non lavorino di concerto secondo le rispettive potenzialita' per la presa in carico secondo continuita' assistenziale dei propri cittadini.
Franco Tortorella