Dervio: in mostra la storia del vetro, ricordando la fabbrica di Fiumelatte

E’ stata allestita nei giorni scorsi a Dervio la mostra didattica "Le vie del vetro sul Lario e nel Lecchese", a cura dell'archeologa Marina Uboldi.
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Ospitata nello spazio cultura della Coop Dervio, l’esposizione permette di conoscere le varie fasi della lavorazione del vetro, dalla sua produzione fino alla creazione di oggetti di uso quotidiano come bottiglie e bicchieri ma anche legati alla tradizione natalizia, come le palline per addobbare gli abeti, fino alle perle al lume per realizzare dei monili. 
Lo fa con una prospettiva anche storica, raccontando l'evoluzione delle conoscenze. Nell'antichità - in assenza della "chimica" - la miscela di base era costituita da sabbia che naturalmente conteneva una componente silicea (vetrificante) e elementi calcarei, il natron in primis, di cui l'Asia Minore e l'Egitto vantavano grande disponibilità. 
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I primi forni, risalenti all’epoca romana, prevedevano una camera di combustione alimentata a legna e un piano cottura da cui veniva prelevato il vetro fuso per poi essere sapientemente modellato, con tecniche diverse.
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Anche nel lecchese esistenza una vetreria. Ma sia già nel 1801. La fabbrica venne aperta a Fiumelatte, con affaccio dunque direttamente sul Lario. L'apertura è da collegare alla scoperta di cave di sabbia silicea e all'intraprendenza di Bernardo Venini. Determinante anche la disponibilità di legname da utilizzare come combustibile nonché la facilità poi di trasporto del prodotto finito. L'impianto produceva lastre di vetro per finestre nonché bottiglie.
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Quella di Fiumelatte, come del resto quella delle vetrerie lombarde , è una storia che si intreccia dunque con quella delle cave, delle miniere e delle lavorazioni siderurgiche. A Porlezza come a Varenna, infatti, le famiglie interessate alla produzione del vetro sono Campioni e Venini, già proprietari di forni per il ferro, di miniere e di boschi.  
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I primi documenti collegabili all'impresa lariana risalgono al 1799, quando il comune di Rogolo, in bassa Valtellina, concede il diritto di far legna in località Stabina a Giovanni del Vecchio, alla Paolo Casanova & C. di Milano e a Bernardo Venini di Varenna. Due anni dopo, nel 1801, quest'ultimo poi prende in affitto da Alfonso Mornico una cava di sabbia silicea e procede dunque alla costruzione dello stabilimento in località Fiumelatte, dove la famiglia possedeva due mulini e vari terreni. La fabbrica, ben raffigurata nel Catasto Lombardo Veneto (ASCO, 1858), si trovava dove oggi sorge l'incubatoio Ittico Marco De Marchi, che ne occupa ancora uno stabile. Aveva un accesso diretto al lago per caricare le merci prodotte sulle storiche imbarcazioni lariane, come i comballi, che li trasportavano fino a Lecco da dove partivano per Milano, dove i Venini stessi, avevano un magazzino e negozio.  
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La fabbrica di Fiumelatte rilevata dalla famiglia Luraghi, già proprietaria della vetreria di Porlezza, continuerà a produrre esclusivamente bottiglie ancora per poco più di un decennio. Dopo la chiusura della vetreria di Fiumelatte, i Venini continuarono però ad avere interessi in altre fabbriche: oltre che in quella di Tione, nella Società Venini, Campioni e Polti, con sede a Torino e fabbriche a Garessio, Intra e Crevola nonché nel commercio del vetro. 
Discendente della famiglia varennese è anche Paolo Venini, che da Milano si trasferirà nel 1921 a Venezia per dare origine alla "Vetri soffiati muranesi Cappellin, Venini e C." e il cui nome oggi tutti associamo al vetro artistico muranese. 
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L’installazione di via Greppi a Dervio, ha visto la visita di numerose scolaresche e altri gruppi classe sono già previsti nei prossimi giorni, per questo motivo, vista la grande affluenza, gli organizzatori hanno deciso di prolungare l’esposizione ben oltre la data programmata del 14 gennaio. 
Le visite sono aperte al pubblico ogni sabato e domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi direttamente all’Associazione Musiculturale ImmaginArti: info@immaginartigmail.com
M.A.
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