Calolzio: a Sala la 19^ Mostra Presepi. Ci si 'interroga' su quello realizzato con le munizioni
Nel 1223 Francesco d'Assisi allestì - come ci viene ricordato costantemente in questi giorni - per la prima volta il presepe a Greccio, "un mirabile segno, così caro al popolo cristiano" che "suscita sempre stupore e meraviglia" come ha avuto modo di sottolineare Papa Francesco.
A distanza di 800 anni, nella notte di Natale, a Calolziocorte, è stata, come da tradizione, inaugurata la Mostra Presepi allestita dalla Parrocchia di Sala in collaborazione con il Gruppo Dimensione Cultura.
La Vecchia Chiesa della frazione calolziese la suggestiva location dell'iniziativa, giunta alla sua diciannovesima replica, affiancando - come sempre - opere realizzate da mani esperte - del territorio ma non solo - "semplicemente" da ammirare in tutta la loro originalità ad opere, assemblate da adulti ma anche da bambini, "in concorso" e dunque soggette alla valutazione dei visitatori, non mancanti nemmeno questa volta, nei primi due giorni di apertura. Dopo infatti l'anteprima tra le 22 e le 23 della Vigilia, la Mostra è rimasta aperta anche nel giorno di Natale e in quello di Santo Stefano, suscitando, come sempre, interesse.
Venti le rappresentazioni della Natività sottoposte al giudizio del pubblico, tutte diverse l'una dall'altra, non solo per il materiale usato e lo stile, ma anche per l'ambientazione: Gesù Bambino, nel volgere di qualche metro, viene infatti alla luce alle sorgenti del Gallavesa a Erve come pure sotto un fungo oppure ancora nell'aia di una cascina di una volta come pure in una grotta coperta, come tutto al suo esterno, da candida e soffice neve.
“Andiamo al presepio e chiediamo a Gesù la pace, lui è il Principe della pace", l'esortazione dell'altro giorno del Papa, proprio rifacendosi alle brutalità delle guerre che – ha ribadito il Pontefice citando anche l'Ucraina – “sono sempre una sconfitta: non dimentichiamo questo, una sconfitta. Soltanto guadagnano i fabbricanti delle armi”.
E ancora “il presepe nasce per riportarci a ciò che conta, a Dio che viene ad abitare in mezzo a noi, ma anche alle altre relazioni essenziali, come la famiglia, presente in Gesù, Giuseppe e Maria, e le persone care, rappresentate dai pastori", che non mancano mai.
Nemmeno quando la Natività si affaccia – con una prospettiva mozzafiato – su quello che sembra proprio essere il nostro Lago, come in uno dei diorami “da collezione”, esposto fuori concorso a Sala, capace, come altri, di lasciare a bocca aperta, portando il visitatore a perdersi nella cura dei dettagli e in tanta bellezza.La Mostra resterà aperta anche nei prossimi giorni come da orari indicati in locandina. I vincitori del concorso saranno invece premiati il 6 gennaio alle 20.30 durante il concerto del Coro ANA dell'Adda e del Coro S.M. Assunta di Celana.
A distanza di 800 anni, nella notte di Natale, a Calolziocorte, è stata, come da tradizione, inaugurata la Mostra Presepi allestita dalla Parrocchia di Sala in collaborazione con il Gruppo Dimensione Cultura.
Venti le rappresentazioni della Natività sottoposte al giudizio del pubblico, tutte diverse l'una dall'altra, non solo per il materiale usato e lo stile, ma anche per l'ambientazione: Gesù Bambino, nel volgere di qualche metro, viene infatti alla luce alle sorgenti del Gallavesa a Erve come pure sotto un fungo oppure ancora nell'aia di una cascina di una volta come pure in una grotta coperta, come tutto al suo esterno, da candida e soffice neve.
La fantasia ai presepisti iscritti al concorso calolziese evidentemente non manca. E forse forse anche la voglia di provocare o comunque di far riflettere, come nel caso del diorama realizzato utilizzando cartucce - calibro 12, marca Fiocchi - poste a formare una croce (con tanto di cartello INRI, a ribadire il concetto) su cui poggia un apparente casco sormontato dal tipico copricapo utilizzato dalla popolazione araba. Nella fessura per gli occhi, foderata con lo stesso "rivestimento" della base, sono inserite stutuine tradizionali, con Maria, Giuseppe e il bambinello oltre a pecore e pastori. Un insieme indubbiamente d'impatto che in prima battuta colpisce per i "gettoni" con il marchio della storica fabbrica di munizioni "made in Lecco" e spinge poi, in assenza di una spiegazione ufficiale, a immaginare il senso che l'autore (non indicato, come per tutte le opere in concorso) ha voluto dare a una tale composizione, sicuramente “attuale” se ricollegata al conflitto in corso, dal 7 ottobre scorso, tra Israele e Hamas, da cui sembrerebbe trarre ispirazione, prendendo (forse) anche posizione.
“Andiamo al presepio e chiediamo a Gesù la pace, lui è il Principe della pace", l'esortazione dell'altro giorno del Papa, proprio rifacendosi alle brutalità delle guerre che – ha ribadito il Pontefice citando anche l'Ucraina – “sono sempre una sconfitta: non dimentichiamo questo, una sconfitta. Soltanto guadagnano i fabbricanti delle armi”.
E ancora “il presepe nasce per riportarci a ciò che conta, a Dio che viene ad abitare in mezzo a noi, ma anche alle altre relazioni essenziali, come la famiglia, presente in Gesù, Giuseppe e Maria, e le persone care, rappresentate dai pastori", che non mancano mai.
Nemmeno quando la Natività si affaccia – con una prospettiva mozzafiato – su quello che sembra proprio essere il nostro Lago, come in uno dei diorami “da collezione”, esposto fuori concorso a Sala, capace, come altri, di lasciare a bocca aperta, portando il visitatore a perdersi nella cura dei dettagli e in tanta bellezza.La Mostra resterà aperta anche nei prossimi giorni come da orari indicati in locandina. I vincitori del concorso saranno invece premiati il 6 gennaio alle 20.30 durante il concerto del Coro ANA dell'Adda e del Coro S.M. Assunta di Celana.
A.M.