Dervio: il presepe vivente con gli zampognari
Anche Dervio ha voluto ricordare l’ottavo centenario della prima rappresentazione del presepe. Le origini di questa tradizione risalgono al 1223, quando San Francesco, recatosi a Greccio in provincia di Rieti, decide di rappresentare la natività proprio in quel luogo.
Da un’idea del parroco don Andrea, il vicepresidente della remiera i Laghèè, Alessandro Orio, si è messo, con un gruppo di amici, a costruire, nel parcheggio del centro parrocchiale la Sosta, alcune capanne e tettoie, per ospitare quello che ieri sera è stato il primo presepe vivente esterno di Dervio.
Nella rappresentazione è stato possibile osservare un pastore intento a preparare le caldarroste, accanto a lui altri a cucinare su uno spiedo girevole, una profumata porchetta. Anche il banco del mercato con il fruttivendolo, sempre presente anche nelle riproduzioni casalinghe della natività, ha attirato i visitatori.
Subito dopo, una stella luminosa, ha indicato quella che era la capanna dove è nato Gesù Bambino, con il bue, l’asinello, Maria e Giuseppe ad ammirare il neonato. Un trio di zampognari ha poi fatto il suo ingresso e i musicanti sono giunti fino ai piedi del bambinello per rendergli omaggio, seguiti dal corteo dei Re Magi che hanno portato i loro doni.
Anche la proloco locale ha partecipato a questo momento di festa, offrendo a tutti, dopo le messe delle 18 e delle 22, un caldo the o vin brulè, accompagnato da pandoro e panettone, facendo gli auguri di buone feste ai partecipanti.
M.A.