Galbiate: “una stangata”. In cc è scontro sull’aumento dell’IMU

“Una stangata”. Questo il duro commento di Attilio Tentori sulla scelta della giunta Montanelli di aumentare l’aliquota ordinaria dell’IMU dall’8.60 per mille al 9.60 per mille. Sulla questione si è sviluppata un’accesa discussione l’altra sera in consiglio comunale.
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Primo a sinistra Attilio Tentori

“Questa decisione determina maggiori entrate per 200mila euro, soldi che vengono prelevati dalle tasche dei cittadini galbiatesi. Sono convito che guardando tra le pieghe del bilancio si potessero trovare altre soluzioni” ha aggiunto Tentori. Una tesi respinta con forza dal primo cittadino. “O si consolidavano le entrate correnti oppure si diminuivano le spese e questo voleva dire tagliare dei servizi. Ciò avrebbe impattato di più sulle fasce più deboli della popolazione rispetto all’aumento dell’IMU” ha replicato Montanelli. “Tra l’altro questo consolidamento ci permette di rispettare una serie di parametri fissati dalle norme. In caso contrario, il comune non potrebbe assumere personale neanche per sostituire chi va in pensione e non ce lo possiamo permettere”. In seguito, illustrando il bilancio di previsione 2024 – 2026, il primo cittadino ha posto l’attenzione sulla diminuzione di alcune entrate, tra cui i dividendi erogati dalle partecipate e i proventi da attività estrattiva. La cava di Sala al Barro, infatti, dovrebbe chiudere nel corso del 2024. Di contro, il consigliere Tentori ha criticato la maggioranza anche sulla conferma delle aliquote IRPEF, affermando che Galbiate è uno dei comuni con i valori più alti di tutta la provincia secondo i dati del Ministero. “Comuni più grandi di Galbiate, anche vicini a noi, hanno aliquote IRPEF più basse. Si potrebbe perlomeno introdurre una soglia di esenzione” ha sottolineato l’esponente di Galbiate Riparte. Dopo aver votato contro sull’IMU, su questa seconda questione Prima Galbiate non ha seguito il gruppo di Tentori e si è astenuta. Le opposizioni hanno ritrovato compattezza quando si è trattato di contestare un’altra decisione della maggioranza, ovvero l’introduzione della tassa di soggiorno. “Nel 2020 i turisti che hanno soggiornato sul nostro territorio erano 5mila. L’anno scorso sono stati 8mila 700, di cui 5mila 400 stranieri. Questi numeri ci hanno spinto a introdurre la tassa di soggiorno. Abbiamo già incontrato varie volte gli operatori” ha spiegato il vicesindaco Maria Butti. “Il provvedimento entrerà in vigore ad aprile 2024. Questa sera approviamo il regolamento che disciplina la tassa di soggiorno, in seguito sarà la giunta a determinare l’ammontare con un’apposita delibera. L’idea è quella di introdurre una tassa di 2 euro al giorno a persona fino ad un massimo di cinque pernottamenti, per un incasso complessivo previsto tra i 10 e i 12 mila euro”. Tali fondi, ha concluso Butti, saranno utilizzati per finanziare progetti di promozione turistica. Una soluzione, come detto, duramente contestata dalle minoranze. “Sono contrario a questo balzello che pesa sulle tasche dei cittadini, anche se non galbiatesi, e mina il delicato equilibrio del turismo nel nostro comune. Non disponiamo di servizi turistici tali da giustificare una tassa di soggiorno di 2 euro a notte” ha sottolineato Tentori. 
“Trovo questa scelta molto iniqua. A Galbiate oggi non c’è neanche un’edicola. La strada per andare all’ostello del monte Barro, la struttura ricettiva più importante del paese, non ha i parapetti ed è piena di buche. È una decisione fuori luogo” ha aggiunto Angelo Agostani. 
Accuse respinte dal sindaco Montanelli. “Non è vero che a Galbiate non ci sono servizi. La navetta dal centro paese al Barro è costata 5mila euro al comune. Il nostro è il primo passo di un percorso che stiamo costruendo assieme agli operatori del settore. Non si tratta di un progetto definitivo, ingessato e blindato. Non a caso la tassa partirà da aprile per permettere a noi di arrivare preparati e agli operatori di proporre delle idee sull’utilizzo di quei fondi. L’obiettivo è sviluppare una cultura del turismo anche a Galbiate”. 
A.Bes.
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