Galbiate: Villa Serena di nuovo al centro del dibattito in consiglio

Si è sviluppato dibattito, l’altra sera in consiglio comunale, intorno al tema delle società partecipate dal comune. Angelo Agostani, capogruppo di Prima Galbiate, ha rivendicato con forza il diritto, non solo della minoranza ma di tutto il consiglio, ad essere informati su quanto avviene all’interno delle diverse società pubbliche di cui il comune detiene una quota.
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Angelo Agostani

“So bene che si tratta di Spa o Srl, il cui funzionamento è disciplinato dal diritto privato. Non voglio sapere le strategie di mercato di SILEA o Lario Reti. Qualora però SILEA, per esempio, decida in futuro di operare un investimento o di intervenire sulla TARI, sarebbe opportuno che il sindaco o l’assessore competente in materia informi il resto del consiglio” ha sottolineato Agostani. Il consigliere ha chiesto poi alla maggioranza delucidazioni sui 6milioni e 233mila euro di utile realizzati da SILEA, trovando sul punto il sostegno dell’altro capogruppo di minoranza, ovvero Attilio Tentori. “Al di là di dividendi e premi, i cittadini si accorgerebbero di più se SILEA intervenisse sulla tariffa. Sugli investimenti, inoltre, non vorrei che vadano a beneficio solo di altri comuni. Anche noi, come tanti altri, prendiamo i fumi dell’inceneritore di Valmadrera” ha evidenziato ancora Agostani. 
Nella sua replica, il consigliere di maggioranza Matteo Magni ha confermato che SILEA intende utilizzare tutta la liquidità accumulata per sviluppare i piani di investimento triennali. “Ricordo anche Seruso, proprio grazie agli investimenti, ha dimezzato le perdite” ha aggiunto. 
La discussione si è ben presto spostata su quella che è, o era, “la” partecipata per eccellenza del comune di Galbiate, ovvero Villa Serena. “La nuova perizia commissionata dal consiglio di amministrazione dell’azienda fissa il valore di Villa Serena a 27 milioni. Tale cifra non si discosta molto dal valore indicato nei precedenti studi, il quale, però, non è stato recepito dal mercato finora. Tutte e tre le aste sono andate deserte. Perché quelle che intende indire il cda dovrebbero avere un esito diverso?” ha chiesto Attilio Tentori. Come noto, Villa Serena è stata messa in liquidazione durante l’anno scorso. Nelle ultime settimane, il consiglio di amministrazione ha chiesto ai soci attuali, ovvero ai comuni, se qualcuno può essere interessato a rilevare le quote societarie. Si tratta di un “passaggio obbligato” previsto dalla legge e propedeutico ad un nuovo coinvolgimento del mercato. “Galbiate detiene più del 97% delle quote. Chiediamo che il consiglio sia informato di quanto sta accadendo. Se l’asta la fa il cda e non il comune non cambia molto. La mia preoccupazione è che Villa Serena venga svenduta. Si tratta di una grossa cifra che ci sta scivolando dalle mani. Non possiamo lasciare che questo patrimonio si disperda” ha ribadito Tentori. Il compito di rispondere è toccato nuovamente al consigliere di maggioranza Matteo Magni. “La struttura è grande, complessa, dotata di un terreno di proprietà molto ampio e di numerosi servizi. La situazione debitoria è in via di risanamento. Personalmente mi fido di quello che c’è scritto nella perizia edita dai professionisti che hanno ricevuto l’incarico dal cda” ha sottolineato Magni. Il sindaco ha poi voluto esprimere il suo parere sulla questione posta da Agostani all’inizio. “Ogni azienda sviluppa la propria attività e le proprie strategie attraverso il confronto con i soci. In seguito, tali informazioni vengono condivise con il pubblico attraverso gli addetti stampa e gli uffici dediti a tale scopo”. Entrambe le minoranze hanno quindi votato contro sulla revisione ordinaria delle partecipazioni societarie. 
A.Bes.
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