Valmadrera: alla festa di Natale a Oltre Noi presentato il progetto per l'area verde all'esterno
Grande festa oggi a “Oltre Noi”, il polo per la disabilità situato a Valmadrera e gestito da Fondazione Sacra Famiglia, Cooperativa Arcobaleno e associazione Oltre Noi. Il salone si è riempito di ospiti, familiari e operatori desiderosi di passare un pomeriggio in allegria e scambiarsi gli auguri di Natale.
La struttura, lo ricordiamo, offre aiuto e sostegno a persone disabili o affette di autismo. In particolare, i 18 operatori della cooperativa Arcobaleno seguono i 27 disabili che frequentano abitualmente il centro diurno. In parallelo, il personale della Fondazione, circa nove unità, si occupa dei 10 ospiti del settore residenziale, diviso in un nucleo abitativo da sei persone e in minialloggi che ne ospitano invece quattro. Una realtà composita e articolata che svolge un servizio prezioso per una comunità che va ben oltre i confini di Valmadrera. Alla festa, non ha caso, assieme a Rita Bosisio, assessore ai servizi sociali di Valmadrera, hanno preso parte anche Flavio Polano, sindaco di Malgrate, e Silvia Tantardini, assessore ai servizi sociali di Civate.
Oltre che un’occasione per festeggiare l’imminente arrivo del Natale, il pomeriggio odierno ha rappresentato anche il momento propizio per presentare al pubblico la grande novità del 2024, ovvero la riqualificazione complessiva degli spazi esterni dell’edificio. Tale progetto è stato affidato alle professoresse Anna Maria Schellino e Angela Colucci, docenti presso il polo lecchese del Politecnico di Milano nonché membri di REsilienceLAB, una realtà da tempo impegnata nel supporto a percorsi in grado di stimolare e rafforzare la resilienza delle comunità.
“Crediamo sia fondamentale riaprire, rigenerare, riattivare luoghi come questo, aprendoli alla comunità. Si tratta di un percorso di co – progettazione, in cui l’area verde all’esterno verrà ripensata insieme agli ospiti del centro, ai familiari e agli operatori. Vogliamo valorizzare l’identità e le capacità di ogni individuo, andando oltre le disabilità e promuovendo l’inclusione. I principi alla base di questo percorso sono: accessibilità, sostenibilità, flessibilità, inclusione, resilienza” hanno spiegato le due professioniste. Si partirà dall’orto, ovvero l’elemento che i ragazzi hanno citato di più durante gli incontri preliminari.
“L’orto – terapia offre molteplici stimoli, sia per quanto riguarda la sfera cognitiva che l’area fisica. Tale attività, per esempio, facilita la capacità di concentrazione, aiuta la memoria e la coordinazione dei movimenti. Saranno realizzati degli orti sospesi, ovvero accessibili anche alle persone in carrozzina e agli anziani che hanno difficoltà a chinarsi” hanno proseguito Schellino e Colucci. “A partire da tali spazi, in futuro potranno essere sviluppati laboratori o altre attività, legate per esempio alla musica o all’arte. L’obiettivo è quello di aprire l’area verde alla comunità di Valmadrera e coinvolgere le altre associazioni del territorio”.
Data la notevole estensione dell’area, tra le idee che saranno analizzate nella fase di co – progettazione c’è anche la possibilità di inserire degli spazi destinati agli operatori del centro o anche alle famiglie degli ospiti, affinché Oltre Noi diventi davvero un “polo della comunità”. “La pandemia è stata un periodo davvero difficile per i ragazzi. Abbiamo sentito la necessità di riprogettare l’area verde all’esterno, finora inutilizzata, per creare degli spazi che loro possano vivere sentendosi allo spesso tempo utili. Si tratta di un aspetto molto importante per il loro benessere. In parallelo, come è stato detto, vogliamo anche coinvolgere sempre di più la comunità che ci circonda” ha concluso Patrizia Brusadelli, presidente dell’associazione Oltre Noi.
La struttura, lo ricordiamo, offre aiuto e sostegno a persone disabili o affette di autismo. In particolare, i 18 operatori della cooperativa Arcobaleno seguono i 27 disabili che frequentano abitualmente il centro diurno. In parallelo, il personale della Fondazione, circa nove unità, si occupa dei 10 ospiti del settore residenziale, diviso in un nucleo abitativo da sei persone e in minialloggi che ne ospitano invece quattro. Una realtà composita e articolata che svolge un servizio prezioso per una comunità che va ben oltre i confini di Valmadrera. Alla festa, non ha caso, assieme a Rita Bosisio, assessore ai servizi sociali di Valmadrera, hanno preso parte anche Flavio Polano, sindaco di Malgrate, e Silvia Tantardini, assessore ai servizi sociali di Civate.
Oltre che un’occasione per festeggiare l’imminente arrivo del Natale, il pomeriggio odierno ha rappresentato anche il momento propizio per presentare al pubblico la grande novità del 2024, ovvero la riqualificazione complessiva degli spazi esterni dell’edificio. Tale progetto è stato affidato alle professoresse Anna Maria Schellino e Angela Colucci, docenti presso il polo lecchese del Politecnico di Milano nonché membri di REsilienceLAB, una realtà da tempo impegnata nel supporto a percorsi in grado di stimolare e rafforzare la resilienza delle comunità.
“Crediamo sia fondamentale riaprire, rigenerare, riattivare luoghi come questo, aprendoli alla comunità. Si tratta di un percorso di co – progettazione, in cui l’area verde all’esterno verrà ripensata insieme agli ospiti del centro, ai familiari e agli operatori. Vogliamo valorizzare l’identità e le capacità di ogni individuo, andando oltre le disabilità e promuovendo l’inclusione. I principi alla base di questo percorso sono: accessibilità, sostenibilità, flessibilità, inclusione, resilienza” hanno spiegato le due professioniste. Si partirà dall’orto, ovvero l’elemento che i ragazzi hanno citato di più durante gli incontri preliminari.
“L’orto – terapia offre molteplici stimoli, sia per quanto riguarda la sfera cognitiva che l’area fisica. Tale attività, per esempio, facilita la capacità di concentrazione, aiuta la memoria e la coordinazione dei movimenti. Saranno realizzati degli orti sospesi, ovvero accessibili anche alle persone in carrozzina e agli anziani che hanno difficoltà a chinarsi” hanno proseguito Schellino e Colucci. “A partire da tali spazi, in futuro potranno essere sviluppati laboratori o altre attività, legate per esempio alla musica o all’arte. L’obiettivo è quello di aprire l’area verde alla comunità di Valmadrera e coinvolgere le altre associazioni del territorio”.
Data la notevole estensione dell’area, tra le idee che saranno analizzate nella fase di co – progettazione c’è anche la possibilità di inserire degli spazi destinati agli operatori del centro o anche alle famiglie degli ospiti, affinché Oltre Noi diventi davvero un “polo della comunità”. “La pandemia è stata un periodo davvero difficile per i ragazzi. Abbiamo sentito la necessità di riprogettare l’area verde all’esterno, finora inutilizzata, per creare degli spazi che loro possano vivere sentendosi allo spesso tempo utili. Si tratta di un aspetto molto importante per il loro benessere. In parallelo, come è stato detto, vogliamo anche coinvolgere sempre di più la comunità che ci circonda” ha concluso Patrizia Brusadelli, presidente dell’associazione Oltre Noi.
A.Bes.