Polenta e formaggio/5: l'unica latteria dell'Alto Lago 'studiata' dal Marco Polo e dagli USA
Era il 25 aprile del 1905 quando a Colico 58 soci costituirono la latteria turnaria di Villatico. In quegli anni nel paese dell’Alto Lario le realtà analoghe erano ben 6, dislocate nelle diverse frazioni. Del resto, quasi ogni famiglia possedeva dei bovini ed il legame con la terra era saldo. Un secolo dopo, nel 2006, in un contesto dunque radicalmente cambiato, la struttura di Villatico si è trovata a chiudere per poi essere riavviata, per volontà dei soci, nel frattempo diventati 75 sulla base della trasmissione delle 105 quote di padre in figlio.
Con l’affidamento in comodato d'uso gratuito ad una coppia di gestori, Luca Mazzina e Michela Copes, nel 2016 in latteria si è tornati così a produrre formaggio. Da due anni - era il dicembre 2021 - prosegue invece un allevatore locale: è Bruno Mazzina. 12 le sue vacche, con il cui latte produce a Villatico yogurt, ricotta, burro, caprino e formaggio magro. La tradizione dunque, per ora è salva. Ma quella che ormai è l'unica latteria rimasta in Alto Lario non è più solo un ambiente in cui avviene la caseificazione. E' diventata essa stessa "patrimonio culturale" dell'intero territorio, come sottolinea Andrea Combi, presidente dell’Associazione, spiegando come l'edificio di via Fontanedo 27 sia inserito nel percorso dei Molini, voluto per tramandare radici e tradizioni dell’antico borgo di Villatico.
Ora, l'intenzione del direttivo è quella di ricavare nelle sale poste al primo piano “un piccolo museo con gli oggetti che venivano utilizzati un tempo per produrre il formaggio". Nel mentre "da febbraio 2024 la latteria e l'azienda agricola Mazzina saranno oggetto di un progetto con l’Istituto Marco Polo. Ci saranno visite guidate partendo dalla stalla e arrivando alla latteria. Oltre agli alunni dell’istituto colichese, la latteria ospiterà studenti provenienti dagli Usa”.
Grandi progetti dunque per questo storico edificio, che con i suoi 200 metri quadri tra i locali per la lavorazione del latte e della stagionatura oltre alla ruota alimentata ad acqua, è una vera e propria chicca del territorio lecchese, aperta a tutti, ogni sabato dalle 8,30 alle 12,30 per acquistare direttamente i prodotti realizzati.
Con l’affidamento in comodato d'uso gratuito ad una coppia di gestori, Luca Mazzina e Michela Copes, nel 2016 in latteria si è tornati così a produrre formaggio. Da due anni - era il dicembre 2021 - prosegue invece un allevatore locale: è Bruno Mazzina. 12 le sue vacche, con il cui latte produce a Villatico yogurt, ricotta, burro, caprino e formaggio magro. La tradizione dunque, per ora è salva. Ma quella che ormai è l'unica latteria rimasta in Alto Lario non è più solo un ambiente in cui avviene la caseificazione. E' diventata essa stessa "patrimonio culturale" dell'intero territorio, come sottolinea Andrea Combi, presidente dell’Associazione, spiegando come l'edificio di via Fontanedo 27 sia inserito nel percorso dei Molini, voluto per tramandare radici e tradizioni dell’antico borgo di Villatico.
Ora, l'intenzione del direttivo è quella di ricavare nelle sale poste al primo piano “un piccolo museo con gli oggetti che venivano utilizzati un tempo per produrre il formaggio". Nel mentre "da febbraio 2024 la latteria e l'azienda agricola Mazzina saranno oggetto di un progetto con l’Istituto Marco Polo. Ci saranno visite guidate partendo dalla stalla e arrivando alla latteria. Oltre agli alunni dell’istituto colichese, la latteria ospiterà studenti provenienti dagli Usa”.
Grandi progetti dunque per questo storico edificio, che con i suoi 200 metri quadri tra i locali per la lavorazione del latte e della stagionatura oltre alla ruota alimentata ad acqua, è una vera e propria chicca del territorio lecchese, aperta a tutti, ogni sabato dalle 8,30 alle 12,30 per acquistare direttamente i prodotti realizzati.
M.A.