Lecco: ricognizione delle partecipate, Seruso quasi fuori dal tunnel

La votazione del consiglio comunale sulla revisione ordinaria al 31 dicembre delle società partecipate del Comune di Lecco ha di nuovo offerto uno spunto ad Appello per Lecco per proporre l’ampliamento di Silea.

Andando con ordine, il sindaco Mauro Gattinoni ha presentato la delibera all’assise, riepilogando “l’inventario” delle società che verrà poi trasmesso ai vari enti deputati a effettuare i controlli. Le società esaminate per il 2022 sono Lario reti holding, Linee Lecco, Silea, Acinque, Consorzio Lecco Trasporti e Seruso, viene anche citata Acinque energy green way, la società di scopo creata per la realizzazione e la gestione del teleriscaldamento che tecnicamente non è una partecipata e non lo sarà nemmeno nei prossimi anni. Gli ultimi bilanci disponibili dicono che Lario reti holding ha registrato una sensibile flessione per via dei costi dell’energia e quindi, per il triennio successivo (2023-2025) non potrà distribuire i dividendi ai suoi azionisti, tra cui il Comune di Lecco. Anche Linee Lecco, sempre per gli elevati costi energetici e del carburante, nel 2022 ha registrato 260mila euro di perdita e per lo stesso motivo Silea ha visto un’esplosione dei suoi utili che sono raddoppiati, mentre Acinque ha mantenuto il suo risultato a livelli alti. Seruso, una partecipata di secondo livello attraverso Silea, dal 2019 ha subito gravi perdite per la vetustà dell’impianto che differenzia la plastica il quale è stato completamente rinnovato nel corso del 2022, facendo dimezzare le perdite nel 2022 e lasciando intravvedere risultati positivi nel 2023.

“Seruso non ha motivo di esistere se non all’interno di Silea - ha commentato a proposito Corrado Valsecchi - È stata Silea a pagare l’investimento per il revamping dell’impianto e se vogliamo modernizzare il sistema di gestione dei rifiuti bisogna razionalizzare, mantenere questa dualità non ha senso”. Gattinoni si è detto d’accordo con questa visione a livello strategico “ma a livello operativo c’è una questione territoriale che rende difficile questa fusione. Si è cercato di intensificare il controllo di Silea sulla società e questo ha già portato buoni risultati”.
M.V.
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