Lecco: si 'spacciava' per commercialista senza esserlo? Ultime battute del processo

“Era la mia commercialista” così ha iniziato il proprio esame il testimone a discarico, citato dunque dalla difesa, nel procedimento che vede imputata Nicoletta C, chiamata a rispondere proprio dell'accusa di essersi fregiata illegittimamente del titolo di commercialista. 
Le contestazioni mosse alla donna – di truffa ed esercizio abusivo della professione – scaturiscono dalla denuncia di un imprenditore (costituitosi parte civile in questo processo), che si era fatto seguire per la contabilità dallo studio dell'odierna imputata, convinto di interfacciarsi con una commercialista, salvo poi venire a sapere (questo il quadro accusatorio) che così non era.
Non certamente la dichiarazione che si aspettava di sentire in aula il difensore della donna, quella resa stamane davanti al giudice Martina Beggio da un altro cliente della signora Nicoletta.
Fortunatamente per la difesa il teste ha subito ritrattato, precisando di non sapere se effettivamente l'odierna imputata fosse iscritta all'albo dei commercialisti: “attraverso il suo studio lei si occupava di tenermi la contabilità, però so che si avvaleva di collaboratori professionisti” ha spiegato l'uomo al giudice.
Ancora un ultimo teste è stato sentito prima che fosse dichiarata conclusa l'istruttoria dibattimentale, una consulente del lavoro che per un periodo di tempo ha collaborato con l'odierna imputata: “io avevo contatti con lei come titolare della società, ma non so se lei fosse commercialista” ha spiegato.
Il giudice ha quindi rinviato al 9 gennaio per la discussione finale tra le parti.
F.F.
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