Lecco: 'fermiano il genocidio', mobilitazione per il popolo palestinese

Free, Free Palestine. Palestina libera. Lo hanno urlato, dieci, cento, mille volte i partecipanti al corteo che questo pomeriggio ha tinto - con bandiere e palloncini - di bianco, rosso, verde e nero il salotto buono di Lecco, sfilando per le vie del centro cittadino addobbato a festa per le imminenti festività natalizie, così bello, accogliente e "caloroso" da rendere ancora più drammatiche le immagini esibite da alcuni manifestanti.
DSC05270.jpg (176 KB)
Immagini di una città - Gaza City - ridotta a un cumulo di macerie. Immagini di bambini a cui è stato tolto tutto. Anche la vita. Con le donne - le loro madri, le loro nonne – i minori cubano il 70% dei 15.200 morti nella Striscia dall'inizio dell'offensiva israeliana, come sottolineato prima di mettersi in marcia, da Corrado Conti, portavoce delle tante realtà associative che hanno promesso l'iniziativa odierna.

"Il massacro in Palestina sembra non avere fine e la sete di vendetta da parte del governo di Netanyahu non si arresta (...). Tale atteggiamento non può essere giustificato dalla terribile uccisione di civili israeliani dal 7 ottobre" è stato scandito. "Quello che abbiamo di fronte non è una lotta al terrorismo ma una vera e propria pulizia etnica, fatta di bombardamenti indiscriminati a scuole, ospedali, ambulanze, giornalisti nonché di violenze anche sugli insediamenti in Cisgiordania. Sentiamo un dovere morale, in primis quello di diffondere le notizie che ci arrivano dai territori palestinesi, notizie sempre più latitanti nei canali mainstream, di far sentire la nostra solidarietà e vicinanza alle popolazioni civili vittime inermi. Sentiamo inoltre l'esigenza di condannare il comportamento dello Stato israeliano che sta perpetrando crimini di guerra disumani. Vogliamo inoltre denunciare il nostro governo ignavo davanti alla situazione, astenutosi nel momento delle votazioni del cessate il fuoco" è stato spiegato.
DSC05288.jpg (169 KB)
"Riteniamo necessaria una mobilitazione dal basso contro tutte le guerre che insanguinano il pianeta, guerre decise dai governi nazionali, dagli apparati politico militari e sostenute dalle aziende produttrici di armi".

Galleria fotografica (38 immagini)

Almeno quattrocento le persone presenti, con una forte partecipazioni anche della comunità di origine araba ed in particolari giovani e soprattutto donne velate, con i figli al seguito, determinate nell'esprimere la loro piena e incondizionata solidarietà alla popolazione palestinese. 
DSC05291.jpg (162 KB)
Se lo striscione arrecante la scritta a caratteri cubitali "STOP AL GENOCIDIO" ha aperto il serpentone e "SABOTARE LA GUERRA" è stata l'esortazione del lenzuolo di coda, quel "SONO BAMBINI COME NOI" esposto da baby manifestanti ben consci delle ragioni della loro presenza in piazza ha indubbiamente colpito.
DSC05273.jpg (174 KB)
"Siamo qui a questo corteo - è stato ribadito al megafono prima di mettersi in cammino - per fermare il genocidio del popolo palestinese e il massacro di migliaia di civili inermi; per denunciare la pulizia etnica dello Stato israeliano che nessun fatto o evento può giustificare; per denunciare le forze politiche e i mezzi di informazione che sostengono l'aumento della spesa militare, l'invio delle armi e le alleanze militari offensive come la Nato che fomentano massacri".
DSC05300.jpg (214 KB)
In piazza Diaz, ai piedi del Municipio, la chiusura della protesta, con i manifestanti chiassosi e determinati come al punto di ritrovo in piazza Cermenati, all'ombra della Basilica. Palestina libera. Free Free Palestine. 
A.M.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.