Calolzio: già a giudizio mercoledì, è nuovamente arrestato in stazione
Una zuffa in stazione ha portato nuovamente il tunisino Brahim Zrour, classe 1998, in Tribunale. Solo mercoledì il suo nome era risuonato nell'aula del dottor Paolo Salvatore, in riferimento ad un processo pendente a suo carico per un accoltellamento avvenuto lo scorso anno a Malgrate: stando all'impianto accusatorio, il giovanotto avrebbe ferito un pugile calolziese al culmine di un diverbio. Il processo si aprirà il prossimo 26 gennaio.
Ma già quest'oggi il magrebino è tornato a Palazzo. In manette. E' stato infatti tratto in arresto in mattinata in stazione a Calolzio, dove i Carabinieri si sono portati dopo la segnalazione di una lite tra tre soggetti. Zrour alla vista delle divise, avrebbe strattonato per allonatarsi un militare, colpendolo poi con un pugno allo stomaco. Circostanza di fatto negata dal tusinisno in Aula. Al cospetto del giudice Gianluca Piantadosi ha fornito infatti la propria versione alternativa dell'accaduto.
L'arresto è stato convalidato e a fronte alla richiesta del PM di disporre l'allontanamento da Lecco dell'imputato, è stato stabilito l'obbligo "di firma" tre volte la settimana. Il processo per resistenza è stato poi differito su istanza dell'avvocato Ilaria Guglielmana, difensore dell'uomo.
Ma già quest'oggi il magrebino è tornato a Palazzo. In manette. E' stato infatti tratto in arresto in mattinata in stazione a Calolzio, dove i Carabinieri si sono portati dopo la segnalazione di una lite tra tre soggetti. Zrour alla vista delle divise, avrebbe strattonato per allonatarsi un militare, colpendolo poi con un pugno allo stomaco. Circostanza di fatto negata dal tusinisno in Aula. Al cospetto del giudice Gianluca Piantadosi ha fornito infatti la propria versione alternativa dell'accaduto.
L'arresto è stato convalidato e a fronte alla richiesta del PM di disporre l'allontanamento da Lecco dell'imputato, è stato stabilito l'obbligo "di firma" tre volte la settimana. Il processo per resistenza è stato poi differito su istanza dell'avvocato Ilaria Guglielmana, difensore dell'uomo.