Perché si devono dimettere
Nella domenica dello stare in casa con le finestre chiuse e incerottate, per non far entrare il puzzo di plastica bruciata e i suoi veleni, frutto del solito incendio nella zona industriale, un ulteriore evento del tardo pomeriggio avrebbe potuto essere declassificato a cosa di banale importanza ma invece è da considerare una vera STRAGE MANCATA.
Un’auto ha distrutto venti metri di marciapiede in largo San Giorgio, fermando la corsa contro la capellina di fronte al Conad, già passato alla ribalta per altro recente fatto di cronaca.
Fin qui i fatti e questi potrebbero entrare nella cronaca dei giornali del lunedì mattina, dove però l’incendio alla Seval, offuscherà l’incidente sulla via Nazionale, che difficilmente troverà il suo trafiletto.
La Seval è un discorso diverso, che non riguarda l’amministrazione comunale se non nel dovere di fornire dati e analisi complete, ma le autorità preposte alle indagini. L’incidente sulla via Nazionale è invece responsabilità totale della Giunta e per questo ne chiediamo le DIMISSIONI.
Nel consiglio comunale di venerdì 29 aprile 2022, (punto O.D.G. nr. 6) chiedemmo di mettere in sicurezza il marciapiede che va dalla stazione al cimitero, unico tratto di strada dell’intero comune con un marciapiede non protetto per i pedoni. Nell’interpellanza intitolata: Sicurezza stradale - segnalazione situazioni di degrado e pericolosità nel territorio comunale con richiesta di immediati interventi e messa in sicurezza, al paragrafo 3 si scriveva: “Il marciapiede che va dalla stazione al
cimitero non è protetto come i nuovi rifacimenti. Il marciapiede è utilizzato per attività ciclabile e durante il periodo scolastico dagli studenti che dalla scuola superiore si recano in stazione. Il traffico intenso e la velocità spesso esagerata mettono a rischio i pedoni”.
Il capogruppo De Poi della maggioranza, il Vicesindaco Ielardi, l’Assessore Moiana irrisero alla nostra interpellanza, sostenendo che il marciapiede in questione non era affatto pericoloso. Purtroppo per loro esistono le registrazioni delle sedute del consiglio comunale e se non hanno memoria delle loro dichiarazioni un banale refresh può essere fatto con un accesso agli atti. Per chi fosse interessato potremmo farci carico noi di fornire la registrazione.
Invito la cittadinanza a verificarne lo stato del marciapiede dopo l’incidente, ascoltando quella registrazione e a immaginare cosa sarebbe potuto accedere in un giorno di scuola con i tanti studenti che lo percorrono da e per la stazione.
La maggioranza non disse che il marciapiede non fosse pericoloso adducendo un dato tecnico, ma sostennero la cosa perché l’allarme era stato lanciato dall’opposizione. Questo modo di fare politica, non accettando le nostre proposte solo perché minoranza, sono il leitmotiv di una giunta che non ascolta, non fa gli interessi della collettività e soprattutto si arroga il diritto di accendere enormi indebitamenti senza avere in mano il presente.
È ora che vadano a casa prima che ci siano lutti a causa della loro insipienza e arroganza.
Ovviamente, se i tre politici di maggioranza citati non rassegneranno le dimissioni, tutti i cittadini di Colico potranno pensare e non solo noi, che non esiste un’onestà intellettuale in politica ma solo un attaccamento ad una posizione di potere.
Un’auto ha distrutto venti metri di marciapiede in largo San Giorgio, fermando la corsa contro la capellina di fronte al Conad, già passato alla ribalta per altro recente fatto di cronaca.
Fin qui i fatti e questi potrebbero entrare nella cronaca dei giornali del lunedì mattina, dove però l’incendio alla Seval, offuscherà l’incidente sulla via Nazionale, che difficilmente troverà il suo trafiletto.
La Seval è un discorso diverso, che non riguarda l’amministrazione comunale se non nel dovere di fornire dati e analisi complete, ma le autorità preposte alle indagini. L’incidente sulla via Nazionale è invece responsabilità totale della Giunta e per questo ne chiediamo le DIMISSIONI.
Nel consiglio comunale di venerdì 29 aprile 2022, (punto O.D.G. nr. 6) chiedemmo di mettere in sicurezza il marciapiede che va dalla stazione al cimitero, unico tratto di strada dell’intero comune con un marciapiede non protetto per i pedoni. Nell’interpellanza intitolata: Sicurezza stradale - segnalazione situazioni di degrado e pericolosità nel territorio comunale con richiesta di immediati interventi e messa in sicurezza, al paragrafo 3 si scriveva: “Il marciapiede che va dalla stazione al
cimitero non è protetto come i nuovi rifacimenti. Il marciapiede è utilizzato per attività ciclabile e durante il periodo scolastico dagli studenti che dalla scuola superiore si recano in stazione. Il traffico intenso e la velocità spesso esagerata mettono a rischio i pedoni”.
Il capogruppo De Poi della maggioranza, il Vicesindaco Ielardi, l’Assessore Moiana irrisero alla nostra interpellanza, sostenendo che il marciapiede in questione non era affatto pericoloso. Purtroppo per loro esistono le registrazioni delle sedute del consiglio comunale e se non hanno memoria delle loro dichiarazioni un banale refresh può essere fatto con un accesso agli atti. Per chi fosse interessato potremmo farci carico noi di fornire la registrazione.
Invito la cittadinanza a verificarne lo stato del marciapiede dopo l’incidente, ascoltando quella registrazione e a immaginare cosa sarebbe potuto accedere in un giorno di scuola con i tanti studenti che lo percorrono da e per la stazione.
La maggioranza non disse che il marciapiede non fosse pericoloso adducendo un dato tecnico, ma sostennero la cosa perché l’allarme era stato lanciato dall’opposizione. Questo modo di fare politica, non accettando le nostre proposte solo perché minoranza, sono il leitmotiv di una giunta che non ascolta, non fa gli interessi della collettività e soprattutto si arroga il diritto di accendere enormi indebitamenti senza avere in mano il presente.
È ora che vadano a casa prima che ci siano lutti a causa della loro insipienza e arroganza.
Ovviamente, se i tre politici di maggioranza citati non rassegneranno le dimissioni, tutti i cittadini di Colico potranno pensare e non solo noi, che non esiste un’onestà intellettuale in politica ma solo un attaccamento ad una posizione di potere.
Colico di Tutti