Lecco, Tour regionale del PD: critiche su sanità e trasporti
E’ partito da Lecco il “tour” del gruppo consiliare regionale del Partito democratico per incontrare amministratori locali ed esponenti del mondo economico ed associativo.
Questa mattina alla sede regionale cittadina di corso Promessi sposi i primi incontri istituzionali della delegazione democratica composta dal capogruppo in Consiglio regionale Pierfrancesco Majorino, dal consigliere regionale lecchese Gianmario Fragomeli, dalla segretaria regionale del Pd nonché deputata Silvia Reggiani e dal vicepresidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono che è anche coordinatore del “Laboratorio Lombardia 2028” creato dal Pd in vista delle prossime elezioni regionali in programma appunto fra cinque anni visto che presidente e Consiglio regionali sono stati rinnovati soltanto nel febbraio 2023.
Prima di proseguire nella visita lecchese a Merate e Casatenovo, i rappresentanti del Pd hanno rilasciato brevi dichiarazioni alla stampa, soffermandosi in particolare su due temi particolarmente sensibili e che rappresenterebbero da soli la testimonianza del fallimento delle politiche lombarde del centrodestra in questi anni: la sanità e il trasporto pubblico. Generiche enunciazioni, comunque, come a voler rimarcare che questa è semplicemente la fase dell’ascolto e della raccolta delle esigenze locali.
Proprio l’iniziativa democratica del “tour” delle province lombarde sottolinea la necessità di leggere i bisogni del territorio perché gli attuali vertici della Regione Lombardia in realtà «non conoscono la Lombardia».
Sul fronte sanitario – è stato detto – la gestione regionale è sempre più in crisi «e lo dicono lo stesso assessore regionale Guido Bertolaso ma addirittura l’ex presidente Roberto Formigoni che ha parlato di disastro». «La spesa sanitaria lombarda – la sottolineatura – va quasi per intero alle strutture ospedaliere. La prevenzione non esiste più. E si scaricano le colpe sulle Asst e sulle Rsa. Manca completamente una pianificazione».
In quanto al trasporto pubblico, «la Regione Lombardia non lo ha mai considerato strategico» così che la viabilità su gomma non regge più «e Trenord ha accumulato milioni di penali per ritardi e cancellazioni».
E così c’è un regresso anche sotto l’aspetto del pil: «Non era mai successo. E’ la prima volta che la Lombardia retrocede rispetto ad altre regioni europee».
Infine, è stata indicata come problematica la “saldatura” tra le politiche nazionali del centrodestra e quelle regionali «nel silenzio del presidente regionale Attilio Fontana che nulla dice sul taglio dei fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Europa del postcovid, ndr) decretato dal governo, sui tagli al fondo affitti, sull’imposizione ai Comuni di predisporre i bilanci entro il 31 dicembre senza sapere quanti soldi arriveranno dallo Stato, sulle politiche dell’immigrazione.
Questa mattina alla sede regionale cittadina di corso Promessi sposi i primi incontri istituzionali della delegazione democratica composta dal capogruppo in Consiglio regionale Pierfrancesco Majorino, dal consigliere regionale lecchese Gianmario Fragomeli, dalla segretaria regionale del Pd nonché deputata Silvia Reggiani e dal vicepresidente del Consiglio regionale Emilio Del Bono che è anche coordinatore del “Laboratorio Lombardia 2028” creato dal Pd in vista delle prossime elezioni regionali in programma appunto fra cinque anni visto che presidente e Consiglio regionali sono stati rinnovati soltanto nel febbraio 2023.
Prima di proseguire nella visita lecchese a Merate e Casatenovo, i rappresentanti del Pd hanno rilasciato brevi dichiarazioni alla stampa, soffermandosi in particolare su due temi particolarmente sensibili e che rappresenterebbero da soli la testimonianza del fallimento delle politiche lombarde del centrodestra in questi anni: la sanità e il trasporto pubblico. Generiche enunciazioni, comunque, come a voler rimarcare che questa è semplicemente la fase dell’ascolto e della raccolta delle esigenze locali.
Proprio l’iniziativa democratica del “tour” delle province lombarde sottolinea la necessità di leggere i bisogni del territorio perché gli attuali vertici della Regione Lombardia in realtà «non conoscono la Lombardia».
Sul fronte sanitario – è stato detto – la gestione regionale è sempre più in crisi «e lo dicono lo stesso assessore regionale Guido Bertolaso ma addirittura l’ex presidente Roberto Formigoni che ha parlato di disastro». «La spesa sanitaria lombarda – la sottolineatura – va quasi per intero alle strutture ospedaliere. La prevenzione non esiste più. E si scaricano le colpe sulle Asst e sulle Rsa. Manca completamente una pianificazione».
In quanto al trasporto pubblico, «la Regione Lombardia non lo ha mai considerato strategico» così che la viabilità su gomma non regge più «e Trenord ha accumulato milioni di penali per ritardi e cancellazioni».
E così c’è un regresso anche sotto l’aspetto del pil: «Non era mai successo. E’ la prima volta che la Lombardia retrocede rispetto ad altre regioni europee».
Infine, è stata indicata come problematica la “saldatura” tra le politiche nazionali del centrodestra e quelle regionali «nel silenzio del presidente regionale Attilio Fontana che nulla dice sul taglio dei fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Europa del postcovid, ndr) decretato dal governo, sui tagli al fondo affitti, sull’imposizione ai Comuni di predisporre i bilanci entro il 31 dicembre senza sapere quanti soldi arriveranno dallo Stato, sulle politiche dell’immigrazione.
D. C.