Galbiate: al MEAB aperta la mostra dedicata al presepe

È un ritorno molto atteso quello della mostra dei presepi del Parco Monte Barro, allestita quest’anno non all’Eremo bensì al Museo Etnografico dell’Alta Brianza. “Proviamo ad attrarre un pubblico diverso dal solito qui a Camporeso a vent’anni dall’apertura del MEAB. Speriamo che, assieme alla mostra, in tanti possano scoprire anche le esposizioni di questo museo che, del resto, è un luogo di ricerca ma anche di partecipazione sociale” ha spiegato il professor Massimo Pirovano, direttore del MEAB, durante l’inaugurazione di sabato.
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Massimo Pirovano

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La mostra si intitola “Il presepe come oggetto di devozione – tracce di una storia complessa” e sarà aperta fino al 7 gennaio 2024. “La parola presepe – o presepio, come si diceva in Brianza – viene da un termine medievale che indicava la “magiatoia”, significato rimasto nella voce “preseef” di vari dialetti lombardi. Quest’anno, inoltre, ricorrono gli 800 anni da quando San Francesco promosse il primo presepe vivente della storia” ha aggiunto Pirovano mentre fuori si sentiva il rombo del vento contro le finestre. In seguito, il direttore del MEAB ha ripercorso l’evoluzione storica di questa importante tradizione.
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Dai primi “drammi mobili”, come quello del già citato San Francesco, alle rappresentazioni immobili, che oggi trovano una delle loro massime espressioni nelle statuette realizzate dagli artigiani napoletani. “Per un periodo lunghissimo, dunque, il presepe ha costituito un teatro in cui i rappresentanti delle classi popolari potevano rispecchiarsi di fronte alla fonte della speranza e della salvezza, materiale e morale, per la propria esistenza” ha sottolineato il presidente del MEAB. Per la realizzazione di questo progetto è stato fondamentale il contributo della sezione lecchese dell’associazione italiana “amici del presepio”, guidata da Angelo Bonazzola. “Ringrazio anche Mario Colombo, Angelo Panzeri e Maria Giovanna Ravasi per aver dato una mano nell’allestimento, nonché Giosuè Bolis e Giuseppe Longhi per l’assistenza tecnica” ha evidenziato Pirovano. Tra gli undici presepi in mostra, in particolare, c’erano alcuni ambientati presso le chiese del territorio, come quella situata presso i Piani Resinelli.
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All’inaugurazione era presente anche don Erasmo Rebecchi, parroco di Galbiate, il quale ha ricordato che ogni prima domenica del mese, al pomeriggio, è aperta la chiesa del Carribbio. “Lì abbiamo anche allestito una piccola mostra di oggetti agricoli in ricordo delle cascine e degli edifici rurali che popolavano quella zona prima del loro abbattimento negli anni Novanta” ha concluso il presidente del MEAB. Dopo gli interventi iniziali, ha preso il via il concerto del chitarrista Flavio Vanini, organizzato dall’associazione Mikrokosmos nell’ambito della rassegna “Note al museo”.  
A.Bes.
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