Mandello: la lettera di fine anno da Hong Kong di padre Mario
Puntuale, come sempre, è arrivata nelle scorse ore, la lettera che ogni mese di Dicembre padre Mario Marazzi scrive ad amici e conoscenti dalla sua Hong Kong. Una tradizione a cui il sacerdote di origini mandellesi, 95 anni, non si è sottratto nemmeno alla vigilia del Natale 2023. Ecco dunque il suo testo.
Cari amici,
“Il tempo ormai si è fatto breve”
L’apostolo Paolo rivolge queste parole nella sua prima lettera ai fedeli di Corinto (7,29). Come sappiamo, i cristiani della prima generazione pensavano che la parusia, cioè il ritorno di Gesù nella gloria, sarebbe stato imminente. Mandandovi la mia lettera l’anno scorso dicevo che anche per me il tempo si era fatto breve. Lo è tuttora, e con questo in mente eccomi qui a scrivervi ancora una volta.
Sono contento di aver vissuto questo anno nella casa di riposo tenuta dalle Suore dei Poveri che hanno come missione di “offrire una casa agli anziani più bisognosi di qualsiasi razza e religione. Qui sono benvenuti come fossero Gesù Cristo, curati come qui fosse la loro famiglia, e accompagnati con dignità fino a quando il Signore li chiama a sé.” Ho una bella camera col bagno e pensando a tanti anziani che a Hong Kong vivono pigiati in case di riposo con poco spazio mi sento ricco.
Prego spesso con le parole di Teresa di Lisieux quando ammalata gravemente diceva: “La mia vita è un baleno, un’ora che passa, è un momento che presto mi sfugge e se ne va. Tu lo sai, Dio mio, che per amarti sulla terra non ho altro che l’oggi!” Nel tempo che il Signore ancora ci dà le cose che possiamo fare sono modeste ma preziose: piccoli gesti di carità, sorridere agli altri, salutare per primi quando ci si incontra, dire una buona parola a chi si sente solo o una parola di incoraggiamento a chi è depresso, ecc. Per chi vive in una comunità di anziani le piccole cose che aiutano a costruire attorno a noi un’atmosfera di serenità, di amicizia, di pace sono semplici gesti di amore: spingere una carrozzella o sorreggere una persona che cammina con fatica.
Un’altra preghiera che mi accompagna è la cosiddetta preghiera di Gesù : “Signore Gesù, figlio di Dio abbi pietà di me peccatore”. E’ una preghiera sorta nella Chiesa orientale resa nota a noi dal libro Racconti di un pellegrino russo. Pregandola mi sento in comunione con i cristiani dell’Ucraina e della Russia per chiedere il dono della pace. Pensando alla martoriata Ucraina, non posso dimenticare le vittime di altre guerre di cui poco si parla. Noi del PIME abbiamo caro il Myanmar (ex Birmania) dove hanno lavorato tanti nostri missionari (penso al mandellese mons. Alfredo Lanfranconi) e da dove provengono vari nostri preti e seminaristi. Le notizie che arrivano dal Myanmar sono molto preoccupanti: bombardamenti continui su villaggi e città, gente in fuga dalle proprie case, e tutti gli orrori che una guerra porta con sé. Preghiamo per la pace e nel nostro piccolo cerchiamo di essere donne e uomini di pace, impegnati a costruire un mondo di sorelle e fratelli che si amano e si rispettano.
Finisco ricordando alcune parole di Papa Benedetto XVI, deceduto un anno fa, che ritengo utili anche a noi. Nel suo testamento spirituale dice: “Rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere!... Sono ormai sessant’anni che accompagno il cammino della Teologia… Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù è veramente la via, la verità e la vita.”
Buon Natale e Buon Anno!
Hong Kong, Dicembre 2023
Cari amici,
“Il tempo ormai si è fatto breve”
L’apostolo Paolo rivolge queste parole nella sua prima lettera ai fedeli di Corinto (7,29). Come sappiamo, i cristiani della prima generazione pensavano che la parusia, cioè il ritorno di Gesù nella gloria, sarebbe stato imminente. Mandandovi la mia lettera l’anno scorso dicevo che anche per me il tempo si era fatto breve. Lo è tuttora, e con questo in mente eccomi qui a scrivervi ancora una volta.
Sono contento di aver vissuto questo anno nella casa di riposo tenuta dalle Suore dei Poveri che hanno come missione di “offrire una casa agli anziani più bisognosi di qualsiasi razza e religione. Qui sono benvenuti come fossero Gesù Cristo, curati come qui fosse la loro famiglia, e accompagnati con dignità fino a quando il Signore li chiama a sé.” Ho una bella camera col bagno e pensando a tanti anziani che a Hong Kong vivono pigiati in case di riposo con poco spazio mi sento ricco.
Prego spesso con le parole di Teresa di Lisieux quando ammalata gravemente diceva: “La mia vita è un baleno, un’ora che passa, è un momento che presto mi sfugge e se ne va. Tu lo sai, Dio mio, che per amarti sulla terra non ho altro che l’oggi!” Nel tempo che il Signore ancora ci dà le cose che possiamo fare sono modeste ma preziose: piccoli gesti di carità, sorridere agli altri, salutare per primi quando ci si incontra, dire una buona parola a chi si sente solo o una parola di incoraggiamento a chi è depresso, ecc. Per chi vive in una comunità di anziani le piccole cose che aiutano a costruire attorno a noi un’atmosfera di serenità, di amicizia, di pace sono semplici gesti di amore: spingere una carrozzella o sorreggere una persona che cammina con fatica.
Un’altra preghiera che mi accompagna è la cosiddetta preghiera di Gesù : “Signore Gesù, figlio di Dio abbi pietà di me peccatore”. E’ una preghiera sorta nella Chiesa orientale resa nota a noi dal libro Racconti di un pellegrino russo. Pregandola mi sento in comunione con i cristiani dell’Ucraina e della Russia per chiedere il dono della pace. Pensando alla martoriata Ucraina, non posso dimenticare le vittime di altre guerre di cui poco si parla. Noi del PIME abbiamo caro il Myanmar (ex Birmania) dove hanno lavorato tanti nostri missionari (penso al mandellese mons. Alfredo Lanfranconi) e da dove provengono vari nostri preti e seminaristi. Le notizie che arrivano dal Myanmar sono molto preoccupanti: bombardamenti continui su villaggi e città, gente in fuga dalle proprie case, e tutti gli orrori che una guerra porta con sé. Preghiamo per la pace e nel nostro piccolo cerchiamo di essere donne e uomini di pace, impegnati a costruire un mondo di sorelle e fratelli che si amano e si rispettano.
Finisco ricordando alcune parole di Papa Benedetto XVI, deceduto un anno fa, che ritengo utili anche a noi. Nel suo testamento spirituale dice: “Rimanete saldi nella fede! Non lasciatevi confondere!... Sono ormai sessant’anni che accompagno il cammino della Teologia… Ho visto e vedo come dal groviglio delle ipotesi sia emersa ed emerga nuovamente la ragionevolezza della fede. Gesù è veramente la via, la verità e la vita.”
Buon Natale e Buon Anno!
P. Mario Marazzi, PIME