Violenza sulle donne: all'Ist. Parini anche un percorso di formazione
“Io non userò violenza perché...”: è questo proposito imprescindibile, esposto a grandi lettere nell’atrio della scuola, il filo rosso che ha unito le iniziative promosse dall’Istituto Parini di Lecco in occasione dell’edizione 2023 della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. In una settimana in cui l’attualità della cronaca ha innalzato il livello dell’attenzione collettiva sul dramma dei femminicidi, e mentre da parte di molti si auspica un maggiore protagonismo dell’istituzione scolastica a favore del cambiamento culturale riguardo ai rapporti tra i generi, l’istituto di via Badoni ha dato seguito al proprio impegno su questo fronte, che prosegue da ormai molti anni. Per questa edizione la scelta dei docenti è stata quella di impegnare quattro classi quarte in un percorso di formazione finalizzato alla prevenzione della violenza di genere, a cui far seguire un’attività di disseminazione all’interno dell’istituto. Ai ragazzi delle sezioni coinvolte, due del corso tecnico e due del professionale, in sinergia e a classi aperte, a conclusione della formazione, è stato chiesto di rielaborare contenuti e riflessioni e di comunicare a tutti i compagni del triennio quanto interiorizzato.
Il progetto ha avuto diversi momenti che hanno coinvolto figure esterne alla scuola, tra cui uno psicologo, un avvocatoe due operatrici dell’Associazione "L’altra metà del cielo-Telefono Donna di Merate". Ciascuna classe ha poi svolto in autonomia degli approfondimenti in base alla tipologia di indirizzo, esprimendosi con le forme di comunicazione più adatte ad ogni corso di studio, che hanno toccato sottotematiche diverse come la rappresentazione del rapporto tra maschile e femminile nell’immaginario artistico-letterario, nella comunicazione dei media e nella pubblicità, sotto la guida dei docenti Alessandro Colombo, Federica Riva, Carmen Greco e Roberta Mazza. Il 25 novembre, poi, tutte le classi del triennio hanno avuto l’opportunità di approcciare quanto fatto dagli studenti “formati”: questi ultimi, infatti, si sono spostati nelle diverse aule per presentare i contenuti precedentemente elaborati e svolgere con i compagni assemblee in contemporanea.L’impegno messo in campo per sensibilizzare sul tema si è inoltre concretizzato nella realizzazione all’interno dell’atrio dell’Istituto di un’installazione dedicata alle diverse riflessioni prodotte, con opere artistiche rielaborate dagli alunni, brani letterari su questa tematica e video pensati per questa occasione. L’esposizione è attualmente accessibile a tutte le classi e, nelle ore di apertura della scuola, anche a visitatori esterni.
“Pensiamo che sia stata una grande opportunità quella di quest’anno" spiega la prof.ssa Chiara Panzeri, referente di istituto per il contrasto alla violenza di genere. "Per la prima volta, infatti, i veri protagonisti della giornata sono stati gli studenti che, dopo un percorso di formazione, sono stati in grado di raccontare quanto capito, rielaborato e vissuto in una comunicazione alla pari che permette una maggiore empatia tra gli interlocutori. Il ruolo della scuola è quello di educare le nuove generazioni a comprendere le ragioni della violenza e le dinamiche relazionali anche in situazioni complesse e articolate, nonchè ad apprezzare quanti passi avanti abbiano fatto le regole civili e sociali per chiamare con il giusto nome ciò che non è mai giustificabile o comprensibile”.
Il progetto ha avuto diversi momenti che hanno coinvolto figure esterne alla scuola, tra cui uno psicologo, un avvocatoe due operatrici dell’Associazione "L’altra metà del cielo-Telefono Donna di Merate". Ciascuna classe ha poi svolto in autonomia degli approfondimenti in base alla tipologia di indirizzo, esprimendosi con le forme di comunicazione più adatte ad ogni corso di studio, che hanno toccato sottotematiche diverse come la rappresentazione del rapporto tra maschile e femminile nell’immaginario artistico-letterario, nella comunicazione dei media e nella pubblicità, sotto la guida dei docenti Alessandro Colombo, Federica Riva, Carmen Greco e Roberta Mazza. Il 25 novembre, poi, tutte le classi del triennio hanno avuto l’opportunità di approcciare quanto fatto dagli studenti “formati”: questi ultimi, infatti, si sono spostati nelle diverse aule per presentare i contenuti precedentemente elaborati e svolgere con i compagni assemblee in contemporanea.L’impegno messo in campo per sensibilizzare sul tema si è inoltre concretizzato nella realizzazione all’interno dell’atrio dell’Istituto di un’installazione dedicata alle diverse riflessioni prodotte, con opere artistiche rielaborate dagli alunni, brani letterari su questa tematica e video pensati per questa occasione. L’esposizione è attualmente accessibile a tutte le classi e, nelle ore di apertura della scuola, anche a visitatori esterni.
“Pensiamo che sia stata una grande opportunità quella di quest’anno" spiega la prof.ssa Chiara Panzeri, referente di istituto per il contrasto alla violenza di genere. "Per la prima volta, infatti, i veri protagonisti della giornata sono stati gli studenti che, dopo un percorso di formazione, sono stati in grado di raccontare quanto capito, rielaborato e vissuto in una comunicazione alla pari che permette una maggiore empatia tra gli interlocutori. Il ruolo della scuola è quello di educare le nuove generazioni a comprendere le ragioni della violenza e le dinamiche relazionali anche in situazioni complesse e articolate, nonchè ad apprezzare quanti passi avanti abbiano fatto le regole civili e sociali per chiamare con il giusto nome ciò che non è mai giustificabile o comprensibile”.