Lecco: tra le polemiche sale la fascia di esenzione Irpef

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Roberto Pietrobelli
Piccola capriola della giunta lecchese sull’addizionale Irpef per il 2024. Appena la settimana scorsa, nel presentare la delibera in commissione, l’assessore al Bilancio Roberto Pietrobelli aveva annunciato che la proposta della maggioranza era quella di mantenere le aliquote stabilite per il 2023, ovvero una unica allo 0,80% con una fascia di esenzione fino a 16mila euro. Nessun margine per alzare questa soglia, aveva detto davanti alle richieste della minoranza l’assessore, che durante il Consiglio comunale di lunedì sera ha presentato però un emendamento alla sua stessa delibera: “Le condizioni non sono così favorevoli perché nonostante la diminuzione di alcuni prezzi c’è stato un incremento importante dei servizi erogati. Tuttavia a seguito delle sollecitazioni dei consiglieri di maggioranza e di opposizione abbiamo verificato la possibilità per il Comune di fare uno sforzo molto forte e alzare la fascia di esenzione a 17mila euro”. 
Una decisione che nel merito è stata apprezzata e votata favorevolmente da tutta l’assise. “Ci sono sacche di povertà che meritano il massimo di attenzione e questo è un primo segnale importante” ha detto Corrado Valsecchi di Appello per Lecco, mentre Filippo Boscagli di Fratelli d’Italia ha commentato che “piuttosto che niente è meglio piuttosto”. Soddisfatta la maggioranza: “È uno sforzo non semplice per cui dobbiamo ringraziare l’Amministrazione, minoranza e maggioranza” ha sottolineato il capogruppo di Con la sinistra cambia Lecco Alberto Anghileri, cui ha fatto eco il dem Pietro Regazzoni: “130 euro all’anno risparmiati, che per le famiglie in difficoltà non è poco”. Alessio Dossi ha voluto ricordare che “non possiamo andare oltre perché si tratta di risorse che servono per erogare servizi in cui crediamo”.

Il metodo con cui si è arrivati a questo risultato è stato però bocciato dall’opposizione che per questo ha sì votato l’emendamento ma non la delibera nel suo complesso. Lecco ideale - Lecco merita di più alla luce delle informazioni avute in commissione aveva infatti lavorato a due proposte per fasce di esenzione alternative, un impegno vanificato dal modo di procedere dell’Amministrazione: “Il risultato di un miglioramento è positivo ma il metodo è indecente - ha protestato Simone Brigatti -. In commissione l’assessore aveva detto che l’equilibrio di bilancio esigeva di non cambiare la fascia di esenzione. Questa era un’occasione per presentare tutti insieme una proposta di miglioramento”. “La maggioranza alloca le risorse come vuole, ma gli aumenti dei servizi non si avvicinano al valore dell'incremento dell’Irpef” ha aggiunto Emilio Minuzzo.
M.V.
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