Viabilità: la 'paralisi' di Lecco di venerdì 17 anche in Consiglio
L’occasione per discutere di viabilità in Consiglio comunale a Lecco questa volta è stata offerta dalla paralisi del traffico che si è generata venerdì 17 novembre a seguito della chiusura del ponte Manzoni per via della caduta del cartellone luminoso causata dall’impatto con un camion. “La situazione è stata catastrofica - ha detto lunedì sera durante l’assise Emilio Minuzzo (Lecco ideale - Lecco merita di più) -. Forse i piani di emergenza non sono stati attuati o non come dovuto”. Una valutazione in parte condivisa dalla giunta: “La viabilità a Lecco non è solo un problema urbano, le nostre strade subiscono quello che succede nella 36 - ha replicato l’assessore Renata Zuffi -. Per questo stiamo cercando di separare i flussi della mobilità di attraversamento da quelli urbani”. “Quel venerdì non c’è stata la chiusura integrale del ponte nelle due direzioni e quindi non è stato attivato il piano di emergenza - ha ricordato il sindaco Mauro Gattinoni -. Abbiamo già evidenziato il problema e i tecnici degli enti coinvolti ne stanno rielaborando uno che superi queste criticità”.
“La viabilità a Lecco è molto complicata e qualcuno pensa che basterà costruire un ponte per risolvere il problema, come negli anni Cinquanta si pensava che fosse sufficiente quello Nuovo e qualche decennio dopo il Terzo - ha commentato il capogruppo di Ambientalmente Alessio Dossi -. Penso che il quarto ponte potrebbe aiutare ma la vera risposta non dovrebbe essere solo quella di allargare il collo della bottiglia ma anche di ridurre il flusso di ciò che ci deve passare. Il Piano urbano della mobilità sostenibile va in questa direzione, così come la nuova politica della sosta e quella della ZTL, così come la sistemazione degli attraversamenti pedonali. La chiave per diminuire il flusso è aumentare la sicurezza e spingere le persone a utilizzare un mezzo diverso dall’auto”.
“La viabilità a Lecco è molto complicata e qualcuno pensa che basterà costruire un ponte per risolvere il problema, come negli anni Cinquanta si pensava che fosse sufficiente quello Nuovo e qualche decennio dopo il Terzo - ha commentato il capogruppo di Ambientalmente Alessio Dossi -. Penso che il quarto ponte potrebbe aiutare ma la vera risposta non dovrebbe essere solo quella di allargare il collo della bottiglia ma anche di ridurre il flusso di ciò che ci deve passare. Il Piano urbano della mobilità sostenibile va in questa direzione, così come la nuova politica della sosta e quella della ZTL, così come la sistemazione degli attraversamenti pedonali. La chiave per diminuire il flusso è aumentare la sicurezza e spingere le persone a utilizzare un mezzo diverso dall’auto”.
M.V.