La frizzante attesa sta per finire, è l'ora del derby

SERIE B
RECUPERO TERZA GIORNATA
DOMANI, ORE 18,30, DERBY COMO-LECCO AL SINIGAGLIA  

L'impaziente attesa sta per terminare. Domani, inizio ore 18,30, Como e Lecco si ritroveranno al Sinigaglia a oltre due anni di distanza dal precedente derby vinto per 4-0 dai blucelesti nel silenzio irreale di un Rigamonti-Ceppi chiuso per Covid.  Tutt'altra atmosfera si respirerà domani sulla sponda comasca, con il pubblico che incornicerà un confronto da sempre ricco di pathos e pure di sfottò. Tuttavia non ci sarà il tutto esaurito, anche per la limitata disponibilità (appena 500 biglietti) del settore riservato ai lecchesi, al quale si accederà solo se in possesso della tessera del tifoso. Intanto le due squadre arrivano al derby in maniera opposta. Il Como, quarto in classifica, è reduce da un sofferto successo interno per 2-1 sulla Feralpisalò, ottenuto in pieno recupero. Viceversa il Lecco ha visto interrompersi a Cremona la sua serie positiva, perdendo per 1-0 non senza recriminazioni per un rigore non assegnato.   
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DICHIARAZIONI PRE-PARTITA MISTER EMILIANO BONAZZOLI 
- Siamo alla vigilia di un derby sentitissimo.
“Si avverte l'aria frizzante dell'attesa. Finalmente domani si gioca. È una partita più importante delle altre. I ragazzi sono pronti e non vedono l'ora di scendere in campo. Abbiamo giocato a Cremona appena due giorni fa ma il peso dell'impegno sostenuto non si sente, tanta è la voglia di misurarsi con il Como”.
- Con mister Longo, esonerato due settimane fa, si era vista una squadra  pratica. Con Fabregas, suo sostituto, quali differenze ha riscontrato?   
“ Ho visto la partita contro la Feralpi, l'unica con Fabregas in panchina. Premesso che le caratteristiche dei giocatori comaschi le conoscevo già, è difficile che il cambio in panchina presupponga grossi cambiamenti nel modo di giocare. Rispetto alla precedente gestione, ho riscontrato però una maggiore predisposizione al palleggio. Il Como non butta mai vai la palla e alcune volte rischia per questo. Il modulo è simile a quello di prima, con difesa a tre. Quindi, palleggiatori in mezzo, con i due trequartisti in fase di raccordo. Davanti c'è Cutrone, prima punta che offre profondità”.
- Riviste le immagini del mancato rigore allo Zini?
“Prima preferisco analizzare tecnicamente la partita e devo confermare che nei 20' iniziali non siamo stati aggressivi. È un errore da non ripetere. Il rigore ? Ho visto le immagini. Il penalty (fallo di mano di Antov, ndr) si poteva dare, in base anche a quello che si è letto sui giornali. Arbitri e Var dovrebbero collaborare un po' di più. L'intervento di Vazquez ? Abbastanza pericoloso. Le intenzioni però le valuta l'arbitro”.
-  Siete carichi? 
“ Si dovrà trovare il giusto equilibrio. Dispiace aver avuto poco tempo a disposizione per preparare questa partita importantissima. I ragazzi, tuttavia, li ho visti carichi.  Dal punto di vista mentale c'è molta freschezza. Le forze saranno al massimo. Puntiamo a vincere per scalare la classifica e uscire dalla zona bassa”. 
- Domani il Lecco non potrà giovarsi dell'apporto totale dei propri tifosi.
“ Il sostegno dei tifosi in un derby si avverte moltissimo. Ho giocato Sampdoria-Genoa e lo posso confermare. Anche sabato a Cremona i novecento lecchesi si sono fatti sentire. Dispiace che ci sia un numero così limitato per la trasferta di Como”.

ALLA SCOPERTA DEL COMO         
Sul ramo ovest del Lario il calcio fa il suo debutto ufficiale nel 1907. In quell'anno un gruppo di giovani che aveva sperimentato il fascino del gioco, decide di fondare un club vero e proprio sulla falsariga di quelli già sorti in varie piazze italiane. E lo fa in un bar cittadino con l'entusiasmo tipico di chi sta per affrontare un' avventura elettrizzante.  Nei primi anni la vicinanza con la Svizzera consente ai lariani di  vincere tornei sul territorio elvetico, mentre il derby per antonomasia rimane quello stracittadino con l'Esperia.  A livello nazionale il Como prosegue nella sua crescita ma non riesce accedere al massimo campionato.  Nel 1927-28, la squadra si aggiudica la Coppa Volpi, battendo compagini di blasone come il Genoa e l'Inter di Giuseppe Meazza.  L'impresa di raggiungere l'Olimpo del calcio si materializza al termine del campionato di B 1948-49. Dopo 40 anni di attesa, il Como, allenato da Mario Varglien, sale in A con un ruolino di marcia eccellente che gli garantisce il primato. Trascinatore è l'attaccante Benito Meroni con 22 gol. Il Como rimane in A per quattro annate consecutive, la prima delle quali conclusa con un sorprendente sesto posto. Esaurita la spinta propulsiva, il club lacustre perde gradatamente quota e nel 1963 precipita in C. Prima di tornare ai fasti della A ci vorranno diversi anni. Nel 1973-74 il Como, con Marchioro in panchina, rifà il suo ingresso nel salotto buono del calcio, grazie a un quarto posto. In quel periodo vestono la maglia biancoblu giocatori come Marco Tardelli e Paolo Rossi. Dopo saliscendi tra A e B, il Como ottiene nel 1984 la promozione (allenatore Burgnich) e si stabilizza nella massima serie per un quinquennio. In seguito arriveranno tempi magri. La squadra arretra fino alla C1 ma poi risale nel 2002, anno in cui consegue un'altra promozione in A. Il Como vince il campionato davanti a Modena, Reggina ed Empoli. In panchina c'è Loris Dominissini, fautore di un doppio salto di categoria, mentre il capocannoniere è il forte attaccante Luis Oliveira (brasiliano naturalizzato belga) che mette a referto 23 gol. La permanenza dura l'arco di una stagione. Gli anni successivi saranno caratterizzati da due fallimenti e da una rifondazione, con conseguenti andirivieni tra serie D e B. Nel 2021 il club si aggiudica il campionato di C (allenatore Giacomo Gattuso) e vola in cadetteria. Nel frattempo la società passa di mano. I proprietari sono ora degli imprenditori indonesiani. Il Como, in oltre cento anni di storia, vanta 13 campionati di A, 37 di B,  e la conquista di una Coppa Italia di C e un'altra di D. Quest'anno i biancoblu hanno alzato l'asticella delle ambizioni, con obiettivo playoff e serie A. Due settimane fa la squadra è stata affidata “ad interim” al tecnico Cesc Fabregas (campione mondiale ed europeo con la Spagna) che  ha rilevato, non senza sorpresa, Moreno Longo con il quale il Como si era installato in pianta stabile nel novero delle compagini playoff.  La formazione biancoblu ha finora messo insieme 24 punti (13 in casa) e proviene da quattro risultati utili di fila. La differenza reti è + 3 (17 realizzati, 14 subiti). L'organico è di ottima qualità. Tra i giocatori più positivi di questa prima parte di stagione, l'esterno cipriota Ioannou, i difensori Curto, Odenthal e Barba, il centrocampista Iovine, abilissimo a sfornare assist (già cinque) e l'attaccante Patrick Cutrone, ex Milan. Fabregas può disporre anche di giocatori con vasta esperienza in A come l'ex Torino Baselli, Verdi (quattro presenze in Nazionale) e come il potente attaccante Cerri. La classifica marcatori è guidata da Cutrone con cinque centri, seguito da  Ioannou (3), Barba (2) e Odenthal (2). Sabato il Como ha battuto per 2-1 al Sinigaglia una battagliera Feralpisalò, con reti di Da Cunha al 3' e Gabrielloni al 92'. Momentaneo pareggio di Compagnon al 52'. La compagine lariana è stata così disegnata da Fabregas: Semper; Curto, Odenthal, Barba; Iovine, Bellemo, Baselli, Ioannou; Verdi, Da Cunha; Cutrone. Modulo 3-4-2-1.

PRECEDENTI

Ci sarebbe da scrivere un libro, tanti sono gli episodi, aneddoti e storie che fanno da sfondo a una sfida inaugurata quasi cento anni fa, precisamente il 23 novembre 1924. Da allora molta acqua è scivolata sui due rami del Lario, mode e generazioni si sono succedute, ma il fascino del derby è rimasto intatto, come sospeso nel tempo. Tutto ha inizio nell'autunno 1924, a livello ufficiale. Già perché in anni precedenti, nella fase embrionale dello sport del football, qualche “scaramuccia” agonistica c'era già stata con i cugini del Lario. Ma torniamo al fatidico 23 novembre.   Nell'ambito della Seconda Divisione, la Canottieri Lecco riceve la visita del Como al campo Cantarelli, diventato sede degli incontri casalinghi due anni prima. Gli ospiti sbloccano il risultato a 10' minuti dal termine con Roncoroni. La reazione dei blucelesti è volitiva, tanto che all'87' Alvisi I riesce a trovare il varco per battere il portiere lariano. È 1-1. Il ritorno dell'otto febbraio 1925 si tramuta in una sconfitta sonante per la formazione lecchese allenata da Guido Mori. Dopo il vantaggio biancoblu, Alvisi I riequilibra il match al 63'. Il finale è però di netta marca comasca. La gara termina 4-1 per i padroni di casa. La classifica del campionato vedrà il Como, primo e qualificato per la finale promozione e il Lecco salvo grazie agli spareggi. Da allora i due club si sono incrociati altre 68 volte, in B, in C, Coppa Italia e nei tornei di guerra, giocati tra il fragore delle bombe e allarmi aerei. Il dato interessante è che le squadre tornano a incontrarsi in serie B dopo cinquantuno anni, precisamente dal 1973. Rientriamo nelle pieghe del racconto. Nella partita d'andata del 7 gennaio 1973, in un Rigamonti baciato dal sole invernale, il Lecco è considerato sfavorito e ha l'obbligo di vincere per rivitalizzare la classifica. Il Como comincia bene: al 10' il lungo Vannini sigla di testa il momentaneo vantaggio. Ma gli aquilotti non ci stanno e al 13' ottengono l'1-1. Punizione di Botti, il portiere Cipollini respinge, entra velocissimo Angelino Marchi che non perdona.  Al 9' del secondo tempo Marchi si libera di Paleari, scodella in area dove Belloli si fa trovare pronto all'appuntamento con il destino. È il gol della vittoria. Questa la formazione bluceleste: Meraviglia, Castiglioni, Botti, Gritti, Sacchi, Motta, Foglia, Zazzaro, Belloli (73' Giavara), Frank, Marchi. A disposizione: Casiraghi. Allenatore Nino Meregalli. Nel ritorno il Lecco, ultimo in classifica e destinato alla retrocessione, strappa un pari inopinato. Il Como segna per primo (32' Bellinazzi) ma viene riagguantato al 70' da una magia di Osvaldo Jaconi che di sinistro ipnotizza da quasi trenta metri Cipollini, firmando l'1-1 definitivo. Gli ultimi due episodi, ancora freschi nella memoria, risalgono al campionato di C 2020-21.  Il Lecco compie due memorabili imprese, vincendo sia all'andata per 3-0  (Mangni e doppietta di Capogna) sia al ritorno per 4-0. In quest'ultima partita, giocata il sette febbraio 2021, mister D'Agostino schiera:  Pissardo; Merli Sala, Malgrati, Cauz; Celjak, Bolzoni, Foglia, Iocolano; Azzi, Capogna, Mangni. Entrati nella ripresa Nannini, Masini, Mastroianni, Emmausso. Reti: 20' Crescenzi (aut.) Mangni, Capogna, Mastroianni. Di quella formazione sono ancora presenti Celjak e Malgrati, diventato nel frattempo allenatore. Il bilancio dei 70 derby  vede il Como avanti con 27 vittorie; 22 i pareggi e 21 i successi del Lecco.   

CURIOSITA'.
Gli echi della guerra si erano spenti da poco e sui campi della nostra regione si stava concludendo il Torneo Benefico Lombardo, cominciato nell'inverno 1944-45 quando gli eserciti erano ancora attestati lungo la Linea Gotica. In verità il calcio in quel triste periodo non si era mai fermato, regalando spiccioli di normalità. L'otto luglio 1945, ultima giornata del torneo, il Lecco ospita il Como, già vincitore della competizione. Le Aquile si impongono con un netto 9-2 che sarebbe tuttora uno dei successi più fragorosi della storia bluceleste. Sarebbe, perché il Giudice Sportivo annulla il risultato sul campo e assegna il 2-0 a tavolino ai biancoblu per posizione irregolare del giocatore lecchese Umberto Renica. Con tale sentenza vengono cancellati dalle statistiche ufficiali pure i marcatori che, a distanza di tanti anni, vale la pena rammentare. Per il Como: Bandirali e Aebi. Per il Lecco: Prata Pizzala (doppietta), Schiavi (tripletta), Salvi, Riva (doppietta), aut.Zandoli,     

ULTIME DAI CAMPI

Nel Como out il lungodegente Faragò e lo squalificato Baselli (tre turni di stop) espulso nel match contro la Feralpisalò. Nel Lecco mancheranno il portiere Melgrati e Tenkorang, mentre Di Stefano ha risolto il problema alla caviglia.
DIREZIONE ARBITRALE: Antonio Rapuano di Rimini, assistito da Mauro Vivenzi di Brescia e Stefano Liberti di Pisa; quarto uomo: Stefano Milone di Taurianova, Var: Nasca di Bari, Avar: Paganessi di Bergamo.
L'ALTRO RECUPERO: Sudtirol-Brescia
CLASSIFICA: Parma e Venezia 30, Cremonese 25, Como, Palermo e Catanzaro 24, Modena 23, Cittadella 22, Cosenza 19, Bari 18, Pisa 17, Sudtirol, Sampdoria (-2 penalizzazione) e Reggiana 16, Brescia 14, Ascoli 13, Lecco 12, Spezia 10, Ternana 8, Feralpisalò 7. 
Como, Lecco, Sudtirol, Brescia una partita in meno.
R.F.
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