Lecco perduta/402: dopo Bolchi e Nocita, nel 2004 i Promessi Sposi di Archibugi

Non c’è due senza tre anche per il celebre romanzo “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni in televisione. Dopo le prime due edizioni sulla RAI TV, con i registi Sandro Bolchi (1966) e Salvatore Nocita (1988), è stata la volta di Canale 5: rese noto che nelle serate di martedì 13 e mercoledì 14 gennaio 2004 avrebbe messo in onda di Renzo e Lucia, lo sceneggiato liberamene ispirato sia al Fermo e Lucia che ai successivi Promessi Sposi, con la regia di Francesca Archibugi.
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Nino Castelnuovo (Renzo)

Girato, per quanto riguarda l’ambientazione dei luoghi manzoniani lecchesi, in frazione Dascio del Comune di Sorico, fra l’oasi naturale del Pian di Spagna ed il laghetto di Mezzola, lo sceneggiato venne presentato con due puntate di 100 minuti l’una.
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Stefano Ghislanzoni (barcaiolo)

Tanti anni dopo meritano di essere ricordati i lecchesi che in vari ruoli, da protagonisti a comparse, hanno interpretato i Promessi Sposi televisivi.
Protagonista assoluto è stato, nel 1967, il lecchese Nino Castelnuovo nella parte di Renzo. Erano otto puntate, la prima andò in onda domenica 1° gennaio 1967: un vero boom di ascolti, sfiorando i venti milioni di spettatori. Lo sceneggiato era stato curato dal noto scrittore milanese Riccardo Bacchelli, con la collaborazione del manzoniano Claudio Cesare Secchi e dello stesso regista Sandro Bolchi. E’ stata un’edizione che è entrata nella storia della televisione italiana come qualche anno prima si era verificato per il Lascia o Raddoppia di Mike Bongiorno.
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Marco Cariboni (traghettatore)

Le riprese lecchesi sono state quelle “dell’Addio Monti”, girate presso il castello di Lierna, tra Riva Bianca e Riva Nera, nell’autunno 1966, in tre serate disturbate dal maltempo che impose, infatti, interruzioni e rinvii. Il regista Bolchi volle un barcaiolo di Pescarenico per remare sulla barca della fuga notturna e la scelta cadde su Stefano Ghislanzoni, classe 1914, di piazza Era. Aveva fatto parte nel 1951 della storica spedizione di soccorso guidata dal sindaco Ugo Bartesaghi verso il Polesine stravolto dall’esondazione del Po.
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Deborah Bettega (monaca a Monza)

Nel 1989 i Promessi Sposi tornarono in TV con il regista Salvatore Nocita: erano cinque puntate su RAI 1. La rappresentanza lecchese nello sceneggiato vide Marco Cariboni, allora vice sindaco della città e presidente della Canottieri Lecco, nel ruolo del barcaiolo che sul fiume Adda traghetta Renzo fuggiasco sul confine fra Milano e Venezia.
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Silvano Sironi (nobile)

Vi era poi la giovanissima Deborah Bettega di via Capodistria nella parte di una monaca del convento di Monza, ambientato alla Certosa di Pavia. Deborah era allora una studentessa all’ultimo anno di ragioneria al Parini; sarà il debutto verso un successo televisivo che avrà i suoi momenti maggiori qualche anno dopo in una trasmissione molto popolare su RAI 2. E’ la sorella minore di Cinzia Bettega, già assessore in Comune a Lecco ed ora capo gruppo in consiglio comunale.
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Max Masciadri (nobile)

Nell’edizione dei Promessi Sposi della regista Francesca Archibugi la rappresentanza lecchese è affidata a due attori amatoriali: sono Silvano Sironi e Max Masciadri. I due vestono i panni di nobili che interpretano tale ruolo davanti all’Innominato. Le riprese relative vennero effettuate a Peglio, piccolo Comune sopra Gravedona, all’interno della chiesa parrocchiale dei Santi Eusebio e Vittore. La base operativa di riferimento era l’hotel Berlinghiera di Dascio.
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Giorgio Valsecchi con Renzo (Denny Quinn)

Vi è poi stato un lecchese “fuori sacco”: Giorgione Valsecchi. E’ nativo di Civate, ma da anni è titolare residente nel centro equestre Conca del Sole, al Pian del Tivano, sopra Sormano, specializzato nell’allevamento di animali addestrati allo spettacolo. Nei Promessi Sposi dell’Archibugi, Giorgione Valsecchi interpreta il ruolo del cocchiere che conduce la carrozza usata per il rapimento di Lucia.
Per quanto riguarda il memorabile Promessi Sposi di Sandro Bolchi, le prime riprese erano avvenute a Milano negli studi RAI TV di corso Sempione il 2 maggio 1966; le ultime furono a Lierna il 6 ottobre dello stesso anno. I giorni di ripresa furono complessivamente 158; gli attori impegnati 150; le comparse quasi 2000. Tra interni ed esterni la troupe si mosse sempre in terra lombarda e lecchese. Solo la calata dei Lanzichenecchi avvenne nel Monferrato, impegnando 80 carabinieri a cavallo, reparto equestre del battaglione mobile della legione di Milano.
A.B.
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