Lecco: 80 anni l'avv.Corti divenne commissario, da ricordare

C’è una via in quartiere Pescarenico dedicata all’avvocato Carlo Corti. Parte da via Ghislanzoni, attraversa via Previati, supera anche corso Martiri presso il bar Sport ed imbocca ‘ultimo segmento che porta sino alla riva dell’Adda, nel territorio della contrada Fossato nel palio tradizionale d’autunno.
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L'avv.Carlo Corti
L’avvocato Carlo Corti, benemerito cittadino lecchese, è deceduto nell’agosto 1948. Arnaldo Ruggiero scrisse in quella circostanza: “I funerali furono imponenti: tanti amici e conoscenti hanno attestato del largo rimpianto che ha lasciato l’estinto. Come uomo e come professionista l’avvocato Carlo Corti non sarà presto dimenticato. Vero tipo di lecchese, attaccato alla sua terra, con un amore grande contribuì con tutte le sue forze a fare di Lecco una città bella, grande, conosciuta e rispettata”.
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Via Corti a Pescarenico
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Carlo Corti deve essere ricordato per la coraggiosa scelta del 25 luglio 1943, quando con la destituzione di Mussolini e, conseguentemente, dei podestà (i sindaci di allora), accettò l’incarico di essere nominato commissario straordinario presso il municipio di Lecco. L’incarico terminò nel settembre 1943 quando l’occupazione tedesca dell’Italia e la Repubblica di Salò obbligarono Carlo Corti ad una fuga oltre confine per non essere catturato come sovversivo.
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Nei locali della segreteria del sindaco di Lecco, nel palazzo civico di piazza Diaz, nella prima sala d’ingresso è posizionata la “tabella” con i “primi cittadini” della città dal 1848 ai giorni nostri. Il primo elenco venne realizzato nel 1967, in occasione della festa patronale di San Nicolò che venne celebrata con la prima consegna delle benemerenze civiche. Il nome di Carlo Corti non è menzionato mente vi sono altri commissari prefettizi succedutisi anche negli ultimi decenni.
E’ necessario rimediare a tale mancanza: nello spazio relativo al 1943 c’è da inserire Carlo Corti, commissario prefettizio. Per assumere tale incarico Corti si era dimesso dalla carica di presidente della Banca Popolare di Lecco, assunta sin dal 1932. Arnaldo Ruggiero ricordava nell’articolo di memoria del 1948 “Quando, nel 1938, si parlò di restituire alla città il tribunale, egli corse a Roma ed ottenne ciò che non avrebbe voluto mai chiedere per sé stesso: prima a Castello, nell’ex palazzo Belgioioso, e poi con sede propria in Lecco, il tribunale divenne una realtà”. Tanti ricorrevano all’avvocato Corti: avevano bisogno del suo parere e, soprattutto, del suo aiuto. Lo ebbero immediato, generoso, disinteressato in vita ed in morte.
La città di Lecco, nell’immediato dopoguerra 1945, dedicò una via all’avvocato Carlo Corti per ricordare la sua partecipazione alla vita civica ed il suo impegno coraggioso in un momento veramente tragico nella vita nazionale. Gli anni trascorsi hanno sempre più sbiadito il ricordo nel sopravvenire di nuove generazioni. Merita una rinnovata memoria.
A.B.
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