Lecco: Nicoletta Rota dopo quarantuno anni lascia il Comune

E’ inevitabile un velo di tristezza, un soffio malcelato di malinconia, lasciando persone ed ambienti dopo quarantuno anni di appassionata presenza. E’ il congedo che Nicoletta Rota s’appresta a compiere presso il Comune di Lecco dove è giunta ragazza non ancora ventenne, destinata per brevissimo tempo ai servizi sociali allora in via Roma, e poi urgentemente trasferita a palazzo civico di piazza Diaz, presso la segreteria del sindaco e l’ufficio stampa, in pieno fervore organizzativo per lo storico raduno degli alpini lecchesi, le penne nere dell’ANA, che s’apprestavano a celebrare i sessant’anni della loro presenza.
Nicoletta è rimasta in quella sede per diversi anni, dal sindaco Giuseppe Resinelli ai suoi successori sino a Paolo Mauri, per poi tornare al settore servizi sociali in via di notevole potenziamento strutturale e numerico.
 Il caso vuole che nei nuovi uffici al settimo piano del palazzo della Meridiana, nel grattacielo ex Ferriera del Caleotto dove Nicoletta opera ultimamente, lo sguardo spazi sulla città, verso il lago, dove il buio dell’autunno scende in anticipo nel medio pomeriggio, coprendo di brume  ambienti e località di ricordi.
Nella città illuminata spiccano le oasi del palazzo civico di piazza Diaz, la piazza Garibaldi con la vicina via Roma ed il palazzo Ghislanzoni, la piazza Sassi con la sede per tanti anni dei servizi sociali, prima dei recenti trasferimenti in altre residenze.
In quest’ultimo settore è stata particolarmente attiva ed operante Nicoletta vivendo tutto il periodo di potenziamento avviato dai servizi sociali dall’assistente Maria Teresa Fioretti, con gli assessori Salvatore Bonalumi e Pietro Colombo. Sono passati funzionari e dipendenti che hanno arricchito il settore e sono stati chiamati a più impegnativi incarichi come Gualzetti, Mozzanica, Brivio, ed altri, senza dimenticare ovviamente gli assessori preposti.
Sono, nel tramonto autunnale della città, oasi che si illuminano di ricordi. Si tinge, quindi, di inevitabile commozione il congedo da un impegno di collaborazione, partecipata e vissuta, in un settore sempre più proteso a nuovi traguardi.
La Patria è – diceva un garibaldino dei Mille – dove rimane il cuore. Per l’impegno profuso e la dedizione dimostrata, il congedo di Nicoletta assume la dimensione di una grato ricordo e di un riconoscente omaggio da parte di amministratori e colleghi, ed anche di tanti cittadini.
A.B.
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