Valmadrera: inaugurate le panchine rosse a Rio Torto
“Libere di essere”. Della cerimonia con cui questa mattina sono state inaugurate due nuove panchine rosse nel parco di Rio Torto a Valmadrera rimane soprattutto il sorriso degli alunni e delle alunne presenti. Sono stati loro, i ragazzi di terza media della L.B. Vassena, i protagonisti del laboratorio che ha portato alla realizzazione della panchina. Dovranno essere loro, le giovani generazioni, le protagoniste di quella rivoluzione culturale necessaria affinché tutte e tutti possano sentirsi davvero “liberi di essere”.
Una rivoluzione che passa inevitabilmente anche da gesti come quello odierno. “Bisognerebbe partire fin da piccoli a educare i propri figli al rispetto dell’altro. Il laboratorio voleva sensibilizzare i ragazzi di terza media su questo tema. Abbiamo parlato di come l’essere bambina, ragazza e poi donna sia sempre stato difficile nella storia” ha spiegato la professoressa Carmen Bernardo, docente di arte e immagine nonché coordinatrice dell’attività.
“I ragazzi sono stati molto bravi, hanno sviluppato riflessioni intelligenti e dimostrato un incredibile sensibilità. Sono emersi aggettivi molto forti legati alla violenza sulle donne. Abbiamo parlato del colore rosso, simbolo del cuore, della passione ma anche del sangue”.
Oltre al sindaco Antonio Rusconi, alla cerimonia erano presenti anche Raffaella Brioni, vicesindaco nonché assessore all’istruzione, e Marcello Butti, assessore alla cultura nonché docente proprio presso le medie di Valmadrera. “Quello che facciamo oggi è un gesto rispetto alle troppe parole. La condanna da sola non basta. A mio parere, da ex insegnante, non servono nuovi interventi sulle scuole perché esse da anni portano avanti percorsi educativi” ha evidenziato il primo cittadino.
“Attività come quella di oggi servono ad educare al rispetto e a coltivare la cultura e il vocabolario dell’amore. Non diamo alla scuola troppe responsabilità, impegniamoci in prima persona nel costruire un vocabolario del rispetto. Ognuno di noi deve fare la sua parte e panchine come queste ce lo devono ricordare”
Una rivoluzione che passa inevitabilmente anche da gesti come quello odierno. “Bisognerebbe partire fin da piccoli a educare i propri figli al rispetto dell’altro. Il laboratorio voleva sensibilizzare i ragazzi di terza media su questo tema. Abbiamo parlato di come l’essere bambina, ragazza e poi donna sia sempre stato difficile nella storia” ha spiegato la professoressa Carmen Bernardo, docente di arte e immagine nonché coordinatrice dell’attività.
“I ragazzi sono stati molto bravi, hanno sviluppato riflessioni intelligenti e dimostrato un incredibile sensibilità. Sono emersi aggettivi molto forti legati alla violenza sulle donne. Abbiamo parlato del colore rosso, simbolo del cuore, della passione ma anche del sangue”.
Oltre al sindaco Antonio Rusconi, alla cerimonia erano presenti anche Raffaella Brioni, vicesindaco nonché assessore all’istruzione, e Marcello Butti, assessore alla cultura nonché docente proprio presso le medie di Valmadrera. “Quello che facciamo oggi è un gesto rispetto alle troppe parole. La condanna da sola non basta. A mio parere, da ex insegnante, non servono nuovi interventi sulle scuole perché esse da anni portano avanti percorsi educativi” ha evidenziato il primo cittadino.
“Attività come quella di oggi servono ad educare al rispetto e a coltivare la cultura e il vocabolario dell’amore. Non diamo alla scuola troppe responsabilità, impegniamoci in prima persona nel costruire un vocabolario del rispetto. Ognuno di noi deve fare la sua parte e panchine come queste ce lo devono ricordare”
A.Bes.