Calolzio: 25 Aprile con autorità, studenti e associazioni. ''Ricordare è nostro dovere''

Anche quest'anno gli studenti di tutte le scuole calolziesi e i rappresentanti della tante associazioni del territorio hanno voluto unirsi alle autorità e alle forze armate per ricordare il 25 aprile e onorare quanti hanno lottato e si sono sacrificati per la Liberazione dalla dittatura nazifascista.

Il sindaco Cesare Valsecchi

Un lungo corteo che ha attraversato tutte le vie del centro, aperto dalla banda Gaetano Donizetti e dal grande tricolore sorretto dai piccoli studenti del paese.
Tante le tappe della cerimonia: alla scultura dedicata agli Alpini nel parco Ana di via Marconi, alle lapidi nel cortile interno del Municipio, al monumento dedicato ai Carabinieri in corso Dante per poi concludere presso il grande monumento ai Caduti, dove si sono tenuti i discorsi ufficiali.

Una cerimonia semplice ma sentita, scandita dagli inni della banda e dalla deposizione delle corone dall'alloro da parte del primo cittadino Cesare Valsecchi e dal sindaco dei ragazzi Sara Valsecchi: un ponte tra le generazioni per continuare a fare memoria, 70 anni dopo quel 25 aprile 1945 che ha consegnato a tutti gli italiani la libertà e la democrazia.

Sono stati proprio i ragazzi di tutte le scuole di Calolzio, a esprimere con la forza della semplicità delle loro parole il sentimento di gratitudine verso tutti coloro che si sono sacrificati per i posteri.
Un sacrificio - questo il messaggio lanciato - che ci chiede, anzi ci obbliga a impegnarci in prima persona per difendere gli ideali e i valori di libertà, giustizia e uguaglianza che mossero la lotta di Liberazione.

"Lunedì abbiamo voluto incontrare gli anziani alla casa di riposo Madonna della Fiducia" ha spiegato Sara. "Abbiamo ascoltato i loro racconti e abbiamo conosciuto cosi le difficoltà e le sofferenze portate dalla guerra. Abbiamo capito che oggi diamo per scontato i diritti di cui godiamo, e che dobbiamo essere ogni giorno grati a tutti coloro che lottato per la nostra libertà. Oggi noi giovani dobbiamo impegnarci per far si che queste atrocità non vengano mai dimenticate, cosi che non si ripetano mai più".

Con le parole di Bertolt Brecht, Nelson Mandela, Pietro Calamandrei, Khalil Gibran e Martin Luther King, gli alunni calolziesi hanno voluto sottolineare come "Avere la pace è un diritto di tutti, ma costruirla è anche un dovere per ciascuno di noi".
"Oggi vogliamo omaggiare quei ragazzi che presero in mano il proprio destino e scelsero di affrontare il nemico per costruire un futuro migliore per tutti gli italiani, mossi da un istintivo e profondo desiderio di libertà. Loro ci hanno insegnato che nella vita si può e si deve scegliere, anche quando tutto sembra perduto"
è stato l'intervento di Marica Ara, rappresentanti dell'Anpi Valle San Martino. "Oggi dobbiamo essere capaci di respingere i nuovi fenomeni fascisti e razzisti, che oggi cercano di sfruttare i peggiori istinti egoistici, strumentalizzando ad esempio politicamente il dramma dei tanti disgraziati del mare che cercano la libertà e che trovano invece sofferenza e morte".

Un ricordo speciale, e non poteva essere altrimenti, è andato in particolare alla partigiana - di origini istriane ma trasferitasi a Calolzio - Elena Poljsak e a Don Achille Bolis, eroe della Resistenza, massacrato di botte nelle carceri di San Vittore dalla polizia nazifascista.
L'Anpi Val San Martino ha voluto donare alla biblioteca Caterina Cittadini una copia del volume "Le donne nella Resistenza".
"Ringrazio tutti coloro che oggi sono qui per testimoniare la loro riconoscenza verso tutte le persone, gli uomini, le donne e i ragazzi che si sono sacrificati, per donarci questi anni di pace di democrazia, pace e libertà" ha concluso il sindaco Cesare Valsecchi. "Ci hanno dato una grande libertà ma anche una grande responsabilità: siamo chiamati al dovere di reagire e stimolare tutte le forze che possono far tornare un benessere diffuso, per costruire una società migliore dopo anni di crisi che non devono offuscare il nostro sguardo verso il futuro. La libertà ci chiama alla responsabilità di difendere l'avvenire. Dobbiamo fare si che le future generazioni trovino sempre nelle scelte di allora la forza e il coraggio della partecipazione, che è il vero sangue della democrazia".

Alla cerimonia erano presenti anche i rappresentanti delle varie forze armate: gli Alpini, i Carabinieri, i Marini d'Italia. Ma anche le associazioni calolziesi come i Volontari del Soccorso, la Protezione Civile, Avac, Aido e Avis.
La commemorazione si è conclusa con i canti dal Coro Ana dell'Adda e con la Santa Messa in Chiesa Arcipresbiterale presieduta da Don Leone Maestroni.
P.V.

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