Mandello: il 24/11 lo spettacolo su Anna Maria Scarfò

Doriana Pachera, assessore alle Pari Opportunità del Comune di Mandello, propone per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne lo spettacolo “Malanova”, adatto anche ai ragazzi che frequentano gli ultimi anni delle superiori. L’appuntamento è per il 24 novembre alle 21 presso il teatro comunale Fabrizio De Andrè.  Lo spettacolo è tratto dal romanzo “Malanova”, edito da Sperling e Kupfer e scritto dalla giornalista Cristina Zagaria e da Anna Maria Scarfò, la protagonista del fatto di cronaca. La trasposizione teatrale è curata da Ture Magro, regista nonché unico attore in scena, e Flavia Gallo. Dal 2015, inoltre, questo spettacolo si trova al centro di una ricerca sull'educazione attraverso il teatro condotta dalla facoltà di Pedagogia dell'Università di Roma Tre. Ess conta già più di 300 repliche.
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Malanova è una storia vera, una storia di violenza raccontata attraverso un'indagine maschile. Malanova è una ragazzina. La sua storia ce la racconta un giovane uomo, Salvatore, che ricorda di averle voluto bene e di averla trovata coinvolta in una storia di violenza sconvolgente. Salvatore attraversando i vicoli stretti del paese ascolta le donne parlare di matrimoni, battesimi e funerali, di feste e si interroga sul rispetto e sull'onore, sulle cose viste e sentite. Egli farà partecipi gli spettatori di quel sopruso più sottile, subdolo, sotterraneo che passa per i gesti di tutti. Di solito, infatti, la violenza sulle donne rimane strisciante finché non appare tra la cronaca dei telegiornali con il suo orrore.
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Il protagonista Ture Magro

La storia ci viene sbattuta in faccia come se fosse un giallo dall'attore Ture Magro. Nel suo monologo, egli cita l'ndrangheta, la chiesa e l'omertà che travolge i mafiosi, le suore e i paesani. Annamaria, che ora ha 37 anni, viveva a Taurianova ed ha subito ripetute violenze dai 13 ai 17 anni. Di fronte alla richiesta di coinvolgere anche la sorella più piccola, nel 2002 ella decide di ribellarsi e di denunciare. L'attenzione mediatica incombe sul paese e Anna inizia ad essere chiamata “Malanova” cioè “disgrazia”. La comunità era contro di lei. I suoi concittadini dicevano “si è inventato tutto”, “se l'era cercata”, “era consenziente”. Dopo aver ottenuto giustizia, nel 2016, Annamaria ha iniziato a girare l’Italia per raccontare la sua storia e passare alle donne un messaggio chiaro:” Non sentitevi sporche. Voi non avete fatto niente. Di rimorsi devono vivere chi ha abusato di voi”.
Date evento
venerdì, 24 novembre 2023
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