Lecco perduta/401: I Promessi Sposi di Camerini a Mozzana di Galbiate nel '41
Il recentissimo conferimento del premio San Nicolò alla carriera da parte del prevosto di Lecco mons. Davide Milani al regista Salvatore Nocita per i suoi “Promessi Sposi” edizioni RAI 1988, ha riacceso i “fari” della memoria sulle prime pellicole manzoniane. Tra queste ultime c’è subito da annoverare i Promessi Sposi del regista Mario Camerini, realizzati nel 1941/1942, con le riprese d’avvio effettuate presso la frazione Mozzana del Comune di Galbiate.
Mozzana, frazione collinare nel verde ai confini della Brianza, in posizione panoramica con “cannocchiale” sulla città di Lecco, l’antistante lago ed il corso dell’Adda, visse un momento di straordinaria popolarità. Sono passati ormai oltre 80 anni da quell’evento, non vi sono testimoni superstiti ma è stata premura di parenti e nipoti ricordare il “cinema nazionale” salito sino a Mozzana, raggiungibile solo in mulattiera. Tutto l’apparato tecnico di ripresa venne trasportato a Mozzana su carri agricoli trainati da robusti buoi o muli. Vi è stata una ricerca di materiale fotografico sparso e disperso ed ora è possibile ricordare questa pagina lontana di storia per Mozzana che merita di essere tenuta viva.
Se la memoria non tradisce risale al 1° ottobre 1985 l’ultima proiezione al Palladium del quartiere Castello dei Promessi Sposi di Mario Camerini, dove il giovane Gino Cervi (che sarà il popolare Peppone rosso con il prete bianco don Camillo nella Brescello di Giovannino Guareschi) interpreta la parte di Renzo.
Nel dicembre 1997 il quotidiano La Provincia ha scritto “Nel calendario delle proiezioni al Palladium è stato inserito ed evidenziato il film Promessi Sposi di Mario Camerini che nel 1941 diede popolarità alla piccola frazione Mozzana di Galbiate, dove vennero girate le sequenze iniziali”.
Il film di Camerini fu proiettato al cinema Lariano di via Caprera in Lecco e le comparse di Mozzana raggiunsero a piedi la città per vedere la pellicola. Ricordavano con grande entusiasmo la proiezione: “sembrava di sognare quando vedevamo sullo schermo le nostre case, la nostra chiesetta, le mulattiere vicine ed anche il nostro bestiame al pascolo nei prati circostanti”. Scatenammo un putiferio di applausi e di urla in sala, costringendo all’intervento il personale di servizio per invitarci ad una maggiore compostezza”.
Gli eredi di quei protagonisti dei Promessi Sposi hanno conservato negli anni fotografie quasi dimenticate di quel celebre evento del cinema salito dalla Capitale sino a Mozzana, in anni già di guerra. Le fotografie superstiti vengono ora pubblicate nel presente servizio e trascinano la memoria anche ai ricordi meno lieti di una guerra che toccò anche Mozzana, non solo per alcuni giovani al fronte. Il palazzone di Mozzana era stato scelto dal collegio Volta, con l’intervento del vice rettore don Teodolindo Brivio, ad essere struttura di sfollamento rispetto alla sede centrale di Lecco, vicina allo scalo ferroviario al centro di incursioni aeree. Il complesso risultò, però, insufficiente per dotazione di servizi per una presenza numerosa. Tornò, invece, utilissimo, dal marzo 1945 a famiglie di Lecco che intendevano sfollare per le crescenti incursioni aeree sulla città e che vissero nella zona anche le preoccupanti giornate di un allarme dato per la presenza di mongoli disertori e fuggiaschi nei boschi del territorio.
C’è da concludere con una nota relativa ai Promessi Sposi di Salvatore Nocita: negli archivi di TV locali sono conservati filmati girati nel 1988 con il regista ad Abbadia Lariana che tiene la conferenza stampa nel locale municipio dove l’antico filatoio venne occupato per le riprese di Renzo fuggiasco. Sono, altresì, esistenti filmati sul villaggio di Pescarenico realizzato con dieci case in polistirolo affacciate sul laghetto di Novate Mezzola. Le interviste sono al regista Nocita ed allo scenografo Enrico Tovaglieri. C’è anche un filmato ripreso all’isola dei Cipressi, sul lago di Pusiano, dove era stata indicata la posizione panoramica con Il Resegone sullo sfondo per le scene del rapimento di Lucia. Ma il “cannocchiale” sul Resegone era troppo lontano ed il progetto declinò. Aggiungasi che quasi tutte le riprese sono dovute all’allora giovanissima Paola Nessi, al suo esordio in TSL, prima di entrare in RAI e di essere ultimamente “celebrata” in apposito documentario alla carriera, presentato proprio al cinema Aquilone.
Mozzana, frazione collinare nel verde ai confini della Brianza, in posizione panoramica con “cannocchiale” sulla città di Lecco, l’antistante lago ed il corso dell’Adda, visse un momento di straordinaria popolarità. Sono passati ormai oltre 80 anni da quell’evento, non vi sono testimoni superstiti ma è stata premura di parenti e nipoti ricordare il “cinema nazionale” salito sino a Mozzana, raggiungibile solo in mulattiera. Tutto l’apparato tecnico di ripresa venne trasportato a Mozzana su carri agricoli trainati da robusti buoi o muli. Vi è stata una ricerca di materiale fotografico sparso e disperso ed ora è possibile ricordare questa pagina lontana di storia per Mozzana che merita di essere tenuta viva.
Se la memoria non tradisce risale al 1° ottobre 1985 l’ultima proiezione al Palladium del quartiere Castello dei Promessi Sposi di Mario Camerini, dove il giovane Gino Cervi (che sarà il popolare Peppone rosso con il prete bianco don Camillo nella Brescello di Giovannino Guareschi) interpreta la parte di Renzo.
Nel dicembre 1997 il quotidiano La Provincia ha scritto “Nel calendario delle proiezioni al Palladium è stato inserito ed evidenziato il film Promessi Sposi di Mario Camerini che nel 1941 diede popolarità alla piccola frazione Mozzana di Galbiate, dove vennero girate le sequenze iniziali”.
Il film di Camerini fu proiettato al cinema Lariano di via Caprera in Lecco e le comparse di Mozzana raggiunsero a piedi la città per vedere la pellicola. Ricordavano con grande entusiasmo la proiezione: “sembrava di sognare quando vedevamo sullo schermo le nostre case, la nostra chiesetta, le mulattiere vicine ed anche il nostro bestiame al pascolo nei prati circostanti”. Scatenammo un putiferio di applausi e di urla in sala, costringendo all’intervento il personale di servizio per invitarci ad una maggiore compostezza”.
Gli eredi di quei protagonisti dei Promessi Sposi hanno conservato negli anni fotografie quasi dimenticate di quel celebre evento del cinema salito dalla Capitale sino a Mozzana, in anni già di guerra. Le fotografie superstiti vengono ora pubblicate nel presente servizio e trascinano la memoria anche ai ricordi meno lieti di una guerra che toccò anche Mozzana, non solo per alcuni giovani al fronte. Il palazzone di Mozzana era stato scelto dal collegio Volta, con l’intervento del vice rettore don Teodolindo Brivio, ad essere struttura di sfollamento rispetto alla sede centrale di Lecco, vicina allo scalo ferroviario al centro di incursioni aeree. Il complesso risultò, però, insufficiente per dotazione di servizi per una presenza numerosa. Tornò, invece, utilissimo, dal marzo 1945 a famiglie di Lecco che intendevano sfollare per le crescenti incursioni aeree sulla città e che vissero nella zona anche le preoccupanti giornate di un allarme dato per la presenza di mongoli disertori e fuggiaschi nei boschi del territorio.
C’è da concludere con una nota relativa ai Promessi Sposi di Salvatore Nocita: negli archivi di TV locali sono conservati filmati girati nel 1988 con il regista ad Abbadia Lariana che tiene la conferenza stampa nel locale municipio dove l’antico filatoio venne occupato per le riprese di Renzo fuggiasco. Sono, altresì, esistenti filmati sul villaggio di Pescarenico realizzato con dieci case in polistirolo affacciate sul laghetto di Novate Mezzola. Le interviste sono al regista Nocita ed allo scenografo Enrico Tovaglieri. C’è anche un filmato ripreso all’isola dei Cipressi, sul lago di Pusiano, dove era stata indicata la posizione panoramica con Il Resegone sullo sfondo per le scene del rapimento di Lucia. Ma il “cannocchiale” sul Resegone era troppo lontano ed il progetto declinò. Aggiungasi che quasi tutte le riprese sono dovute all’allora giovanissima Paola Nessi, al suo esordio in TSL, prima di entrare in RAI e di essere ultimamente “celebrata” in apposito documentario alla carriera, presentato proprio al cinema Aquilone.
A.B.