Pescate, danneggiato il pickup del sindaco: 'Mi sento spiato'
Questa volta anche uno tutto d'un pezzo come lui, uno "sceriffo" quasi nel vero senso della parola, ha percepito una certa preoccupazione, per non dire un po' di paura. Effettivamente ha un che di inquietante l'episodio che ha interessato di persona il sindaco di Pescate Dante De Capitani, che nella giornata di ieri ha fatto l'amara scoperta di una lunga "strisciata" incisa con un chiodo o una chiave sulla fiancata lato passeggero del suo pickup nero, quello con cui si muove tutti i giorni e che è solito parcheggiare fuori casa, a ridosso della strada provinciale che "taglia" in due il suo paese, sulla base di una scelta precisa di non tenerlo in un box per poterlo utilizzare quanto prima in caso di emergenza sul suo territorio.
Senza volersi spingere troppo in là con i pensieri, potrebbe anche trattarsi di un "semplice" atto vandalico. Ma a far sorgere qualche timore in più del dovuto è il momento in cui lo spiacevole episodio si è verificato: da qualche tempo, infatti, il primo cittadino pescatese è finito nel mirino di utenti social che, nel pieno anonimato, lo contattano per manifestare dissenso verso le sue opinioni notoriamente "forti", per esempio in tema di immigrazione, e che peraltro monitorano persino i suoi spostamenti; risale solo a pochi giorni fa, inoltre, una foto della sua auto "beccata" in sosta su un marciapiede a Lecco, condivisa su Facebook e poi commentata da alcune persone che hanno ironizzato sul fatto che il "sindaco-sceriffo" non rispettasse le regole a lui tanto care.
"In quel caso ho ammesso di aver sbagliato, sapevo che avrei rischiato una multa che ovviamente avrei pagato senza problemi" ha commentato Dante De Capitani. "Ma al di là di questo singolo fatto, è un po' di tempo che mi sento spiato, quasi pedinato, anche in virtù dei messaggi anonimi che continuo a ricevere da profili chiaramente fake o da persone non ben identificate. Poi ieri è successo questo episodio del pickup rigato, che sinceramente mi ha un po' scosso. Posto che potrebbe trattarsi di un atto vandalico, non riesco a spiegarmi questo accanimento nei miei confronti. Le mie posizioni e le mie idee ormai sono note a tutti, ma in questo periodo sono anche fin troppo tranquillo (ride, ndr.). E in tredici anni da sindaco non mi sono mai sentito "in pericolo" come ora, nemmeno ai tempi delle mie battaglie più celebri".
Per il momento De Capitani ha scelto di non sporgere formale denuncia ai Carabinieri, nè chiaramente di modificare le proprie abitudini nonostante i consigli dei famigliari che, preoccupati, gli hanno suggerito per esempio di utilizzare un'altra auto. "Mi limiterò a tenere gli occhi aperti, sperando che non succeda più niente di strano" ha concluso.
Senza volersi spingere troppo in là con i pensieri, potrebbe anche trattarsi di un "semplice" atto vandalico. Ma a far sorgere qualche timore in più del dovuto è il momento in cui lo spiacevole episodio si è verificato: da qualche tempo, infatti, il primo cittadino pescatese è finito nel mirino di utenti social che, nel pieno anonimato, lo contattano per manifestare dissenso verso le sue opinioni notoriamente "forti", per esempio in tema di immigrazione, e che peraltro monitorano persino i suoi spostamenti; risale solo a pochi giorni fa, inoltre, una foto della sua auto "beccata" in sosta su un marciapiede a Lecco, condivisa su Facebook e poi commentata da alcune persone che hanno ironizzato sul fatto che il "sindaco-sceriffo" non rispettasse le regole a lui tanto care.
"In quel caso ho ammesso di aver sbagliato, sapevo che avrei rischiato una multa che ovviamente avrei pagato senza problemi" ha commentato Dante De Capitani. "Ma al di là di questo singolo fatto, è un po' di tempo che mi sento spiato, quasi pedinato, anche in virtù dei messaggi anonimi che continuo a ricevere da profili chiaramente fake o da persone non ben identificate. Poi ieri è successo questo episodio del pickup rigato, che sinceramente mi ha un po' scosso. Posto che potrebbe trattarsi di un atto vandalico, non riesco a spiegarmi questo accanimento nei miei confronti. Le mie posizioni e le mie idee ormai sono note a tutti, ma in questo periodo sono anche fin troppo tranquillo (ride, ndr.). E in tredici anni da sindaco non mi sono mai sentito "in pericolo" come ora, nemmeno ai tempi delle mie battaglie più celebri".
Per il momento De Capitani ha scelto di non sporgere formale denuncia ai Carabinieri, nè chiaramente di modificare le proprie abitudini nonostante i consigli dei famigliari che, preoccupati, gli hanno suggerito per esempio di utilizzare un'altra auto. "Mi limiterò a tenere gli occhi aperti, sperando che non succeda più niente di strano" ha concluso.