Casargo: si è aperta la 32^ Mostra regionale della capra orobica. Storie di passione

E’ finalmente arrivato il momento tanto atteso per l’Alta Valsassina, quello che a metà novembre richiama molti appassionati della capra orobica e semplici curiosi. La 32^ Mostra Regionale si è aperta questa mattina. Per due giorni Casargo sarà crocevia di chi vuole vedere da vicini i quadrupedi dal  “pelo lungo e corna belle”, gli ovicaprini che regalano gioie e “dolori” agli allevatori.
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Eh si, perché solo chi conosce bene questi animali sa che quotidianamente, occuparsi di loro, soprattutto per chi non ne fa una professione a tempo pieno, non è sempre facile. E’ il caso di tre amici, due di Crandola e uno di Margno che da adolescenti hanno voluto provare ad occuparsi delle capre, accudendole dopo la scuola in località Bagnala, dove hanno dunque trascorso in compagnia tanto tempo, quando magari altri giovani, pensavano al motorino, ai videogiochi, ai primi amori e qualcuno, putroppo, imboccava qualche brutta strada.

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I tre valsassinesi invece si allenavano per diventare allevatori. Guido Acquistapace, Giacomo Gobbi e Thomas Panzero, dichiarano di essersi divertiti, non solo lavorato. Da qui, poi, l’incontro con Gaspare Pomi, conosciuto tramite altri allevatori, più grande e dunque più esperto: “da quando ho 8 anni la mia famiglia si occupa di capra orobica”, chiarisce.
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Anche lui, tiene a specificare “orobica” perchè, questo tipo di animale, è tutelato da un disciplinare ben preciso, che ne descrive le caratteristiche morfologiche, a partire dal mantello, di colori diversi, che vanno dal bianco, con macchie grigie e nere, al cenere, al grigio scuro e dalle corna. Tutte caratteristiche che la rendono unica nel suo genere, da riscoprire con una generazione di pura razza. 
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Tornando ai tre adolescenti, una volta cresciuti sono diventati giovani uomini con idee ben precise in testa, scegliendo dapprima una professione per la vita e in seguito di continuare a coltivare la passione per gli ovicaprini. Acquistapace ha optato per un allevamento di una quindicina di capi, di cui si occupa con l’aiuto del padre. Per Gobbi invece, un allevamento con una  novantina  di capre, che richiede il suo impegno pre e post lavoro, sempre supportato da un familiare, in questo caso il giovane nipote che ha fatto di questo mestiere la sua unica occupazione. 
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Nella cura dei loro animali, stanno continuando a mettere in pratica anche i suggerimenti di un altro “maestro”, Gaspare Pomi, altro allevatore d’esperienza, con una quarantina di capi seguiti fino ai 48 anni quando un incidentelo ha reso invalido, costringendolo a cedere le sue capre, poi in parte – cinque – riacquistate non sapendo resistere a  “questa grande passione”.
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Il taglio del nastro alla presenza del sindaco Antonio Pasquini

In Valle c’è dunque indiscutibilmente attaccamento per la capra. Un patrimonio da tutelare, “un animale delle nostre zone, in via di estinzione - dice Giacomo Gobbi, vincitore della mostra nell’anno 2022 - che dà soddisfazione ma richiede una bella fatica”. 
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I partecipanti alla Mostra regionale della Capra Orobica sono così custodi di questa razza da tutelare. Sono 420 i capi presenti quest’anno all’evento di Casargo, che vede partecipare allevatori del lecchese e dalle province di Sondrio, Como e Bergamo. Quest’oggi si aprono due giorni di sfilate, sotto il criterio di valutazione della giuria, fino a decretare, domenica, i vincitori.
A corollario, tante altre proposte, tese a valorizzare il territorio nella sua interezza e unicità. Per il programma completo, CLICCA QUI.
M.A.
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