PAROLE CHE PARLANO/151

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Comprendere

 Ecco una parola conosciuta, la cui etimologia è molto chiara, derivando dal latino cum, con, e prehendere, prendere; pertanto prendere insieme, contenere, abbracciare con la mente e con il cuore. Un suo sinonimo potrebbe essere il verbo capire, che tuttavia gli farebbe perdere la sua profondità. Sì, perché chi comprende va oltre l’aver capito, ha compiuto un atto di interiorizzazione, ha fatto proprio un pensiero, un concetto, ma soprattutto l’altra persona con cui sta interagendo e che ha necessità di essere compresa. Chi comprende un proprio simile, un amico, un alunno o il proprio compagno sta trasformando la relazione, rendendola profonda e unica. Una relazione quindi in grado di modificare completamente chi comprende e chi viene compreso (atto che dovrebbe essere reciproco). Come in una reazione chimica, dove ad esempio il terribile cloro e il violento sodio si combinano uno con l’altro, dando vita a un composto innocuo, con proprietà nuove e uniche, il cloruro di sodio (il nostro sale da cucina), anche in una relazione umana l’atto della comprensione genera qualcosa che prima non esisteva, un’unione di anime, non solo di menti.
Una vera e propria perla per cui vendere tutto (soprattutto il proprio io egoistico) pur di averla e da conservare gelosamente.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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