Lecco: terzo patto di collaborazione e cura, presentato 'Avviciniamoci'

A Lecco continua l’esperienza dei “patti di collaborazione e cura”. Mercoledì sera in occasione della commissione terza ne sono stati presentati tre: due realizzati e uno in partenza, in diversi rioni della città.
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L'assessore Emanuele Manzoni
“Il patto è uno strumento di welfare di comunità pensato per creare un canale di dialogo e collaborazione con le tante realtà che operano nelle nostre comunità e compartecipano a fornire una risposta ai bisogni delle persone e a generare, insieme ai servizi più strutturati, welfare oltre che favorire il senso di appartenenza e di comunità” ha ricordato l’assessore Emanuele Manzoni sottolineando anche l’importanza del ruolo dell’operatore sociale, “una figura chiave che ha permesso la costruzione di questi percorsi perché, quando si parla di servizi, le persone che stanno quotidianamente nella comunità fanno la differenza”. 

“Avviciniamoci” è un patto che sta per partire grazie alla collaborazione della commissione Caritas della Comunità pastorale Madonna del Rosario che si occupa dei quartieri di Pescarenico e Lecco centro oltre che di Malgrate porto: “Come commissione abbiamo avviato una riflessione sul tema della solitudine degli anziani e immaginato un percorso di avvicinamento - ha spiegato il referente Roberto Chiesa - Abbiamo messo in campo dei volontari e poi collaborato con il Giglio e con i Servizi integrati per la domiciliarità del Comune di Lecco per analizzare il bisogno e individuare le situazioni concrete di fragilità da avvicinare. All’inizio del 2023 è partita la fase sperimentale che sta continuando tuttora, grazie a una decina di volontari che seguono sei anziani: li vanno e trovare, stanno con loro facendogli compagnia in casa o accompagnandoli fuori non con un approccio assistenziale ma relazionale”. Dopo il passaggio iniziale di conoscenza, i volontari cominciano la loro attività di visita con cadenza settimanale o anche più frequentemente, con combinazioni sia “uno a uno”, sia di più volontari con un anziano. Il prossimo passaggio sarà la sottoscrizione del patto vero e proprio, con il lancio e la promozione dell’iniziativa mantenendo la sinergia bidirezionale con i servizi che segnalano casi di fragilità ai volontari e questi ultimi che a loro volta possono far presente al Comune le fragilità intercettate. “Per noi è una opportunità importantissima per raggiungere quelle situazioni alle quali i servizi per loro natura non riescono ad arrivare e ha già dato risultati positivi” ha confermato Beatrice Civillini del Comune di Lecco.
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L'inagurazione degli spazi destinati all'iniziativa Accoglienza e salute
“Accoglienza e salute” è l’iniziativa promossa dalla San Vincenzo nel rione di Santo Stefano, nata sulle ceneri di quello che era una sorta di ambulatorio medico informale messo a disposizione gratuitamente del quartiere grazie alla buona volontà di un medico in pensione che con il Covid ha chiuso i battenti. “Nel periodo della pandemia abbiamo incontrato tanti anziani soli che non hanno molte possibilità di relazione e così abbiamo pensato di ridare vita a questo servizio che ha sia un connotato sanitario, sia uno relazionale e di accoglienza - ha chiarito Giuseppe Butta della San Vincenzo -. I nostri volontari infatti cercano di conoscere meglio le persone che arrivano all’ambulatorio e di cogliere eventuali fragilità inespresse su cui intervenire”. Dalla fine di febbraio l’ambulatorio è aperto il martedì e il venerdì mattina dalle 9.30 alle 11.30 e ha accolto 98 persone, in maggioranza anziane (l’età media dell’utenza è di 76 anni per gli uomini e 79 per le donne), per un numero di accessi mensili che era partito da 30 e ora si è assestato sul centinaio. All’interno vi operano tre infermiere e un medico, tutti in pensione ma con la possibilità di avere la consulenza di un medico di base del rione, e una operatrice socio-sanitaria del Comune, oltre ai sei volontari della San Vincenzo che si occupano degli aspetti informativi e relazionali. 
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Una foto scattata al lancio di "Lungo le sponde del Gerenzone"
Si è invece ormai concluso il patto "Lungo le sponde del Gerenzone”: un’iniziativa durata otto mesi che ha visto collaborare 13 associazioni e promosso 43 eventi di aggregazione su aree di interesse diverse che hanno coinvolto oltre 2mila persone nei rioni di Laorca, Malavedo, San Giovanni e Rancio. Cristiana Achille, presidente di Laorca Lab, ha sottolineato come il lavoro in rete abbia permesso di intercettare più persone, coinvolgendo anche chi in precedenza non si riusciva a coinvolgere, arrivando dai bambini fino agli anziani. “Il patto ha funzionato così bene grazie anche alla presenza della Casa di quartiere, che ci ha permesso di avere un luogo fisico di incontro e confronto, così come il contributo economico del Comune ci ha dato la possibilità di realizzare attività aggiuntive”.
M.V.
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